La Lega: “Sono in regola le attività svolte al Cpa Firenze Sud?”

Interrogazione urgente del Carroccio al Quartiere 3 sul Centro sociale autogestito. Interviene anche il capogruppo in Palazzo Vecchio Bussolin: "Regole uguali per tutti da far rispettare"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 ottobre 2019 19:14
La Lega: “Sono in regola le attività svolte al Cpa Firenze Sud?”

“Quale tipo di locazione sia in corso tra Comune e Cpa Firenze Sud, chi paga per rifiuti, luce, acqua e gas e soprattutto se i locali utilizzati per le attività del centro sociale autogestito siano a norma, agibili, e con le necessarie licenze. E' quanto chiede il gruppo della Lega del Quartiere 3 in un'interrogazione urgente.

“Il Cpa – scrivono Alessio Di Giulio, Barbara Nannucci e Stefano Dragotta – è aperto dal 2001 e svolge pubblicamente svariate attività, tra cui eventi che prevedono la somministrazione di generi alimentari, e che vengono fruite da un consistente numero di utenti”. Attività, si legge nell'interrogazione, che “devono per legge essere esercitate in locali idonei, dotati di apposite certificazioni”. 

Da qui la richiesta alla presidente del Quartiere Gavinana Galluzzo, Serena Perini, per sapere se il rapporto di locazione tra la proprietà, ovvero il Comune di Firenze e il centro sociale sia regolato da contratti regolari e se le attività svolte nei locali siano regolari sotto tutti i punti di vista.

“E' importante poter appurare – afferma il capogruppo Alessio Di Giulio – non solo se qualcuno paga un affitto regolare per i locali di proprietà del Comune, ma anche se le attività sono in regola e garantiscono la sicurezza degli utenti, come sono chiamati a fare tutti gli esercizi commerciali”.

“Continua la nostra attenzione – afferma il capogruppo in Consiglio comunale, Federico Bussolin – sul tema legalità e sicurezza. A Firenze ci sono evidenti illeciti ignorati come quello del Cpa e delle moschee abusive. Noi esprimiamo un concetto chiaro: regole uguali per tutti da far rispettare. Oggi l'amministrazione deve dare un segnale a chi, in nome di una religione o di un ideale politico, viola queste regole. L'interrogazione – conclude Bussolin – avrà lo scopo di rendere nota a tutti l'entità di questa “politica dello struzzo”: vediamo se allora potremo tirare fuori la testa dalla sabbia”. 

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