La Fiorentina perde a Genova

Un passo indietro rispetto alla gara contro il Napoli. La squadra si sveglia tardi, sotto di due reti. In difficoltà nella fase difensiva,è fragile a centrocampo e poco incisiva in attacco. Arriva Pedro ma servirebbe anche un centrocampista

Alessandro
Alessandro Lazzeri
02 settembre 2019 02:19
La Fiorentina perde  a Genova

La Fiorentina è ancora in costruzione. Dopo la sconfitta, forse immeritata, col Napoli arriva il naufragio di Marassi, dove i viola hanno mostrato evidenti carenze atletiche e tattiche di fronte a un Genoa che ha avuto quasi sempre in mano la partita. Troppe le occasioni concesse alla squadra di Andreazzoli che ha dimostrato anche maggior freschezza atletica. Troppa lentezza in una manovra viola che, mal supportata dal centrocampo, è apparsa per lunghi tratti della gara inconcludente.

La Fiorentina ha subito una buona occasione al settimo minuto con Chiesa che anticipa Romero e tira dalla sinistra in diagonale ma manca il bersaglio. Dopo il goal sbagliato arriva dopo quattro minuti il vantaggio del Genoa. Sugli sviluppi di un angolo Ghiglione serve Zapata che anticipa agevolmente i difensori viola e di testa schiaccia in rete.

La partita ha ritmi molto alti, il Genoa gioca bene, è veloce e mette in difficoltà i viola soprattutto sulle fasce, dove gli esterni genoani paiono irresistibili. La Fiorentina è in difficoltà, non riesce a costruire gioco e non punge negli ultimi 30 metri. Dopo il vantaggio genoano, i viola rischiano di subire il raddoppio. Al ventiquattresimo Dragowski devia un gran tiro di Radovanovic, mentre al quarantaduesimo è ancora protagonista il portiere polacco che si oppone con bravura a una conclusione di Pinamonti.

I viola hanno solo una mezza occasione con Chiesa che, dopo una bell'azione di Ranieri, sfiora appena il pallone che è agevolmente bloccato da Radu. Nella ripresa è sempre il Genoa a rendersi pericoloso. I liguri ci provano con Pinamonti al 53' e con Kouamé al 58' ma entrambe le conclusioni sono imprecise. La Fiorentina subisce la spinta della squadra di Andreazzoli che trova il raddoppio al 64', grazie a una certa ingenuità difensiva viola. Su un lancio del portiere Radu parte il contropiede rossoblù, con Kouamè che supera agevolmente Ranieri e batte Dragowski.

La Fiorentina rischia si subire ancora un goal ma è salvata prima da Dragowski e poi dal palo. La Fiorentina è allo sbando e Montella prova a cambiare qualcosa. Toglie gli evanescenti Boateng e Sottil e schiera Vlahovic e Ribery.

La Fiorentina cambia, finalmente, passo e inizia a imporre il gioco. La partita si riapre al 74' quando Pulgar trasforma un rigore, concesso per un atterramento in area di Dalbert. Il Genoa adesso soffre il pressing dei viola che ci provano all'81 con un tiro di Ribery che Radu riesce a bloccare. E' un’altra Fiorentina che cerca con insistenza e determinazione il pari. Al novantaduesimo arriva un gran tiro di Chiesa che sfortunatamente colpisce il palo e chiude le possibilità di raddrizzare la partita. Una gara che il Genoa ha meritato di vincere, una gara che la Fiorentina avrebbe potuto almeno pareggiare. E' la seconda sconfitta di una squadra ancora in costruzione, che deve maturare tatticamente e completare la rosa. Ben venga una punta come Pedro ma servirebbe anche un centrocampista forte e di grande personalità.

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Queste le parole dì Vincenzo Montella a Sky: “La squadra ha iniziato bene per 20′, con delle buone trame, poi a metà tempo ci siamo persi alla prima difficoltà. Non siamo riusciti a sbloccarla nonostante un paio di buone occasioni. Nella ripresa il Genoa ha fatto il 2-0, ma dopo aver rischiato il 3-0 potevamo anche pareggiarla. Abbiamo giocato alla fine con veemenza e convinzione. Bisogna capire le cause. Non so se è mancata personalità, eravamo quattro ’97 e due ’99 in campo, bisogna saper accettare anche qualche interpretazione. Sulle palle inattive abbiamo comunque rischiato troppo, al di là dell’età. Per mantenere entusiasmo ci servono i risultati. Anche importanti, e presto. Il calendario non ci aiuta, ma bisogna essere convinti, avere la nostra mentalità e mantenerla. Per fortuna chiude anche il mercato e non avremo condizionamenti da parte di nessuno. C’è da ripartire e lavorare”.

“Per avere identità – ha sottolineato l'allenatore viola - ci vuole tempo, la squadra già ce l’ha, ma se ce l’avessimo per 90′ non saremmo normali. Bisogna capire i momenti, lavoriamo insieme da pochi giorni. Siamo 16 giocatori nuovi, sono rimasti solo in 5 dall’anno scorso. Serve tempo”.

Genoa 2 Fiorentina 1

GENOA (3-5-2): Radu; Romero, Zapata, Criscito; Ghiglione (71' Romulo), Lerager, Schone, Radovanovic, Barreca (78' Pajac); Pinamonti (85' Pandev), Kouamé. A dis.: Marchetti, Jandrei, Biraschi, El Yamiq, Jagiello, Aguedelo, Favilli, Sanabria. Allenatore: Andreazzoli.

FIORENTINA (4-3-3): Dragowski; Lirola, Milenkovic, Pezzella, Ranieri; Castrovilli, Badelj (60' Dalbert), Pulgar; Chiesa, Boateng (72' Vlahovic), Sottil (72' Ribery). A disp.: Terracciano, Venuti, Terzic, Ceccherini, Caceres, Cristoforo, Benassi, Zurkovski, Montiel. Allenatore: Montella.

Arbitro: Giacomelli di Trieste.

Reti: 11' Zapata, 65' Kouamé, 76' Pulgar (rig.).

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