La battaglia contro il depotenziamento degli ospedali periferici

A Figline Valdarno il Serristori passa da 61 posti di degenza ordinaria e di urgenza a 15 posti letto. Matteo Bagnoli: "A Volterra la Regione riconsideri i posti in terapia intensiva". Forza Italia: "Mancano i dpi, operazioni a rischio. Situazione gravissima nella Asl Toscana Centro"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 luglio 2020 23:30
La battaglia contro il depotenziamento degli ospedali periferici

"Ieri ho incontrato i comitati e le associazioni dei cittadini che stanno difendendo da oltre 20 anni il loro storico e prezioso presidio sanitario: l’ospedale “Serristori” di Figline Valdarno. La loro preoccupazione è del tutto legittima, specialmente alla luce degli ulteriori tagli dei servizi.Dopo il taglio dei 23 posti letto di Medicina A e i 2 posti letto di Sub-Intensiva portato avanti da Rossi/Saccardi/Morello, vi è un rischio reale del declassamento del presidio. Si tratterebbe di una scelta del tutto inaccettabile.

Questa ipotesi sarebbe pure in netto contrasto con le politiche sanitarie dell’attuale Governo, che prevede il potenziamento di tutte le reti ospedaliere e territoriali capaci di rispondere ad eventi emergenziali, alla luce della stessa epidemia COVID-19. Piano che prevede per la Toscana integrazioni degli stessi letti di terapia intensiva e sub intensiva pari ad oltre 190 degenze da realizzare capillarmente -interviene Andrea Quartini, Consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle- Vogliamo ricordare che ad oggi resta colpevolmente disatteso il patto territoriale sottoscritto da Comuni, ASL e Regione nel dicembre 2014 che definiva la vocazione del Serristori quale ospedale per acuti in H24, attrezzato di adeguati reparti di degenza nell’area medica e chirurgica nonché di una sub intensiva e di servizi di laboratorio analisi e di radiologia, attività e prestazioni specialistiche ambulatoriali con dotazioni di personale medico e di comparto assegnato e dedicato. È inquietante e imbarazzante che invece di investire in questo presidio pubblico si continui ad attivare convenzioni con il privato.

Evidentemente i finanziamenti e il “mercato” nel Valdarno fiorentino ci sono. Perché non valorizzare il servizio sanitario pubblico come chiedono i cittadini da oltre 20 anni? Constatiamo, inoltre, la debolezza degli stessi Sindaci nella determinazione a pretendere quanto necessario per la riqualificazione del Serristori. L’attuale situazione vede una riapertura tanto parziale ed insufficiente, quanto precaria del pronto soccorso H24 sia strutturalmente che in termini di dotazione organica del personale, a causa della scelta di non inviare il 118 dalle 20 alle 7 di mattina e della contemporanea chiusura della Medicina A che perde 23 posti letto di degenza, della chiusura della SUB Intensiva con l’abbattimento dei posti letto relativi, della riduzione da 18 a 15 dei posti letto della medicina B oltre che, per il mese di agosto sine die, per la contemporanea chiusura del reparto di chirurgia, delle sale operatorie e della ortopedia – traumatologia. Non ci soffermiamo, poi, sul problema della cronica carenza di anestesisti, che limita fortemente tutta l’attività chirurgica, ortopedica e traumatologica, spostata all’OSMA e nemmeno sulla inaccettabile operazione fatta sulla radiologia e laboratorio analisi, con il personale attivabile solo in reperibilità. Un dato è particolarmente evidente, quanto inquietante: il Serristori passa da 61 posti di degenza ordinaria e di urgenza a 15 posti letto.

Il rischio di declassamento della struttura è dietro l’angolo. A tutto ciò si aggiunge il concreto timore che la stessa attività ambulatoriale venga penalizzata a partire dall’oncologia, alla cardiologia, all’odontoiatria, all’endoscopia, la dermatologia ed altro. Il non rispetto dei patti territoriali è un’offesa inaccettabile alla popolazione e ai Sindaci. Su questo tema presenterò oggi stesso un'interrogazione alla giunta regionale perché è intollerabile raggirare i cittadini e ancor di più se si tratta della loro salute."

“La battaglia contro il depotenziamento dell’ospedale di Volterra è una battaglia di civiltà e contro la penalizzazione dei territori più marginali e per questo più fragili. Il diritto alla salute è sancito dall’articolo 32 della Costituzione. La Delibera Regionale n. 741 del 15/06/2020, in cui si traccia il futuro riguardo all’incremento strutturale dei posti di terapia intensiva e subintensiva in Toscana, varato a livello governativo e poi declinato a livello regionale, non contempla alcun posto di terapia intensiva o rianimazione né per l’Ospedale di Volterra né per Auxilium Vitae, tagliando quindi fuori questi presidi da ogni meccanismo di realizzazione dei 193 nuovi posti di terapia intensiva, nonché dei 262 posti ordinari riconvertiti in subintensiva o da dotazioni aggiuntive.

Il rischio reale è che con questo atto la Regione, ancora una volta, vada a penalizzare i territori più fragili, conteggiando l’indice dello 0,14 previsto dal Ministero della salute ogni mille abitanti come applicato non al singolo territorio, ma all’intera Area Vasta”. A sottolinearlo Matteo Bagnoli, che ha portato la sua solidarietà alle associazioni Sos Volterra, Difendiamo l’Ospedale, Mamme Alta di Cecina e Volterra Infanzia che da questo pomeriggio si sono incatenate davanti al Consiglio regionale della Toscana per chiedere il potenziamento dell’ospedale di Volterra”.

"C’è una nuova carenza di dispositivi di protezione individuale. Che sta mettendo in difficoltà ambulatori, reparti e sale operatorie. Mancano i guanti monouso, principalmente. Un problema che non riguarda solamente l’Asl Toscana centro o la Toscana, ma come le mascherine all’inizio dell’emergenza Covid, riguarda anche altri ambiti territoriali. Ma visto che da settimane il personale sanitario dell'Asl Toscana centro ha fatto appelli e sollevato criticità, occorre che con la massima urgenza la Regione si faccia carico del problema" denunciano Erica Mazzetti, Deputato di Forza Italia, Jacopo Cellai, Capogruppo Forza Italia Firenze e Coordinatore cittadino Azzurro, Giampaolo Giannelli, Vice Coordinatore Provinciale Forza Italia, Andrea Migliorini, Responsabile Dipartimento Provinciale Sanità Forza Italia. "La drammatica carenza di dispositivi di protezione individuale (guanti, camici in primis) - continuano gli esponenti Azzurri- sta mettendo a dura prova il funzionamento normale delle strutture ospedaliere.

Le scorte di magazzino sono in esaurimento, e si corre seriamente il rischio di veder annullate sedute operatorie. Una situazione gravissima, insostenibile.Visto che dopo l'emergenza da Covid 19 le strutture ospedaliere registrano un notevole incremento di casi di infezioni batteriche, che si combattono solo con precisi protocolli anticontagio ed un massiccio uso di dpi - spiegano Mazzetti, Cellai, Giannelli, Migliorini - la situazione di normalità deve essere ripristinata al più presto.

Occorre quindi con la massima sollecitudine - concludono gli esponenti di Forza italia - che la centrale acquisti della Regione (Estar) provveda all'acquisto del materiale di dpi indispensabile, vista la criticità della situazione, in un settore che certo non ammette ritardi nell'approvvigionamento scorte, e che necessita di programmazione ed operatività immediata".

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