La grande " Lebowski "

Una squadra fiorentina dalla terza alla prima categoria in due anni. Il sogno di un calcio diverso

Alessandro
Alessandro Lazzeri
16 aprile 2014 00:39
La  grande

In un'informazione sportiva dove contano più gli sponsor che i fatti,un silenzio assordante ha avvolto l'impresa compiuta dal Centro Storico Lebowski, che sconfiggendo il Comeana per tre a zero, ha conquistato la promozione in prima categoria. In due anni dalla terza categoria alla prima. Ma la peculiarità , al di là del successo sportivo è nello spirito che anima la squadra. I fondatori sono ragazzi che frequentano le curve degli stadi e che hanno un’idea chiara sul mondo del pallone.

Una visione che non ama il “calcio moderno”,la mercificazione, la spettacolarizzazione esasperata degli eventi sportivi. Il nome insolito della squadra deriva dal film dei fratelli Coen,.”Il Grande Lebowski’ .Il film narra le vicissitudini di Jeffrey Lebowski, detto ‘Drugo’, uomo eternamente disoccupato e dedito perlopiù al bowling, alla marijuana, e al wiskey. “Prendiamola come viene”, è il motto di ‘Drugo’. Lo stesso motto, appunto, che sostiene i ragazzi del Lebowski nelle loro “imprese” sportive e nel  vivere lo sport come momento di piacevole socialità.

Un gruppo di studenti liceali che ha creato una squadra e una tifoseria di amici. Un gruppo di ragazzi che credono in un calcio diverso .

La fonte principale di sostentamento per il Lebowski non sono gli sponsor ma è l’autofinanziamento . Si organizzano feste e collette. I Tifosi sostengono con passione la squadra e alle partite accorrono numerosi . A Comeana erano in duecento e hanno festeggiato con ironia e sportività la vittoria.Sulla pagina Facebook della squadra è apparso due giorni prima un appello: “A due giorni dalla partita decisiva, nonostante la partita decisiva, vogliamo porre pubblicamente questo problema: è possibile che per fare calcio e per fare socialità si debba avere un patron alle spalle oppure delle conoscenze politiche da sfruttare per ottenere un minimo di agibilità?

Abbiamo bisogno di uno stadio per dispiegare le grandi potenzialità del nostro ambiente. Essendo figli di nessuno, siamo consapevoli che ci sarà da lottare per averlo.”

Non possiamo non condividere questo appello e congratularci per il successo della Lebowski.Una squadra, che ricorda a tutti gli sportivi che un altro calcio è,forse, possibile.

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