“L'Aristotelico impenitente”di Stefano Gelain

Il libro sarà presentato giovedì 6 febbraio alle 18.00 al Caffè Letterario Niccolini (via Ricasoli, 3). Introduce Antonio Pagliai, curatore del ciclo d’incontri delle «Niccolitudini».

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 febbraio 2020 00:08
“L'Aristotelico impenitente”di Stefano Gelain

Siamo nel Trecento, e la vita di un monastero è scossa da un misterioso omicidio. A indagare non sarà Guglielmo da Baskerville, bensì il maestro Ardighino da Padova, un po’ meno brillante del protagonista del Nome della rosa. Eppure, proprio al capolavoro di Umberto Eco si è ispirato Stefano Gelain per il suo L’aristotelico impenitente (Mauro Pagliai Editore), romanzo accurato e denso d’ironia che, come in ogni parodia, gioca con l’ambientazione storica presentando un’irresistibile giostra di situazioni paradossali e personaggi al limite del grottesco.

Stefano Gelain, giovane docente di lettere originario di Feltre (Belluno), si è laureato con una tesi sulla Letteratura latina medievale. Al centro del suo romanzo è la figura di Ardighino, medico e filosofo, allievo del brillante Pietro d’Abano. Piuttosto goffo, non esattamente preparato – nonostante la sua professione non conosce il latino, ma ne parla una variante maccheronica – e totalmente privo di una strategia d’indagine, Ardighino è però dotato di un certo acume e di spirito d’iniziativa, e utilizzerà ogni arma a disposizione per tentare di dare un volto a un assassino senza nome.

Il conte Aghinolfo Guidi l’ha, infatti, invitato al Castello di Romena dopo l’omicidio del cavalier Arnaldo Buglione, il cui corpo è stato trovato a terra, con la lingua inchiodata al pavimento. L’indagine porterà Ardighino a muoversi in un mondo fatto di religiosi e di nobili, di castellane e inquisitori, antichi tomi e sofisticati enigmi, prima di trovare finalmente, in modo rocambolesco e inaspettato, il bandolo della matassa.

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