Je Suis Charlie, Firenze in piazza Ognissanti

In presidio davanti al Consolato Francese

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 gennaio 2015 18:15
Je Suis Charlie, Firenze in piazza Ognissanti

Giornalisti e associazioni manifestano davanti alle sedi dell’Ambasciata di Francia. A Firenze il David di Palazzo Vecchio ha il lutto al braccio. A Bologna flash mob in Piazza Maggiore.

Alle ore 18 in piazza Ognissanti Firenze si raduna in presidio per condannare i tragici eventi di Parigi e per manifestare solidarietà e vicinanza alle vittime della barbarie terroristica."In difesa della libertà di stampa e di espressione, contro ogni forma di terrorismo, intimidazione e violenza e per dire no all’odio" a promuoverlo sono Cgil, Cisl e Uil di Firenze e Assostampa Toscana. L’appuntamento in piazza Ognissanti, davanti al Consolato di Francia, in contemporanea con la fiaccolata organizzata a Roma dalla FNSI in piazza Farnese.Ieri in molte città d’Europa e del mondo si sono avute manifestazioni in risposta all'attacco terroristico contro la redazione di Charlie Hebdo e risposte ci sono state fin da ieri anche in Toscana, all’insegna dell’orrore e dello sgomento.

All’iniziativa organizzata per questo pomeriggio a Firenze dalle Confederazioni sindacali e dal Sindacato unitario dei giornalisti sono già arrivate e continuano ad arrivare moltissime adesioni da associazioni, movimenti e singoli.Domani, venerdì 9 gennaio alle 9, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi incontrerà insieme al sindaco di Firenze Dario Nardella la console francese Isabelle Mallez davanti al consolato e all'Istituto francese in piazza Ognissanti.

La Redazione di Toscana Notizie: "Quando ad essere ucciso è chi fa della libertà di espressione il fulcro della sua vita, professionale e privata, a morire è la democrazia nella sua espressione più alta.La redazione di Toscana Notizie, l'Agenzia di informazione della giunta regionale toscana, è vicina ai familiari, agli amici e ai colleghi delle vittime della strage compiuta oggi nella redazione del giornale francese Charlie Hebdo, colpito già in passato per la sua capacità di esprimere liberamente le proprie opinioni.La condanna di questo atto vile è forte e chiara e coinvolge tutti coloro che individuano nel rispetto della vita e della dignità della persona il fondamento di ogni azione e comportamento civile e democratico: non si combattono le idee con i kalashnikov".

Giovedì 8 gennaio alle 18.00 a Firenze, in Piazza Ognissanti, un presidio davanti al Consolato Francese, promosso da Cgil, Cisl, Uil, Arci, Anpi e Assostampa Toscana.

Venerdì 9 gennaio alle 21.00 a Firenze, in Piazza Ognissanti, è in programma una fiaccolata con partenza dal Consolato Francese, promossa dall’ASSOCIAZIONE BORGOGNISSANTIAngelo Bassi capogruppo PD a Palazzo Vecchio: "L’azione militare terrorista del commando dei fanatici islamisti contro la sede del settimanale francese Charlie Hebdo ci lascia sgomenti e richiede la condanna più ferma da parte di tutta la comunità internazionale e da parte di tutte le forze politiche, culturali e religiose.

E’ stato un atto barbaro, senza alcuna giustificazione, che ha prodotto la morte di 12 persone nel cuore di Parigi. Come consiglieri del PD esprimiamo la nostra solidarietà ed il nostro dolore per le vittime e ci sentiamo vicini al popolo francese che, con fermezza e compostezza, sta manifestando la condanna verso il crudele attentato e l’attaccamento ai valori profondi della civiltà e della democrazia. Occorre che gli Stati siano maggiormente in grado di difendere la civile convivenza con adeguate misure di sicurezza.

Occorre isolare politicamente e culturalmente ogni manifestazione di intolleranza e fanatismo ideologico e religioso. Occorre evitare indistinte reazioni di odio che possono solo alimentare quelle contrapposizioni tra popoli e religioni diverse che invece vogliono i fondamentalisti. Firenze saprà essere all’altezza della nuova sfida che ci attende tutti, cittadini ed istituzioni".Mario Razzanelli: "L’attentato al Charlie Hebdo di Parigi è un gesto vigliacco e disumano, dire però che non fosse prevedibile significa ammettere di non aver voluto vedere ciò che era sotto i nostri occhi e di non aver voluto ascoltare le chiare minacce che da tempo giungono all’Europa dai fondamentalisti islamici che apertamente dichiarano di voler cancellare la nostra cultura e la nostra religione e attentare alla vita del Papa. Poco più di un mese fa proposi di far vedere in consiglio comunale un documentario realizzato da una tv tedesca che analizzava i dati della presenza islamica in Europa e il conseguente influsso sulla nostra cultura.

La maggioranza bocciò la mia proposta e preferì per l’ennesima volta il silenzio, come se non parlarne fosse più rispettoso che farlo. Oggi all’indomani della tragedia sono tutti pronti alla condanna ma la retorica del giorno dopo senza una seria riflessione non basta più. Come non basta più usare a sproposito l’appellativo “razzista”: quella in atto è una guerra di religione e non di razza dichiarata all’ Occidente da terroristi che uccidono in nome di Maometto.

Giusto il dialogo e la tolleranza tra le rispettive religioni ma se una parte del mondo musulmano vuole affermarsi col sangue quella si chiama conquista. Difendersi è l’unica possibilità di sopravvivenza. Vale la pena ricordare ancora una volta che Oriana Fallaci aveva previsto ogni cosa. Ma Firenze, la sua città, ha sempre preferito sminuirla e non affrontare seriamente il problema da lei posto. La storia le sta tristemente dando ragione su tutto, compreso il fatto che la colpa più grave in alcuni casi è il silenzio ammantato di buonismo e di politically correct.

Non dovrebbe servire altro per farci aprire gli occhi. “Sveglia, gente. Sveglia” scriveva la Fallaci. Svegliamoci dunque, discutiamone e dedichiamo un consiglio comunale all’argomento"

“L’attentato di Parigi rappresenta una minaccia concreta e spregevole alla libertà di pensiero e di espressione, che è il valore fondante della nostra società. Minaccia a cui non possiamo e non dobbiamo piegarci, poiché significherebbe incrinare il caposaldo su cui poggia la nostra architettura costituzionale. Come Italia dei Valori esprimiamo la nostra solidarietà e il nostro dolore per le vittime e ci stringiamo al popolo francese, nella consapevolezza che la tragedia che lo ha colpito potrebbe ripetersi in una qualsiasi delle nostre città. Non possiamo reagire alla violenza con la violenza, ma dobbiamo portare avanti un’opera finalizzata ad isolare ogni forma di estremismo e di integralismo, rispondere con l’apertura al dialogo perché solo così possiamo ridicolizzare l’odio, come bene a lungo hanno fatto i giornalisti di Charlie Hebdo e che proprio per questo hanno pagato con la vita la loro voglia di libertà.

Dobbiamo vincere questa guerra difendendoci con i controlli e la giustizia, ma portando avanti un’opera di prevenzione fondata sulla cultura. Questo non significa abbassare la guardia contro la follia integralista, che va combattuta inasprendo anche le norme. E’ infatti necessario un controllo più diretto nelle moschee contro quegli Iman che predicano violenza invece della pace e della convivenza. E’ inoltre da valutare la possibilità di far fare le prediche in Italiano e laddove si riscontrino, come è già successo, Iman estremisti chiedere la registrazione delle stesse prediche ed intervenire con l’immediata espulsione degli stessi” questo il commento del segretario regionale dell’IdV Toscana, Giovanni Fittante.

Anche radicali fiorentini dell’Associazione Andrea Tamburi aderiscono al presidio davanti al consolato francese di Firenze.

Sinistra Ecologia Libertà aderisce ed è presente con i propri militanti, eletti negli enti locali e parlamentari al presidio di fronte al consolato francese. "Esprimiamo dolore e indignazione per all’attentato di Parigi - afferma il coordinatore provinciale fiorentino Mauro Valiani - Oggi più che mai dobbiamo essere uniti nella difesa della libertà d’espressione e di stampa, nel promuovere i valori di libertà, laicità, pluralismo per i quali questi giornalisti hanno pagato con la propria vita.

Parole libere e figure autonome che nessun autoritarismo o oscurantismo può, né potrà mai tacitare e cancellare". "Attenzione, impegno antiterrorismo degli apparati dello Stato, lucidità, iniziative contro ogni integralismo: questo ora le istituzioni e la politica debbono fare - dice ancora Valiani - Non cadiamo nella trappola del terrorismo, cedendo con azioni e parole meschinamente demagogiche ai loro folli disegni di odio e di contrapposizione religiosa o etnica".

L'Anpi nasce dalla lotta al terrore e alla tirannia e rivendicando i suoi principi scende in piazza e invita tutti i cittadini e i lavoratori a fare altrettanto: "Il terrorismo non può trovare in nessun modo giustificazioni o comprensione e va combattuto con decisione. Sarebbe certo un errore considerare quello che è successo a Parigi un semplice attacco esterno all'Occidente democratico. I germi che indeboliscono la nostra democrazia sono tutti interni alle nostre società dove troppo spesso trovano cittadinanza la violenza, l'odio, la paura, il razzismo, la disperazione e l'assenza di speranza nel futuro.

Al terrorismo bisogna rispondere con la solidarietà e come recita l'articolo 3 della nostra Costituzione rimuovendo "gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese".Il sindaco di Livorno Filippo Nogarin ha fatto esporre a Palazzo Municipale la bandiera della città di Livorno a mezz’asta, in segno di lutto, a fianco del vessillo francese, in questo aderendo con convinzione all’appello del presidente dell’Anci Nazionale Piero Fassino. “Un piccolo gesto – dichiara il sindaco Nogarin - con cui vogliamo esprimere la nostra vicinanza e solidarietà al popolo francese, dopo la strage al giornale satirico CharlieHebdo a Parigi.

Un gesto per esprimere non soltanto orrore e sdegno per quello che è successo, ma anche una testimonianza istituzionale a favore della libertà di stampa e contro ogni forma di limitazione a tale libertà”.Forte dei Marmi esprime il suo cordoglio alla Redazione di Charlie Hebdo: “La città di Forte dei Marmi partecipa al dolore della Redazione di “Charlie Hebdo” . Siamo costernati e affranti da questa nuova tragedia, che ha inteso colpire al cuore il libero pensiero”.

Il sindaco Umberto Buratti esprime il cordoglio della sua città che da oltre quarant’anni ospita il Premio Satira Politica e che in passato ha esposto anche i disegni di Cabu, Tignous e Wolinski, i vignettisti barbaramente uccisi nell’attentato di Parigi. “Riconfermiamo la volontà di continuare a dare spazio alla libertà di espressione – ha rimarcato Buratti- che da sempre ha caratterizzato il Premio Satira Politica, dove hanno trovato accoglienza disegnatori di tutto il mondo, provenienti anche da Paesi più complessi come la Cina e recentemente l’Egitto e la Tunisia.

A sua volta, il Comitato del Premio Satira ha postato su Facebook un breve messaggio listato a lutto: “Piangiamo la morte dei disegnatori satirici di "Charlie Hebdo": Cabu, Tignous, Wolinski, del direttore e di tutti gli altri. I loro disegni sono spesso stati esposti nelle nostre mostre dedicate alla satira francese e Tignous fu anche premiato al Forte. Oggi è un giorno terribile per la satira”.

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