La preparazione sportiva nelle competizioni olimpioniche

Da un punto di vista psicologico

28 febbraio 2018 13:14
La preparazione sportiva nelle competizioni olimpioniche

Abbiamo pensato per questo articolo di riflettere sull'intervista rilasciata dalla campionessa Michela Moioli nello snowboard-cross ai giochi Olimpionici Pyeongchang 2018 per comprendere quanto un'ottima preparazione mentale influisca su una performance sportiva di altissimo livello.

Riportiamo brevemente l'intervista rilasciata dall'azzurra: "Da settimane sentivo che questa volta avevo qualcosa in più, provavo le sensazioni giuste. Non mi sarei accontentata di altro, volevo l'oro e l'ho dimostrato anche in finale". Un successo prima di tutto mentale: "Ho vinto su me stessa. Il giorno prima piangevo guardando la gara dei maschi, ero agitatissima. Poi mi son fatta un discorso automotivante e mi sono detta: Questa volta vinco io sulle mie ansie, sulle mie preoccupazioni, su tutto. E il giorno dopo stavo bene, a ridosso delle finali in seggiovia ho detto al mio allenatore di stare tranquillo, che sarebbe andato tutto bene. Quattro anni fa invece piangevo prima delle finali. Ho lavorato tantissimo con la mia Psicologa in questi anni, per arrivare pronta in Corea".

Ci domandiamo: “è possibile che la mente abbia così tanto potere da poter condizionare l'esito di una gara Olimpica?”.

Non tutti sanno che la performance nello sport non è frutto soltanto di una preparazione fisica e tecnica ma anche di una preparazione psicologica. Il mental training è una metodologia di allenamento che prende in riferimento i processi della nostra sfera psichica e cerca mediante delle ripetizioni regolari di modificare la percezione degli eventi, permette di affrontare al meglio ogni situazione, ottimizzando la performance sportiva attraverso una vera e propria preparazione mentale.

In una competizione di altissimo livello come le Olimpiadi gli atleti possono ottenere risultati diversi a seconda dell'atteggiamento con il quale affrontano l'allenamento e la gara. Gli atleti che hanno sviluppato una buona capacità di indirizzare efficacemente le energie mentali raggiungeranno prestazioni ottimali, come ha affermato nell'intervista la campionessa Olimpionica: “...questa volta vinco io sulle mie ansie, sulle mie preoccupazioni, su tutto”. Al contrario se invece valutano i propri limiti e le proprie ansie come qualcosa d'insuperabile, diventeranno vulnerabili e difficilmente raggiungeranno il podio: “...quattro anni fa invece piangevo prima delle finali".

Il mental training nello sport è un allenamento mentale che aiuta gli atleti a potenziare le proprie capacità di controllo dello stress, la concentrazione, la performance agonistica, nella piena integrità psicofisica. Numerose ricerche dimostrano che le abilità mentali, come quelle fisiche e motorie, possono essere apprese, potenziate e sviluppate. Oltre ad una buona preparazione fisica e l'apprendimento delle abilità tecniche proprie della disciplina Olimpica intrapresa, per ottenere una peak performance, vale a dire la prestazione sportiva in cui l'atleta si esprime al di sopra del suo standard abituale, è necessario avere le idee chiare su alcuni fattori indispensabili che fanno parte della prestazione in generale.

Il mental training prevede delle procedure mediante le quali un professionista del settore (psicologo dello sport, medico, tecnico) addestra lo sportivo a percepire i cambiamenti del proprio organismo durante l'attività fisica e ad usarli a proprio vantaggio attraverso alcune tecniche per vivere con maggior benessere l'attività fisica e per ottimizzare la performance.

Inoltre è necessario considerare che l'atleta olimpionico è costantemente immerso in relazioni significative che influenzano la sua prestazione, per tale ragione è opportuno considerare i fattori del contesto d'appartenenza (famiglia, contesto lavorativo, società sportiva ecc...) che possono facilitare o ostacolare il raggiungimento del miglior risultato. Questo non significa che l'atleta non debba avere insicurezze personali o difficoltà nelle relazioni con gli altri ma che dovrebbe riuscire a confluire le forze che da esse scaturiscono nella giusta direzione affinché in quel momento quelle relazioni gli conferiscano la giusta forza, la giusta motivazione e la giusta concentrazione per trovare l'assetto mentale ottimale.

La Psicologa Risponde — rubrica a cura di

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