La chimica nei musei: creatività e conoscenza

Pubblicato dalla Pisa University Press un nuovo volume a cura di Valentina Domenici e Luigi Campanella

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 novembre 2020 22:41
La chimica nei musei: creatività e conoscenza

“La chimica nei musei. Creatività e conoscenza” (Pisa University Press, 2020) è il titolo di un nuovo volume che raccoglie gli atti di una giornata di studio che si è svolta all’Università di Pisa nel novembre del 2019. Il libro è curato da Valentina Domenici professoressa di Chimica Fisica dell’Ateneo pisano che si occupa da anni di didattica e di comunicazione della chimica, e da Luigi Campanella, già docente dell’Università La Sapienza di Roma ed ex-presidente della Società Chimica Italiana.

“Nel 2010 fu istituita nell’ambito della Società Chimica Italiana la “Rete dei musei di chimica” con l’intento di censire e promuovere le piccole realtà museali e le collezioni scientifiche dedicate alla chimica in Italia – racconta Valentina Domenici - Da allora, il numero di queste realtà è cresciuto, e sono state fatte diverse iniziative nel tempo per mettere in rete questi musei fra cui appunto il convegno dello scorso anno a Pisa”.

Il libro offre molteplici spunti di riflessioni sul tema della divulgazione della chimica attraverso le strutture museali e le collezioni spesso ospitate dalle Università e dalle scuole, il tutto senza dimenticare l’importanza di queste realtà dal punto di vista educativo, didattico e di ricerca storica.

Ad oggi la rete dei musei della chimica in Italia conta circa una ventina di realtà tra musei, collezioni di strumenti storici e collezioni di vetreria scientifica in tutto il territorio nazionale. Oltre al valore storico e scientifico, queste strutture svolgono molte attività verso l’esterno, come mostre, eventi, festival scientifici e attività didattiche per le scuole.

“I musei e le collezioni scientifiche rappresentano un luogo ideale per sperimentare nuovi modi di insegnare e di apprendere la chimica e le scienze in generale - afferma Valentina Domenici – Un oggetto di vetreria scientifica o uno strumento storico possono rappresentare lo spunto per la progettazione di attività di tipo STEM, o STEAM, ovvero attività laboratoriali multidisciplinari che favoriscono l’apprendimento grazie al coinvolgimento attivo. Sono questi temi e approcci che abbiamo già sperimentato nel corso di “Fondamenti e metodologie didattiche per l’insegnamento della chimica” e con un progetto di potenziamento della didattica finanziato dall’ateneo”.

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