Le tramvi(t)e degli altri: Montpellier

La terza volta di Nove da Firenze nella capitale della Languedoc, dove in 15 anni sono state realizzare 4 linee di tram per un totale di 56 km. di binari

Nicola
Nicola Novelli
31 agosto 2014 17:04
Le tramvi(t)e degli altri: Montpellier

Mentre a Firenze si aprono i cantieri della seconda linea, a quattro anni dalla messa in esercizio dei primi chilometri tra la stazione e Scandicci, in altre città d'Europa le cose paiono progredire con altra speditezza. Questa estate siamo tornati a visitare Montpellier, una città di medie dimensioni nel sudovest della Francia, uno dei modelli a cui le amministrazioni fiorentine si sono ispirate. Non è la prima volta che Nove da Firenze analizza la gestione della mobilità della capitale della Regione Languedoc. Ci siamo già stati nel 2007 e nel 2011. Ci torniamo oggi a vedere come le cose siano cambiate. E la città francese non delude le aspettative: è cambiata ancora, sia nelle infrastrutture viarie, sia nelle ristrutturazioni immobiliari che hanno modificato l'abitato con molti interventi urbanistici.

Montpellier Agglomération è l'autorità organizzatrice della mobilità locale. Ha conferito alla società TaM un mandato per la gestione della progettazione e costruzione di linee tram e una delega pubblica per l'esercizio della rete di autobus e tram e del servizio Vélomagg. Oggi TaM offre una gamma di servizi su tutto il territorio:

- 4 linee di tram,

Approfondimenti

- 36 linee di autobus,

- 51 stazioni di bici Vélomagg

- 9 Parcheggi + Tram con circa 5.000 posti auto per gli utenti

- 7 parcheggi nel centro della città, con quasi 3.200 posti,

- 13.000 posti auto sulla strada a Montpellier,

- 22 stazioni Sharing per il noleggio veicoli in partnership con Modulauto.

Tutte queste modalità possono essere combinate insieme e sono collegate con il bus della contea, i treni regionali e nazionali.

Fondata nel 1978, TAM è la società anonima di economia mista (capitale € 4.286.000), che con il lavoro di quasi mille persone si occupa di servizi di trasporto pubblico affidato (bus di rete e tram), progettazione delle infrastrutture di trasporto e realizzazione e gestione di opere pubbliche e parcheggi privati. Per intendersi TAM è stata incaricata anche della costruzione delle linee 1 e 2 del tram e degli studi di fattibilità della linea 3. In parallelo, la Municipalità di Montpellier ha affidato a TaM la gestione dei parcheggi.

Risale al 1995, la scelta del Distretto di Montpellier del tram come mezzo di trasporto strategico. Nel 1999, la nuova Trasporti-Montpellier ha avviato i progetti di gestione del trasporto ferroviario urbano in tutto l'agglomerato di Montpellier. La linea 1 del tram ha iniziato a muovere i primi convogli il 1° luglio 2000. La seconda è stata inaugurata nel dicembre 2006, con 19 km. di lunghezza e i suoi treni a fiori di primavera che sostano in 33 stazioni, collegando la città ai quattro quartieri suburbani di Saint-Jean de Vedas, Jacou, Castelnau-le-Lez e Cres.

La terza e la quarta linea sono arrivate negli anni successivi. La Linea 3 arriva ai sobborghi di Juvignac, Lattes e Pérols. La Linea 4 dal cuore di Montpellier porta gli abitanti sino al mare. Dal centro in costume e asciugamano sino alle spiagge.

In totale 84 stazioni e 56 km. di rotaie, grazie ai quali i tram servono sette quartieri periferici, il 50% della popolazione e il 45% dei posti di lavoro nella città di Montpellier. Il tram passa ogni giorno dell'anno, tranne il 1 ° maggio. L'orario di esercizio è dalle 4:30 alle 01:30, ma arriva alle 02:30 il venerdì e il sabato.

Il confronto con Firenze è disarmante. Nello stesso periodo la nostra città ha messo in esercizio una linea da 7 chilometri, solo un ottavo che a Montpellier, con costi di realizzazione e di gestione maggiori.  E questo non è dovuto solo al fatto che la Francia, a differenza che il nostro paese, non è schiacciata dagli interessi sul mastodontico debito pubblico, che inibisce agli enti locali ogni possibilità di investimento infrastrutturale. Il divario è evidente nei tempi di realizzazione, che consentono tra l'altro ai francesi una valutazione certa del rapporto costi/benefici.

Ma è sopratutto la considerazione sulla sterilità dell'interminabile dibattito politico, l'aspetto che amareggia di più l'osservatore italiano. Nel tempo in cui in Europa si cambia la faccia delle città, la classe politica nostrana si esercita in schermaglie dialettiche tra partito del fare e difensori dell'ambiente, che anziché risolversi in realizzazioni infrastrutturali, oppure la messa in opera di un modello alternativo di città, serve soltanto ad alimentare la sopravvivenza di due élite politiche antitetiche, eppure complementari nel loro concorso alla realizzazione del nulla.

Foto gallery
Notizie correlate
In evidenza