La verità nascosta sotto il banco

La scuola di Renzi nel volume di Sandra Ragionieri Scotti

04 ottobre 2015 18:18
La verità nascosta sotto il banco

La proposta di una scuola efficiente con insegnanti di profilo in grado di trasmettere i loro saperi agli allievi è l'obiettivo di Sandra Ragionieri Scotti nel volume "La scuola di Renzi è davvero buona, la verità nascosta sotto il banco" (Dissensi edizioni).

L’autrice che è stata per anni docente di materie tecniche e Preside di vari Istituti superiori, con il presente libro si propone di fare il punto della situazione di una scuola che doveva essere riformata da anni ed ancora siamo quì a discutere se la riforma Giannini sia davvero innovativa rispetto al passato o ricalca sulla falsariga le inefficienze strutturali ed organizzative del passato.

Questo libro si propone di aiutare, chi ne abbia interesse, a comprendere in che cosa consista il cambiamento annunciato a verificare se si tratta davvero della soluzione del problema della riforma della scuola di cui si parla da anni.

Secondo quanto annunciato dal Governo entro febbraio 2015 si sarebbero dovuti concretizzare gli atti normativi conseguenti.

Dopo una serie di rinvii e d’inaspettati cambiamenti sulla scelta da parte del Consiglio dei Ministri del 12 marzo 2015 di un Disegno di legge che, per quanto risponda solo in parte alle enunciazioni del documento “La Buona scuola”, ne ricalca appieno lo spirito.

Fra gli ultimi Ministri dell’Istruzione, alcuni si sono spinti a proporre riforme destinate a modificare sensibilmente il sistema scolastico, approvate dal Parlamento, ma poi finite nel tritacarne della revoca sancita dalla legge proposta dal successore.

È il caso della Legge 30 del 2000 sul “Riordino dei cicli dell’istruzione” di Berlinguer, abrogata dalla Riforma Moratti del 2003 fatta eccezione quella del ministro Gelmini del 2008 che ha riguardato la scuola superiore (e non solo) ed è partita dall’anno scolastico 2010/23011.

Fioroni invece nel 2007, si è accontentato di sanare alcuni difetti ereditati dalla normativa precedente; nel caso in questione si è posto fine alla scuola superiore, allo strascico del “debiti non colmati” da parte degli studenti per accedere alla classe successiva.

L’autrice del libro afferma inoltre, che gli insegnanti, sono loro che fanno “Buona”

la scuola, insieme ai dirigenti capaci, che esercitano al meglio la loro funzione. Gli uni e gli altri sono chiamati a condividere una professione per certi aspetti “privilegiata”, una fra le poche che dà e non toglie, ma arricchisce se è sorretta da una visione ideale, come quella di aiutare bambini, ragazzi a crescere, tirando il meglio di sé, ad apprezzare il fascino della scoperta, per diventare uomini e donne consapevoli, oltre che del proprio sapere, dei diritti e doveri come cittadini liberi di fare scelte sul loro futuro.

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