La Toscana tra le regioni più colpite dalla criminalità ambientale

Tra traffici e smaltimenti illegali di rifiuti, cantieri edilizi illegali, mafie e corruzione, e ancora racket di animali, predazioni di beni culturali e criminalità agroalimentare

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 luglio 2014 23:58
La Toscana tra le regioni più colpite dalla criminalità ambientale

Non conosce sosta l'aggressione ambientale in Italia, e anche la nostra regione non fa eccezione. Lo dicono innanzitutto i numeri dell’illegalità ambientale accertata nel 2013 in Toscana e censita nel rapporto Ecomafia 2014. In linea con il quadro nazionale, e nonostante si registri anche qui un calo in valore assoluto delle infrazioni, 1.989 (corrispondente al 7% sul totale dei reati accertati su scala nazionale),dovuto soprattutto al positivo decremento degli incendi boschivi, continuano a crescere i reati nel ciclo dei rifiuti (412) e a rimanere sostanzialmente invariati quelli del cemento (330), i settori storicamente trainanti dell'eco/criminalità.

Numeri che confermano la Toscana al 6° posto nella classifica nazionale dell'illegalità ambientale, figurando tra le regioni maggiormente colpite, subito dopo quelle a tradizionale presenza mafiosa (Campania, Calabria, Sicilia e Puglia) e il Lazio. Altissimo pure il numero di denunce (2008), di arresti (2) e di sequestri (559). Seppure ciò dimostri anche il buon lavoro fatto sul fronte repressivo, anche il 2013 si conferma un altro anno da dimenticare.

I dati, i numeri, le storie dell'Ecomafia in Toscana sono stati presentati oggi, nel corso di una conferenza stampa organizzata da Legambiente, che ha visto la partecipazione di Fausto Ferruzza, Presidente di Legambiente Toscana, di Antonio Pergolizzi, Coordinatore dell’Osservatorio Nazionale Ambiente e Legalità di Legambiente, di Don Andrea Bigalli,Coordinatore regionale di Libera, e del Sostituto Procuratore della DDA di Firenze Ettore Squillace Greco.

Passando all’analisi degli altri settori, stabile anche il numero dei reati contro la fauna, mentre la Toscana figura tra le regioni più colpite per le aggressioni al patrimonio culturale. In costante crescita anche la piaga della corruzione con il raddoppio delle denunce nel 2013. E' questa, in estrema sintesi, la fotografia dell'ecomafia toscana che emerge dai dati ufficiali forniti dalle forze dell’ordine ed elaborati da Legambiente.“Ecomafia 2014 conferma che la Toscana, come altre regioni del centro/nord Italia, si trova a fronteggiare un’aggressione ambientale ostinata su tutti i fronti.

E se le varie famiglie mafiose (soprattutto di origine campana e calabrese) provano a esercitare, spesso riuscendoci, un forte condizionamento nel ciclo del cemento, entrando negli appalti e sub appalti delle grandi opere e riciclandovi denaro sporco, nel campo dei rifiuti ai clan si affiancano ancora troppi impresari e faccendieri spregiudicati pronti a trasformare i veleni in oro. Sotto quest'ultimo aspetto, proprio la vasta presenza nel territorio toscano di aziende medio-piccole, anche di quelle formalmente attive nella gestione dei rifiuti, moltiplica i rischi che i rifiuti prendano la strada sbagliata, illegale, con danni economici enormi per le imprese oneste (sia quelle solo produttrici di rifiuti, che, soprattutto, quelle che si occupano di riciclo) e per la salute degli ecosistemi e dei cittadini.

In ballo c'è una tessera importante del futuro sano e sostenibile di questa regione. Come uscirne? Con più buona politica (a tutti i livelli), con più controlli, certamente con più consapevolezza e informazione. Se ognuno facesse compiutamente la sua parte, la battaglia potrebbe essere vinta, come dimostrano tanti casi concreti …” – dichiarano all’unisono Fausto Ferruzza e Antonio Pergolizzi di Legambiente.

Approfondimenti

Entrando più nel dettaglio, resta un settore assai dolente quello del ciclo dei Rifiuti dove la nostra regione sale in negativo rispetto all'anno precedente occupando il 6°posto e raggiungendo, anche nel 2013, cifre preoccupanti con quasi il doppio (412) dei reati accertati nel 2012, il 7,2% del totale nazionale, 448 persone denunciate e 160 sequestri effettuati. È Arezzo la provincia con il numero più alto (76) d’infrazioni accertate, seguita da Firenze (72), Siena (67) e Prato (50).

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