La rivolta dei Ciompi: il cuore batte ancora

Non è ben chiaro quale sia l'obiettivo, se ritornare al mercato antiquario oppure ottenere una piazza verde che sia comunque vivibile

Antonio
Antonio Lenoci
20 maggio 2016 21:07

Il 20 maggio 2016 non è ancora chiaro quale sarà il destino del Mercato delle Pulci sorto negli anni '60 nel quadrilatero dei Ciompi ed oggi 'temporaneamente' trasferito. Non è chiaro neppure cosa ne sarà della piazza, se ospiterà veramente una cittadella del food e beverage, "mangia e bevi" all'italiana, o se sarà un'area multiculturale e multiuso allargata al giardino già esistente ed a detta dei residenti, "poco invitante".

Si è data appuntamento sotto la loggia appena restaurata di piazza dei Ciompi quella cittadinanza attiva che da anni vibra tra le strette strade del centro storico fiorentino. In un colpo d'occhio sono presenti trasversali punti di vista e per questo la platea risulta ancora più affascinante. Ci sono portavoce di nuova generazione e di vecchia data, rappresentanti storici di commercianti e cittadini, comitati di lungo corso ed appena nati come via Palazzuolo, ex consiglieri comunali e di quartiere."La maggioranza degli operatori di piazza dei Ciompi" recita un volantino distribuito tra i presenti.

"E gli altri?" si chiede qualcuno.La maggioranza degli ambulanti a posto fisso trova oggi la nuova sede "insoddisfacente e penalizzante" e ricorda che nel 2005 la Regione Toscana ha inserito tra i Mercati Storici Sant'Ambrogio, San Lorenzo, e Porcellino anche i Ciompi e che nel 2013 sempre la Regione ha riconosciuto al Comune un finanziamento di 700.000 Euro su 1.100.000 di preventivo spese al fine di rendere "più sicuro e decoroso" il mercato.Si parte da qui: le persone si chiedono se l'intenzione di Palazzo Vecchio sia realmente questa e quando ciò accadrà e poi soprattutto come.Alcuni interventi riportano frasi strappate ai tecnici di piazza della Signoria, voci di corridoio, mezze promesse: la certezza che sull'asfalto gonfiato dalle radici del grande pino marittimo tornino gli stand non esiste al momento, come non esiste l'idea concreta di una alternativa sia questa ludica, turistica o residenziale.

Per questo è presente un banchino per una raccolta firme che sancisca la richiesta del ripristino del Mercato.A portare sulle spalle il peso di rappresentare la maggioranza di Palazzo Vecchio è il consigliere Niccolò Falomi, il consigliere speciale del sindaco per la Movida. Una scelta che fa scuotere la testa a molti cittadini "Come se per noi il problema fosse sempre la notte, l'abuso di alcol ed il rumore. Qui si parla di una piazza e di un mercato.. icché c'entra la movida?".Quando il consigliere comunale prende la parola sembra compiere alcuni errori imperdonabili agli occhi del pubblico, cittadini esasperati desiderosi di essere ascoltati e desiderosi di ottenere risposte.

"Io non ho risposte - dichiara Falomi - e non ho ancora delle date, posso solo dirvi che interverremo presto". Un grave errore, dovuto anche al fatto che il percorso di partecipazione è in corso e l'appuntamento è previsto per il 24 maggio a Le Murate. "Parlare prima significherebbe.." accenna Falomi. Forse Falomi non è stato avvisato, ma il suo pubblico ha già vissuto una esperienza simile terminata malamente 11 anni fa.

Tutto è già accaduto nel 2005 con il percorso partecipato per la nuova piazza Ghiberti made in Firenze Parcheggi: una riqualificazione studiata a Le Murate, disegnata da architetti internazionali, votata da una giuria di esperti e cittadini e.. mai nata.

La discussione sul futuro dei Ciompi è ancora una volta lo specchio della città, con l'aggravante che intanto il domani si avvicina e lo specchio è sempre più consumato. Falomi conclude l'intervento garantendo che in ogni caso "Non ci saranno favoritismi.." una dichiarazione che scatena disappunto ed ilarità.La vivibilità del centro storico prende il largo negli interventi che toccano il tema della sicurezza e del decoro, della convivenza di locali attrattivi di pubblico con strade caratteristiche e silenziose.

Si torna a parlare della mancanza di una Moschea e della presenza dei MiniMarket. Di spaccio e consumo di droga anche di giorno. Di mancanza di opportunità artistiche per i giovani e di voglia di accogliere i turisti senza però subirne la presenza. Riappropriarsi della piazza, oggi recintata, è la priorità, ma non tanto per la salvaguardia del mercato dove gli operatori sono ancora una volta divisi e neppure per la permanenza della residenza visto che tra i cittadini presenti, di ciompini, se ne contano pochi, ma perché rappresenta il simbolo di un bene pubblico sottoposto ad una gestione che non viene percepita come pubblica.Mentre sotto la loggia ed attorno al microfono si discute, senza però trovare conferme o smentite a quelle che sono le posizioni di partenza, nel recinto vuoto conteso dai grandi, alcuni ragazzi giocano a pallone.

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