Lavoro pubblico in sciopero: anche la Toscana si ferma

Un’intera giornata di sciopero ed una manifestazione con corteo per le vie di Firenze, comizio finale in piazza Santissima Annunziata

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 maggio 2016 14:26
Lavoro pubblico in sciopero: anche la Toscana si ferma

Oltre centomila dipendenti.Sul piatto il rinnovo del contratto (bloccato da 6 anni), un piano di assunzioni a livello toscano, il rafforzamento del confronto con la Regione sulla riforma del sistema sociosanitario regionale e la costituzione di un tavolo sulle riforme istituzionali per scongiurare pesanti ricadute occupazionali  A proclamarlo Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa: la mobilitazione riguarderà, per l'intera giornata o turno di lavoro, gli oltre centomila dipendenti pubblici toscani dei settori sanità, enti locali, Regione, Ministeri, Enti pubblici non economici, servizi socio-sanitari privati.

Salvi ovviamente i servizi essenziali previsti dalla legge.I sindacati toscani, in particolare, chiedono:

  • il rinnovo dei contratti nazionali e aumentare le retribuzioni ferme da oltre 6 anni, valorizzare i contratti di settore, rilanciare la contrattazione decentrata, superare i vincoli della legge Fornero sulle pensioni e sbloccare il turnover
  • di rafforzare il confronto regionale e aziendale sugli effetti della riforma del sistema socio sanitario regionale, per valorizzare il lavoro e migliorare la qualità dei servizi
  • di garantire il posto di lavoro nei cambi di appalto e nei processi di riorganizzazione e un piano di assunzioni per mantenere la qualità e quantità dei servizi erogati e ridurre le liste di attesa in sanità
  • di aprire il confronto con la Regione sull’assetto istituzionale e delle funzioni, per scongiurare le pesanti ricadute occupazionali e sui servizi ai cittadini e alle imprese prodotte dalla riforma della pubblica amministrazione, che dopo le Province (con i disastri che tutti hanno visto) toccherà ora uffici e lavoratori di Prefetture, Camere di Commercio, Ministeri, Inps, Inail

“Sei anni e mezzo di blocco del contratto nazionale, per cui 3,2 milioni di lavoratori in Italia di cui oltre 100 mila in Toscana si vedono negato un diritto fondamentale. E’ per questo che domani i lavoratori pubblici toscani sciopereranno e manifesteranno a Firenze” così il segretario generale della Funzione Pubblica Cisl della Toscana, Marco Bucci, spiega le ragioni che hanno proclamato i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil a proclamare per domani un’intera giornata di sciopero e organizzare una manifestazione con corteo per le vie di Firenze e comizio finale in piazza Santissima Annunziata.

A scioperare saranno le professioni della sanità, degli enti locali, dei ministeri, dell’Inps e di tutto il privato sanitario e sociale.“Senza questi servizi – dice Bucci - il Paese va a rotoli e le comunità vengono abbandonate. Assistiamo a una tattica scorretta e irresponsabile da parte del Governo: quella di giocare a fare i sordi e ad alterare spocchiosamente lo stato delle cose. Si delegittima a fronte di alcuni casi limitati tutto il pubblico impiego e a cascata si produce lo stesso danno anche sugli altri 500 mila lavoratori dei servizi privati.”“Il rinnovo dei contratti nazionali dopo sei anni e mezzo – conclude il Segretario Fp-Cisl - è un dovere dello Stato.

Non solo, è uno strumento di riconoscimento del giusto salario, ma anche opportunità di rilancio dell’economia.”In tutta la regione avvisi all'utenza "Gli uffici comunali potranno essere chiusi. Disagi potranno registrarsi negli altri servizi comunali (trasporti, biblioteca ecc.). Potrebbero verificarsi disservizi tra i quali la chiusura degli sportelli al pubblico". In ogni caso "Saranno comunque garantiti i servizi essenziali quali stato civile, servizi cimiteriali, servizio di assistenza domiciliare, cantiere e protezione civile, polizia municipale".

L'Assessorato alla Sanità ricorda: Saranno possibili disagi per visite, esami, prestazioni programmate che non abbiano il carattere dell'urgenza. Saranno invece garantite, come previsto per legge, le prestazioni indispensabili, le emergenze e le urgenze.

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