Le scie chimiche in Consiglio regionale

Il consigliere Chiurli organizza una manifestazione nella sede istituzionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 novembre 2014 15:07
Le scie chimiche in Consiglio regionale

Fra tutte le bufale che girano su internet, quella delle cosiddette scie chimiche è fra le più popolari. Il problema è che alcune persone sono assolutamente convinte che le scie rilasciate dagli aerei non siano semplici prodotti dalla condensazione dell'umidità proveniente dagli scarichi dei motori, o effetti legati all'aerodinamica, bensì un sistema con cui un gruppo di cattivi cerca di distruggere buona parte dell'umanità rilasciando veleni (specialmente il Bario, chissà perché...) e modificando il clima. Sono chiamati dai loro detrattori sciachimisti oppure, con una leggera ironia, sciacomici.Ci sono persone che prendono molto sul serio al questione con un cieco fanatismo, ricoprendo diinsulti chi non crede alle loro follie. Un anno fa Silvia Bencivelli su “La Stampa” raccontò come nacque questa bufala e fu pesantemente insultata e oggetto di una campagna denigratoria.

A volte sui social network qualcuno scrive che vorrebbero abbattere gli aerei o perfino che si sta organizzando per farlo. Anche se probabilmente sono dei “leoni da tastiera” e che quindi dicano le cose tanto per dire, tutte queste frasi sono regolarmente segnalate per precauzion ealla Polizia Postale da una serie di persone che li tengono sotto controllo.

La stragrande maggioranza dei complottisti in generale non è laureata nelle materie di cui si occupa e, anzi, dimostra continuamente di averne conoscenze molto modeste e spesso sbagliate: il rifiuto della Scienza è altrettanto totale e per loro gli scienziati sono una massa di venduti a questo potentato mondiale. Sostengono che non occorra andare a scuola o all'università per studiare (neanche su questioni da scuole di specializzazione post–laurea), ma basta leggere siti internet. È chiaro che non sono in grado di distinguere fra “informarsi” e “studiare” (e oltretutto si informano su siti ben poco attendibili).Gli sciachimisti in particolare se la prendono con i meteorologi, accusati di disinformare la popolazione e portano come “prove” dei video su youtube fatti da persone che loro giudicano“esperti autorevoli” o “ricercatori indipendenti” ma che, nel caso specifico, hanno cognizioni di fisica e chimica “poche, ma confuse”; inoltre esibiscono analisi di pioggia, o neve su campioni presi non si sa bene come.

Hanno ovviamente dei maestri, in particolare Rosario Marcianò da Sanremo, che si definisce presidente del sedicente “comitato Tanker–Enemy”, il quale nella sua pagina Facebook pone sempre al centro dell'attenzione la “geoingegneria clandestina”, che attraverso le “irrorazioni clandestine” provoca qualsiasi situazione atmosferica: piove? È colpa delle scie chimiche! Non piove? È colpa delle scie chimiche! Fa caldo? È colpa delle scie chimiche! Fa freddo? È colpa delle scie chimiche!

Approfondimenti

Per lui la questione dell'effetto–serra provocato dalle emissioni di CO2 è una bufala che la cricca dei cattivi ha tirato fuori per nascondere la realtà e cioè che il clima sta cambiando grazie ai materiali rilasciati deliberatamente con le scie degli aerei. Persino le ultime alluvioni di Genova sarebbero state innescate in questo modo.

Marcianò ha anche una lista di proscrizione, una pagina costantemente aggiornata in cui ci sono centinaia di nomi di persone che secondo lui disinformano (a ieri sera erano 654). Ne fanno parte soprattutto scienziati e giornalisti, nella quale ovviamente c'è anche il sottoscritto, di cui persino campeggia una fotografia. Dopo essere stato inserito nella lista sono stato anche minacciato in maniera pesante, perché avendo definito nel mio blog Marcianò come uno che cerca di vivere alle spalle dei gonzi, qualcuno si è sentito offeso.

Ma perché tirare fuori questo balzano argomento? Perché ora succede che un consigliere regionale toscano, da poco entrato nel consiglio come primo dei non eletti per la scomparsa di chi occupava precedentemente quel seggio, si è subito guadagnato la stima degli sciachimisti: il primo atto di Gabriele Chiurli è stato una mozione “in merito al fenomeno delle scie chimiche” che, dopo aver fornito una sintesi invero abbastanza completa della storia delle ricerche sul fenomeno (completa si, ma ovviamente dal solo lato complottista), vorrebbe impegnare l'ARPAT ad avviare “uno studio preliminare sul fenomeno delle cosiddette scie chimiche, con particolare riferimento alle possibili ripercussioni di esse sullo stato di salute del suolo, della qualità dell'acqua e dell'aria”.

Ne seguirà persino una iniziativa nella sede del Consiglio Regionale nel dicembre prossimo. Fondi pubblici buttati letteralmente al vento. All'ARPAT non sperano che questa mozione al Consiglio Regionale venga approvata.... avrebbero altro da fare. Inoltre Chiurli ignora che l'agenzia sia già stata interessata al fenomeno nel 2011, ai tempi in cui fecero una denuncia in merito quelli di “il Cielo su Firenze”, a cui fur isposto con un breve comunicato pubblico.

Il comunicato non piacque agli sciacomici locali, che organizzarono un sit-in davanti alla sede dell'ARPAT, a cui hanno ovviamente partecipato i proverbiali quattro gatti. Ne seguì da parte dell'Agenzia un altro comunicato un pochino più preciso di cui riproduco alcuni passi:

L'Agenzia conduce le attività di analisi nell'ambito dei controlli e dei monitoraggi previste dalle norme e inseriti nel programma annuale di lavoro approvato dalla Regione Toscana. Tale programma punta doverosamente ad un utilizzo ottimale e mirato delle risorse disponibili e non risponde od ogni possibile domanda di analisi. Pertanto l’Agenzia non intende proporre nessun programma analitico destinato a questo scopo, che impiegherebbe in maniera inefficiente risorse oggi impiegate su rischi per l’ambiente più concreti e consistenti.

Tuttavia analisi di contaminati in suolo ed acque superficiali in conseguenza della ordinaria pianificazione sono svolte dall'Agenzia per diversi motivi e ulteriori risultati sono raccolti nella documentazione che privati presentano a corredo di richieste di autorizzazione. Dall'esame di questi risultati di analisi non è mai emersa nessuna indicazione di una diffusa e crescente contaminazione, come ci si dovrebbe attendere nell'ipotesi di protratte irrorazioni diffuse ad alta quota. Ad esempio, sono frequenti anche analisi di Bario, segnalato dal comitato come un inquinante prodotto dalle “scie chimiche”. 

È evidente fra le righe un certo disappunto per le accuse. E difatti il comunicato, piuttosto polemicamente, finisce così:

In conclusione riteniamo che la questione posta sia stata già ampiamente chiarita e che le reiterate richieste ad ARPAT siano pretestuose ed immotivate. Ogni ulteriore azione che a questo proposito cerchi di diffondere la convinzione che ARPAT stia mancando al suo mandato istituzionale sarà conseguentemente trattata come denigratoria e lesiva dell'immagine dell'Agenzia, anche in via legale.

di Aldo Piombino

Video gallery
Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza