Le Associazioni che organizzano le manifestazioni legate al Tartufo Bianco di San Miniato hanno aperto ieri sera idealmente la stagione 2019 con una cena a “dieci mani” animata da volontari in sala e massaie in cucina, gli stessi che tra ottobre e novembre offriranno a migliaia di appassionati la possibilità di degustare l’eccellenza del territorio.
Sui tavoloni del Refettorio del Convento di San Francesco è stato servito un menù costituito dalle tartine tartufate (proposte dai volontari di San Miniato Basso), carpaccio al tartufo (preparato da quelli di Ponte a Egola), zuppa di cipolle e tartufo (tipica di Corrazzano), i classici tagliolini (cucinati dalle massaie della Serra), le scaloppine verdure e tartufo (di quelli di Balconevisi). Per dessert i cantucci di Federigo, lo storico forno samminiatese dal XVIII secolo. Il vino era offerto dall’Associazione dei Vignaioli di San Miniato.
Alla presenza dell’Assessore regionale alle Attività produttive e al turismo Stefano Ciuoffo, del Presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, di casa a San Miniato, oltre che naturalmente del Sindaco Simone Giglioli, la cena di ieri sera è stata l’occasione per lanciare il calendario delle manifestazioni sostenute dalla Fondazione San Miniato Promozione.
Si parte già nel prossimo fine settimana con la 12^ Sagra del Tartufo Bianco e del fungo porcino-27-28-29 Settembre a La Serra. Seguono il fine settimana 5-6 ottobre la 33^ Fiera mercato del tartufo bianco a Corrazzano, la 41^ Sagra del tartufo bianco e del fungo a Balconevisi il 19-20 ottobre e il 26 e 27 è il turno della 6^ Sagra del tartufo di Ponte a Egola. La 12^ edizione di Tartufo... al Pinocchio il 3 novembre fa da prologo ai successivi fine settimana impegnati tutti nel centro storico di San Miniato dalla 49^ Mostra mercato nazionale del Tartufo bianco.
La speranza è che tutti gli eventi siano sostenuti da una stagione che si prospetta buona. Proprio le piogge di questi giorni paiono l’auspicio di una raccolta tra le migliori per quantità, che potrebbe sfiorare i 100 quintali sul territorio dei 32 comuni di quel triangolo d’oro tra Pisa e Firenze, che estrae dai suoi boschi un quarto della produzione nazionale di tartufo bianco.
