La riapertura della stagione venatoria grazie all’ordinanza del Governatore Giani

Il Consigliere regionale Alessandro Capecchi (Fdi): “Nuovo lo svolgimento della caccia in quanto attività di pubblica utilità”. La Pietra (FdI): "Sulla caccia FdI aveva ragione"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 dicembre 2020 17:20
La riapertura della stagione venatoria grazie all’ordinanza del Governatore Giani

Firenze 05/12/2020– Il WWF chiede alla Regione Toscana di revocare urgentemente la disposizione e si rivolgerà al Presidente del Consiglio dei Ministri per chiedere il rispetto delle norme a tutela della diffusione del coronavirus a seguito di movimenti di persone sul nostro territorio (i cacciatori toscani più di 80.000), a tutela dell’ambiente e del principio di uguaglianza fra i cittadini.

"La pandemia ancora purtroppo continua la sua corsa in mezzo a noi. Grazie agli sforzi di tutti e ai risultati ottenuti, da zona rossa la Toscana passa a zona arancione e a cosa pensa subito la Regione Toscana? -domanda il Delegato regionale del WWF per la Toscana Roberto Marini- Incredibilmente decide di liberalizzare la caccia sul territorio. Quando ancora tutti i cittadini sono legati alla permanenza nel proprio Comune, salvo che per motivi di lavoro o necessità, i cacciatori per ordinanza regionale potranno invece uscire dal proprio Comune e muoversi su tutto l’ambito territoriale di caccia a cui sono iscritti, cosa che equivale a potersi muovere su mezza o anche un’intera Provincia (in Toscana gli ATC sono da 1 a 3 per Provincia). Si tratta di una deliberazione che con evidenza è in contrasto con le indicazioni del DPCM relative alle regole e comportamenti da applicarsi nelle zone arancioni e, in modo altrettanto evidente, comporta una grave discriminazione fra i cittadini, per la gran parte tuttora limitati nei movimenti al proprio Comune, mentre chi ha un fucile e va a sparare agli animali nelle nostre campagne potrà tranquillamente spostarsi".

“Fratelli d’Italia oggi ha riportato un’importante vittoria grazie al riconoscimento fatto dal presidente Giani con la sua ultima ordinanza nei confronti dell’attività venatoria. Infatti, fin dal primo momento avevamo sostenuto che la caccia non potesse essere vietata, e siamo soddisfatti perché la scelta fatta dalla Regione ricalca quanto noi diciamo da tempo. L’attività venatoria non è soltanto uno sport e una passione per chi la pratica, ma rappresenta un servizio di pubblica utilità a tutti gli effetti per il controllo della fauna nociva.

E soprattutto i cacciatori rappresentano i veri tutori dell’ambiente e della fauna. Occorre, perciò, sfatare il giudizio negativo che spesso aleggia intorno alla caccia, ed operare un cambio di passo mettendo l’attività venatoria al centro del dibattito riguardante l’agricoltura, l’ambiente e la sicurezza” dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Patrizio La Pietra, capogruppo in Commissione Agricoltura.

La riapertura della stagione venatoria non è incompatibile con la lotta al Covid. E infatti l’ordinanza odierna del Governatore Giani consente di nuovo lo svolgimento della caccia “in quanto stato di necessità per conseguire lo sviluppo faunistico venatorio, per limitare danni alle colture nonché per limitare il potenziale pericolo per la pubblica incolumità”. Aver chiesto la riapertura della stagione venatoria non significa in alcun modo essere insensibili rispetto ai lutti che la pandemia ha provocato.

Soltanto chi è in malafede può pensarlo. Inoltre, non ho mai detto che la riapertura della caccia fosse una priorità, ma che era stato un errore chiuderla -replica il Consigliere regionale Alessandro Capecchi (Fdi) rispondendo a Francesco Alemanni, commissario straordinario di Europa Verde in Toscana, che aveva definito paradossale la richiesta di riaprire la caccia- Come Fratelli d’Italia abbia fatto varie proposte, di cui alcune sono state accolte, per affrontare la diffusione del virus (dallo sblocco delle assunzioni del personale infermieristico e socio-sanitario al coinvolgimento delle farmacie per test e tamponi, dal ripensamento della politica sanitaria di area vasta a favore degli ospedali periferici al potenziamento delle Usca oltre al rafforzamento dei mezzi pubblici per il trasporto scolastico).

Erano stati il mondo venatorio e quello agricolo a chiedere fortemente di riaprire la caccia e poi una deroga rispetto al calendario ordinario per recuperare il tempo perso. Deroga a cui anche la Giunta regionale, come ha annunciato l’assessore Saccardi, sta pensando. La popolazione degli ungulati sta creando gravi danni ai campi coltivati, i cinghiali si stanno avvicinando sempre più alle abitazioni e creando incidenti sulle strade comunali e provinciali.

Come successo a Pistoia con i cinghiali che vagano liberamente sulla tangenziale della città. La politica è chiamata ad impegnarsi allo stremo nella lotta alla pandemia così come non può trascurare o demandare ad altri la tutela della campagna, dell’agricoltura e l’incolumità dei cittadini toscani”.

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