La più alta onorificenza del Comune di Firenze al magistrato Nicola Gratteri

Il capogruppo di Fratelli d’Italia Draghi: "Sulle droghe leggere ha le nostre stesse idee". Dmitrij Palagi e Antonella Bundu (Sinistra Progetto Comune): ““Il nostro voto contrario è giustificato dalle perplessità sull'opportunità di alcuni passaggi dell'atto. La maggioranza e i 5 Stelle si erano impegnati a modificare l'atto, ma così non è stato. Mancato l’impegno preso verso le Camere Penali”

Redazione Nove da Firenze
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31 luglio 2020 23:55
La più alta onorificenza del Comune di Firenze al magistrato Nicola Gratteri

Nell’ultimo Consiglio comunale, prima della pausa estiva, le forze politiche di Palazzo Vecchio si sono espresse sulla mozione partita da un’iniziativa del Movimento 5 Stelle e promossa come atto di Commissione, condivisa da tutti i membri: “Conferimento della cittadinanza onoraria al magistrato Nicola Gratteri”. L’atto è stato approvato.

“Nel considerare fondamentale il contributo di tutti i colleghi della Commissione 8 a cominciare dalla Presidente Alessandra Innocenti che ha dimostrato, fin da subito, assoluta considerazione nel lavoro di lotta alla mafia svolto dall’illustre magistrato, invitando in audizione importanti associazioni impegnate su questo fronte come la Fondazione Caponnetto, riteniamo che sia dovere di tutti i cittadini – Commentano i consiglieri M5S De Blasi e Masi – e soprattutto delle istituzioni coltivare la passione civile alla verità, all’indipendenza della magistratura ed alla tutela dei valori costituzionali. In questo contesto il riconoscimento al magistrato Nicola Gratteri, rientra nella logica di non lasciare soli i servitori dello Stato che svolgono con diligenza ed onore il proprio lavoro e ben si inserisce – concludono i consiglieri del Movimento 5 Stelle De Blasi e Masi – nelle attività del Comune di Firenze che è in prima linea nella lotta alla criminalità”.

"Uno Stato serio non può permettersi che i propri figli si sfondino il cervello con le canne - ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d'Italia Alessandro Draghi - nella giornata di ieri mentre il Consiglio comunale votava di concedere la cittadinanza onoraria a Nicola Gratteri: è una vera ipocrisia pensare di abbattere criminalità e degrado legalizzando le droghe leggere. Ricordo con gioia le posizioni del procuratore antimafia in merito all argomento: "Ho sentito dire che legalizzando le droghe leggere si impoveriscono le mafie, ma è una grande sciocchezza.

Su 100 tossicodipendenti, solo il 5% è dipendente dalle cosiddette droghe leggere, e di questi solo il 25% ha più di 18 anni, quindi, si dovrebbe vendere la droga al 5% di questo 25%, a meno che non la si venda anche ai minorenni. Il mercato è risibile". Il mio voto favorevole all'atto riguardante il magistrato Gratteri, che stimo particolarmente, è stato spinto anche da queste sue dichiarazioni che ricalcano le mie posizioni" conclude Draghi.

“Come già fatto al Quartiere 1, Sinistra Progetto Comune non ha votato a favore dell'atto del Movimento 5 Stelle per la “più alta onorificenza” da riconoscere al magistrato Nicola Gratteri, su cui non ci pare opportuno fare a gara ad esprimere consensi. La maggioranza – spiegano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – si era impegnato a modificare l'atto, evitando i riferimenti a indagini ancora in corso. A inizio marzo si era parlato di un confronto costruttivo, che avrebbe recepito le osservazione delle Camere penali. Ieri si è scelto di portare a casa la mozione come era.

Inopportuna nella forma e nel merito di alcune considerazioni. L'atto poteva essere ritirato e presentato corretto, visto che all'ultimo momento ci si è ricordati del regolamento comunale, che impediva la possibilità di emendamenti. Saremmo arrivati a settembre? Forse, ma si sarebbe potuto condividere un testo corretto, visto che siamo nel campo della legalità. Ci dispiace davvero per la decisione del Consiglio comunale, che ha sconfessato se stesso e mancato di rispetto alle Camere penali. Capiamo lo spirito positivo che ha mosso i proponenti – concludono Palagi e Bundu – e la frustrazione dei lunghi tempi consiliari, ma non lo condividiamo”.

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