Internazionalizzazione piccole e medie imprese: il bando

Per la prima volta include anche strutture ricettive e agenzie di viaggio, oltre ai comparti a produzione e manifatturiero. Previsti contributi a fondo perduto a copertura parziale (fino al 50% massimo) degli investimenti sostenuti per partecipare a fiere e saloni di rilevanza internazionale, promuoversi utilizzando uffici o sale espositive all’estero, adottare strategie innovative di marketing per entrare nei nuovi mercati e presidiarli. Premiate le imprese che si alleano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 aprile 2016 21:44
Internazionalizzazione piccole e medie imprese: il bando

FIRENZE – Un aiuto alle Pmi toscane per farsi conoscere all'estero. Con scadenza il prossimo 31 maggio il bando approvato dalla Regione, rivolto alle micro, piccole e medie imprese, per agevolare la realizzazione di progetti di investimento per l'internazionalizzazione in attuazione del POR CReO Fesr 2014-2020. La misura (che la Regione attiva dal 2008) per la prima volta si rivolge anche alle imprese turistiche e non soltanto a quelle del manifatturiero. In totale vengono messi a disposizione quasi 1,5 milioni di euro, con un impegno regionale a raggiungere la quota stabilita pari a 5 milioni di euro per l'anno in corso. Destinatarie sono le micro, piccole e medie imprese in forma singola o aggregata, ovvero reti temporanee di impresa (Rti), reti di imprese con personalità giuridica (Rete-Soggetto), reti di imprese senza personalità giuridica (Rete-Contratto), consorzi e società consortili.

Nelle forme aggregate le imprese coinvolte devono essere almeno tre. Tra le attività e spese ammissibili ci sono quelle per la partecipazione a fiere e saloni di rilevanza internazionale, di promozione di prodotti e servizi su mercati internazionali mediante utilizzo di uffici o sale espositive all'estero, servizi promozionali, supporto specialistico all'internazionalizzazione e all'innovazione commerciale per la fattibilità di presidio su nuovi mercati. Tra gli eventi fieristici ammissibili figurano fiere e saloni internazionali da svolgersi in Paesi esterni all'UE, ma anche la partecipazione a fiere e saloni nell'ambito dell'UE, Italia compresa, che abbiano rilevanza internazionale. Le domande vanno presentate esclusivamente online, attraverso la piattaforma gestionale di Sviluppo Toscana.

“I criteri adottati per selezionare le richieste di aiuto di fatto premiano le imprese che, superando le logiche della concorrenza, si alleano per presentarsi all’estero”, evidenzia il direttore di Confcommercio Toscana, “consorzi e ATI (associazioni temporanee di impresa) saranno dunque favoriti nell’assegnazione delle risorse, che si aggirano intorno ai tre milioni di euro, da dividere nel triennio 2016-2018”. “Del resto”, prosegue Marinoni, “le azioni necessarie per promuoversi all’estero sono spesso troppo onerose da affrontare per una sola azienda, soprattutto se di piccole dimensioni. Dunque la soluzione di unire le forze è pratica e realistica. In più, è una forma di collaborazione che giova all’intero territorio di riferimento, non solo alle singole imprese”

Solo per fare seriamente web marketing, (quindi aprire e gestire siti e profili social, fare azioni di mail marketing, posizionarsi nei motori di ricerca sul web, acquisire le parole chiave nelle ricerche “pay” ed altro ancora), si stima un investimento dai 60 ai 100mila euro l’anno. “Investimenti molto alti, che possono affrontare le grandi catene alberghiere o le piattaforme di intermediazione come Booking, non certo il piccolo albergo o tantomeno un B&B”, spiega il direttore, “un onere che diventa più sensato se le agenzie di viaggi o le strutture ricettive medio-piccole diventano partner fra loro.

“In quel caso, si potrebbe rilevare che il plafond messo a disposizione dalla Regione è forse troppo contenuto rispetto alle reali esigenze, ma è comunque meglio del niente che era stato finora”. Il punto debole che potrebbe inficiare i risultati del bando, secondo Confcommercio Toscana, è la mancanza di un vero supporto formativo ed informativo che aiuti le imprese ad ottimizzare gli investimenti: “aggredire i mercati esteri non è semplice, occorrono studi preliminari approfonditi, un posizionamento certo della propria offerta e la selezione accurata delle nicchie di mercato più adatte.

Anche il web è ormai diventato un mare magnum di offerte dove si rischia di sparire, se non si adotta una politica vincente”, chiarisce Marinoni. “Per fare un esempio, non basta promuovere indistintamente la costa toscana come meta balneare nel mondo, a fronte di altri competitor fortissimi. Meglio forse puntare su mercati di nicchia, interessati ad aspetti naturalistici o a servizi che solo da noi possono trovare. Ci vuole quindi una sorta di esame di coscienza approfondito su chi siamo e cosa vogliamo”.

“C’è ancora diversa strada da fare, la maggior parte delle nostre imprese turistiche ha bisogno di crescere per adoperare certi strumenti e competere a livello internazionale. Parallelamente ad azioni meritevoli come questo bando, che di fatto premia solo le imprese più “smart”, la Regione Toscana deve adottare una politica più consistente per favorire i processi di innovazione e la cultura che ne è humus fondante. Si aprirebbe un capitolo importantissimo anche per l’occupazione giovanile: l’innovazione ha bisogno di giovani, ne hanno bisogno le imprese che vogliono crescere”, conclude il direttore regionale dell’organizzazione di categoria.

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