Ladri di biciclette: ma come fanno i fiorentini?

Per le vostre segnalazioni: nove@nove.firenze.it

Antonio
Antonio Lenoci
09 aprile 2019 14:39
Ladri di biciclette: ma come fanno i fiorentini?

 Alcuni lettori negli ultimi giorni ci hanno segnalato il furto della propria bicicletta legata davanti a casa. In un caso "l'ennesimo furto" compiuto durante la notte ai danni di un anziano pensionato che ha nella mobilità elementare la sua ginnastica quotidiana ed il mezzo di trasporto essenziale. "Ne ho già ricomprata una usata - racconta il pensionato fiorentino che vive in centro - ed ho speso più per il lucchetto che per la bicicletta. Ma adesso, almeno per le prime settimane, avrò l'ansia a lasciarla fuori...". Ma essenziale è anche per chi intendeva recarsi, come ogni giorno, a lavoro e invece "Sono arrivato tardi.

Adesso devo comprarne un'altra" come racconta un architetto che vive nella prima periferia.La primavera ha riaperto il mercato delle biciclette usate? Sono in tanti ogni anno a segnalare come la bella stagione riaccenda l'interesse per le due ruote, soprattutto quelle altrui allucchettate in strada. Durante l'inverno si tende a "proteggere" il mezzo all'interno di garage e cantine, chi nel cortile o androne condominiale, ma poi con il primo sole la bicicletta finisce in strada; vuoi per praticità, vuoi per la stanchezza di doverla riportare all'interno del proprio stabile.

Non manca chi la riporta sul pianerottolo o direttamente in appartamento, tutte le sere.  I primi passi di chi si accorge del furto: telefonare allo 055 42 24 142 oppure 055 40 40 603 per accertarsi che non si sia trattato di una rimozione operata dalla Polizia Municipale.  Subito dopo scatta la ricerca in zona perché spesso il furto viene commesso per effettuare un tragitto e poi abbandonare il mezzo.

Si procede alla denuncia presso il Commissariato o Stazione dell'Arma di zona, questo consentirà alle forze dell'ordine di poter intervenire qualora le stesse effettuassero sequestri o fosse il proprietario stesso ad individuare il mezzo sulla pubblica strada.  Leggende metropolitane raccontano di luoghi ben precisi, dal centro storico alla periferia, in cui sarebbe possibile ritrovare il proprio mezzo tra tanti condotti a mano, in una sorta di mercato itinerante, nel quale si verrebbe 'agganciati' per una proposta di acquisto brevi manu. 

C 'è poi chi, nel corso degli anni e con esperienza maturata nei furti subiti, ha escogitato varie strategie delle quali spesso vi abbiamo parlato: tra queste la scelta di un mezzo low profile, biciclette dall'aspetto anonimo ed essenziale, meglio se ammaccate come si è sentito chiedere qualche rivenditore autorizzato di merce di seconda mano. Perché "così non attira troppo l'attenzione". Ma è un escamotage che funziona? Secondo i meccanici - e ne sono rimasti pochi - non vale la pena privarsi di una bella e funzionale bicicletta al solo scopo di non dare nell'occhio, "meglio godersi un buon prodotto, per la propria salute e per la propria sicurezza".Il capoluogo toscano non è la classica città ciclabile alla maniera di Ferrara, Modena o Ravenna, ma negli ultimi anni ha aumentato il numero di piste ciclabili e dietro la spinta di associazioni di ciclisti ha prodotto alcune iniziative mirate quantomeno a discutere della mobilità elementare.

Non a caso l'immagine del primo cittadino in sella ad una bicicletta è stata una costante degli ultimi 20 anni di governo della città.Consigli utili. La punzonatura è stata promossa in più occasioni: si tratta della possibilità di dotare il proprio mezzo, altrimenti sprovvisto di elementi identificativi, di una targhetta di riconoscimento che riconduca al legittimo proprietario attraverso un apposita banca dati.

Per informazioni su Firenze: Ufficio Città Sicura. In ogni caso assieme alla targhetta occorre pensare al lucchetto, la cui resistenza al taglio rappresenta spesso un deterrente, fatta eccezione per i blitz notturni. 

Tra i consigli, oltre quello di conservare i "documenti" del mezzo, c'è quello di fotografare la propria bicicletta, un suggerimento che resta valido nonostante la smartphone generation predisposta ad immortalare tutto e tutti.

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