La Rosss di Scarperia non rinnova la Cassa Integrazione

Studi professionali: riattivata la Cassa in Deroga per i dipendenti. Il sindacalista greco Stoimenidis: "Sindacati uniti per Europa sociale".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 aprile 2015 19:55
La Rosss di Scarperia non rinnova la Cassa Integrazione

Firenze, 08-04-2015- Stamattina, al tavolo convocato presso la Città Metropolitana di Firenze per la Rosss di Scarperia alla presenza della Fiom Cgil, della Rsu e di Confindustria, l'azienda ha reso nota la volontà di procedere verso l'apertura di una nuova procedura di mobilità, presumibilmente per nove persone, esprimendo convinta contrarietà al rinnovo della cassa integrazione ordinaria. “L'incontro di oggi - spiega Yuri Vigiani della Fiom Cgil di Firenze - era volto a valutare la possibilità di governare la crisi ricorrendo all'utilizzo di ammortizzatori sociali alternativi al licenziamento. L'azienda però, ritenendo la situazione di difficoltà ormai cronica, ha esplicitato che preferisce tagliare posti di lavoro. Prendiamo atto dell'atteggiamento di totale chiusura dell'azienda che davanti ad una possibilità concreta e prevista dalla normativa sugli ammortizzatori sociali, non intende trovare soluzioni, bensì mettere in difficoltà le famiglie di nove lavoratori mugellani.” Dopo l'uscita di undici persone con la procedura di mobilità conclusasi a dicembre 2014 l'azienda che conta ad oggi 105 dipendenti e che ricordiamo essere di proprietà dell'attuale Presidente di Confidustria Firenze, prospetta dunque ancora licenziamenti. A margine dell'incontro il Segretario Generale della Fiom Cgil di Firenze Daniele Calosi, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Dopo l'incontro di oggi credo sia giusto sottolineare l'atteggiamento ideologico tenuto al tavolo dall'ufficio sindacale di Condfiindustria Firenze, che di fronte ad una nostra proposta - stando alla legislazione vigente assolutamente percorribile e tesa a salvaguardare i posti di lavoro - ha dichiarato che vi è da parte loro una contrarietà politica. A chi contesta alla Fiom Cgil di far politica, vorrei ricordare che l'atteggiamento di Confindustria Firenze, è un atteggiamento che niente ha a che fare con un sistema di relazioni sindacali basate sul confronto tra parti sociali. Forse, dato che ci troviamo a trattare nell'azienda dell'attuale Presidente di Confindustria Firenze, qualcuno si è preso la briga di recitare un copione in commedia, anziché di fare una trattativa. Conoscendo la tradizione e la storia delle relazioni sindacali in Rosss, quest'atteggiamento è inspiegabile, come inspiegabili sono anche le dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa dal Presidente di Confindustria Firenze che dice di ritenere il Jobs Act “la riforma che va nella direzione giusta perché il contratto a tutele crescenti aiuta le piccole e medie imprese, che affrontavano con difficoltà e fatica le procedure burocratiche, come quelle relative al ricorso agli ammortizzatori sociali, che si dovevano avviare in caso di risoluzione del rapporto di lavoro». Mi pare evidente che non poter licenziare liberamente persone con dei diritti sia considerato dal Presidente di Confindustria Firenze una procedura burocratica. Ma quella procedura da lui considerata burocratica è allo stesso tempo un dramma per le persone colpite dal licenziamento. Se la dovessi tradurre con uno slogan, suonerebbe come “Licenziare oggi persone con diritti, per assumerne domani senza diritti.” Su questo la Fiom non ci sta, pertanto non firmeremo nessun accordo che preveda il licenziamento dei lavoratori.”Gli studi professionali sono ufficialmente riammessi alla CIG in deroga.

Con una circolare interna, infatti, il Ministero del Lavoro ha ordinato “di dare puntuale esecuzione a quanto disposto dal Consiglio di Stato, consentendo alla parte ricorrente, in attesa che il Tar si pronunci in merito, l’accesso alla CIG in deroga”. La comunicazione del Ministero dà seguito all’ordinanza n. 1108 emessa dal Consiglio di Stato, la quale, accogliendo il ricorso presentato da ConfProfessioni, ha sospeso l’esecuzione dell’ordinanza del Tar Lazio che aveva confermato l’esclusione dei dipendenti degli studi professionali dalla Cig in deroga, contenuta nel decreto ministeriale del primo agosto 2014. “Auspichiamo che la Regione Toscana intervenga quanto prima, perché in questa situazione spetta proprio alle Regioni recepire l’ordinanza del Consiglio di Stato, così come richiesto dal Ministero del Lavoro, e disporre le risorse finanziarie ancora disponibili per concedere la completa erogazione dei trattamenti”, commenta il presidente di Confprofessioni Toscana, Fabio Battaglia, riprendendo le parole del presidente nazionale Gaetano Stella e spiegando come già alcune Regioni si sono mosse per consentire ai professionisti l’accesso alla Cig in deroga”.

“Grecia chiama Europa”: seminario oggi pomeriggio nella sede di Cgil Toscana sul tema dell'esigenza del contrasto alle politiche europee di austerità a favore di una Europa sociale. In qualità di oratori, sono intervenuti Alessio Gramolati e Maurizio Brotini (Cgil Toscana), Fausto Durante (Cgil nazionale), Giulio Ghellini (Università di Siena), Fabio Giovagnoli (Ires Toscana) e Andreas Stoimenidis del sindacato greco Gsee. “Oggi la situazione sociale greca è ben più grave di quando la crisi ebbe inizio, e le persone che non avevano responsabilità di quella crisi stanno molto peggio di quanto non stiano le persone che quella crisi l'avevano provocata.

Questo elemento di ingiustizia è uno dei punti cardine con cui leggere la crisi, e su cui il sindacato dovrebbe trovare una maggiore unità a livello europeo. La Grecia non va lasciata sola”, ha detto Alessio Gramolati. Ha aggiunto Fabio Giovagnoli (presidente Ires Toscana): “L'esperienza greca, ancora da valutare alla luce dei risultati che il nuovo Governo potrà ottenere nello sfibrante negoziato attualmente in corso con i vertici UE, BCE, può rappresentare un punto di riferimento concreto per le potenzialità di una politica alternativa a quella del contenimento del debito solo col rigore da applicare alle classi più svantaggiate della società”. Stoimenidis ha spiegato: “Per i lavoratori e il popolo in Grecia è una situazione molto difficile dopo cinque anni di forte austerità che ha colpito i diritti dei lavoratori e tagliato gli stipendi, rendendo la vita delle persone molto complicata.

Penso che dobbiamo cooperare e lottare insieme per una Europa sociale dove sono le persone a prendere le decisioni e non gli interessi e i gruppi finanziari. La Grecia è terra di una sperimentazione di un modello di austerità che dalla periferia può spostarsi al centro dell'Europa. I sindacati europei devono resistere all'espropriazione di salari e di diritti che mina il modello sociale. Non permettiamo che ci dividano, con la solidarietà dobbiamo combattere insieme per una Europa solidale”.

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