Lavoro: nasce l’unione "Confcooperative Toscana Nord"

Vertice in Regione per la Tua di Castelnuovo Garfagnana. Unità di Crisi Metropolitana sulla Cooperativa di Legnaia. Conti bancari bloccati al Forteto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 marzo 2016 21:35
Lavoro: nasce l’unione

564 cooperative, 35 mila soci, oltre 12 mila addetti per un fatturato di 723 milioni di euro. Sono i numeri rappresentati da Confcooperative Toscana Nord, la nuova associazione nata oggi dalla fusione delle unioni provinciali di Confcooperative di Firenze, Prato, Pistoia, Massa Carrara e Arezzo in occasione dell’assemblea interprovinciale di Confcooperative organizzata venerdì a Firenze. Obiettivo della nuova realtà diventare un’associazione metropolitana in grado di raccogliere i nuovi bisogni, di coinvolgere nuovi cooperatori, di formare le cooperative in base alle nuove esigenze e diffondere la cultura cooperativa in particolare nei settori del welfare, dell’ energia e dell’ambiente. Nello specifico la realtà di Confcooperative Toscana Nord è rappresentata da 564 cooperative iscritte con prevalenza nel settore sociale (175) e del lavoro (101), con una significativa presenza nell’agricoltura (35); è presente nell’abitazione (55), nonostante la grande crisi di questi ultimi anni, nel settore culturale e turistico (44), nel sanitario (14), nel consumo (12), ed infine nelle mutue (2) e nella pesca (1).

Con un volume della produzione complessivo di oltre 723 milioni di Euro, circa 12.000 soci e circa 35.000 addetti. A questi si sommano 15 BCC con oltre 140 sportelli e 5 miliardi di impieghi.

 Le possibili soluzioni per dare un futuro alla Cooperativa Terra Uomini Ambiente (Tua) di Castelnuovo Garfagnana (Lucca), attualmente in crisi finanziaria e di mercato, sono state al centro di una riunione che si è svolta gioveì alla presidenza della giunta regionale. All'incontro erano presenti il consigliere del presidente Enrico Rossi per il lavoro, Gianfranco Simoncini, i rappresentati della Provincia di Lucca, del comune di Castelnuovo Garfagnana, i vertici della Cooperativa, i rappresentanti di Lega Coop e i sindacati. La riunione ha registrato il persistere di posizioni diverse rispetto ai contenuti occupazionali contenute nel piano di salvaguardia e rilancio della cooperativa: se infatti sono state accettate le proposte delle istituzioni e dei sindacati sull'utilizzo degli ammortizzatori sociali esistenti (cassa integrazione ordinaria e in deroga) per i lavoratori edili e gli impiegati che possono utilizzarli, dall'altro i dirigenti aziendali hanno fatto presente che non ritengono di poter percorrere per i lavoratori forestali l'utilizzo dei contratti di solidarietà. I sindacati hanno manifestato, inoltre, la loro insoddisfazione per la riduzione di personale prevista dal piano. A seguito del maturare di questo scenario Simoncini ha chiesto all'azienda di formalizzare i punti qualificanti del piano di salvataggio che si intende realizzare, anche in relazione ai rami produttivi della cooperativa e le proposte di accordi sindacali che si rendono necessarie e che si attivino immediatamente i tavoli di confronto sindacale necessari. Ha inoltre auspicato che, al termine del confronto, il piano abbia l'assenso dei creditori e ha fatto presente che, qualunque sarà l'esito del confronto tra le parti, il tavolo istituzionale resterà aperto per la verifica dell'avanzamento del piano di salvataggio.

Lunedì prossimo, 7 marzo, a Castelnuovo Garfagnana si terrà una nuova riunione organizzata dalla Provincia di Lucca. La Tua, che negli anni ha maturato importanti competenze nella difesa del suolo e nelle opere di forestazione, impiega circa 180 lavoratori, tra edili e forestali, ed opera nelle province di Lucca, Livorno, Pisa e Pistoia nei settori della bioingegneria, della prevenzione idrogeologica, della sistemazione forestale.

In Palazzo Medici Riccardi confronto fra le parti sul futuro dell'importante azienda agricola (98 dipendenti). Le istituzioni impegnate per una soluzione positiva dell'attuale faseSi è tenuto in Palazzo Medici Riccardi un nuovo incontro dell'Unità di Crisi Metropolitana sulla situazione di Cooperativa Legnaia e Legnaia Vivai (azienda controllata che occupa 10 addetti. Le aziende e i sindacati hanno illustrato l'attuale situazione, caratterizzata dall'attesa per il prossimo pronunciamento degli istituti di credito in ordine al finanziamento del Piano industriale di Cooperativa Legnaia.

Tale decisione contribuirà a definire le prospettive future dell'azienda. Città Metropolitana, Comune di Firenze e Comune di Scandicci hanno sottolineato il clima costruttivo presente tutt'oggi fra le parti, tale da consentire di traguardare l'azienda ad una riorganizzazione utile a migliorarne la competitività sui mercati.Le istituzioni hanno assicurato la massima attenzione e disponibilità a svolgere un ruolo attivo per una positiva risoluzione, soprattutto riguardo la salvaguardia dei livelli occupazionali.

Il tavolo si è aggiornato entro la fine del mese in corso.

E' di giovedì l'assemblea al Forteto in cui i sindacalisti avevano riportato quanto loro annunciato poco prima dalla Cooperativa e cioè che gli stipendi non potevano essere pagati a causa del pignoramento dei conti chiesto ed ottenuto da una delle vittime. I conti correnti del Forteto sono stati bloccati perché la cooperativa ha scelto di disattendere la sentenza di primo grado che la obbliga a risarcire le vittime di abusi e soprusi. La scelta, non legittima, è della cooperativa. Proseguono le audizioni della commissione regionale d’inchiesta sulle responsabilità politiche ed istituzionali nella vicenda del Forteto, presieduta da Paolo Bambagioni (Pd), vicepresidenti Giovanni Donzelli (Fratelli d’Italia) e Andrea Quartini (Movimento 5 stelle). Nella seduta di lunedì 29 febbraio, sono stati ascoltati don Giuliano Landini, parroco di Vicchio e vicario per la zona del Mugello Est, Andrea Barducci, ex presidente della Provincia di Firenze ed ex sindaco di Sesto Fiorentino, Franca Selvatici, storica cronista di giudiziaria di Repubblica, Amadore Agostini, giornalista del quotidiano La Nazione.

Assente l’On Claudio Martini che sarà richiamato in una prossima seduta. Secondo quanto emerso nel corso dell’audizione, la comunità del Forteto è apparsa, al parroco di Vicchio, quanto meno “anomala”. La “difficoltà di entrare in contatto”, una “eccessiva chiusura” e una “evidente lontananza dal resto delle attività sociali”, hanno indotto Landini a parlare di “impenetrabilità” verso quella che, da quanto dichiarato, è emersa essere una “setta e non una comunità”.

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