Infortuni sul lavoro: Toscana seconda in Italia per le morti nei cantieri

De Luca: “Contro gli infortuni nei cantieri più ruolo a Rlst e Cpt”. Cantini: "Intollerabile, potenziare strumenti di controllo e prevenzione". Malattie professionali: calano le denunce

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 ottobre 2015 20:35
Infortuni sul lavoro: Toscana seconda in Italia per le morti nei cantieri

Nei primi otto mesi del 2015 i morti del lavoro in Italia sono stati 546, con un aumento dell’11,7% rispetto allo stesso periodo del 2014, quando i decessi furono 489. La Toscana è tra le regioni con il più alto tasso di morti bianche (55 al 31 agosto di quest’anno), seconda soltanto alla Lombardia (84 le vittime) e più di Campania (52), Veneto (48) e Lazio (46). I numeri emergono da un’indagine elaborata dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering basata su dati Inali che contemplano tutti i casi di infortunio mortale accaduti sul territorio nazionale italiano, a esclusione delle morti bianche avvenute durante la circolazione stradale o in itinere. Le costruzioni sono il settore più pericoloso: 69 vittime pari al 12,5% del totale nei primi 8 mesi dell’anno.

Al secondo posto le attività manifatturiere, con un’incidenza dell’11,5%, seguite da trasporto e magazzinaggio (9,3%). Stando Le vittime di solito sono maschi (95% dei casi), italiani (84%) tra 45 e i 54 anni, fascia di età che rappresenta il 35,7% del totale.

“E’ un triste primato a cui non vorremmo partecipare - è il commento del segretario generale della Uil Toscana, Francesca Cantini - E’ evidente che dobbiamo strumenti di controllo prevenzione perché tutto questo non accada. Facciamo ancora troppo poco. I lavoratori devono essere messi in condizione di lavorare senza rischiare nulla. Allo stesso tempo le aziende che non si adeguano agli standard minimi di sicurezza devono essere sanzionate. E’intollerabile che ancora oggi si possa morire di lavoro”.

“I dati relativi alle morti sul lavoro sono gravi e preoccupanti: le costruzioni, infatti, continuano a pagare un tributo di sangue ancora elevatissimo, con conseguenze sociali inestimabili. E la Toscana si conferma una regione a rischio per i lavoratori, perché è seconda solo alla Lombardia in questa triste classifica”.E’ il commento di Ottavio De Luca, segretario generale della Filca-Cisl Toscana, ai dati diffusi dall’Osservatorio sicurezza sul lavoro di Vega Engineering, basato su dati Inail.“Nei primi otto mesi del 2015 – dice De Luca - i morti del lavoro in Italia sono stati 546, con un aumento dell’11,7% rispetto allo stesso periodo del 2014.

In Toscana le morti bianche sono state ben 55. Nelle costruzioni, invece, le vittime sono state 69 in Italia, pari al 12,5% del totale. Gli sforzi degli organi preposti al controllo, evidentemente, non bastano: è necessario un giro di vite da parte di tutti i soggetti interessati, perché queste tragedie quotidiane non si ripetano. È una questione di civiltà e di giustizia sociale nella quale siamo tutti coinvolti, enti locali, istituzioni, forze dell’ordine, sindacati, politici.

E' soprattutto in questi momenti - ha concluso De Luca - che si dovrebbe dare seguito a quello che chiediamo da tempo: un maggior coinvolgimento degli Rlst, i rappresentati dei lavoratori per la sicurezza sul territorio, e degli operatori dei Cpt, i Comitati paritetici territoriali, che restano un esempio concreto di come la bilateralità in edilizia possa svolgere un compito importantissimo e fondamentale per il settore.

Al tempo stesso occorre che anche negli appalti vengano premiate le imprese che rispettano i canoni di sicurezza: non è possibile che gli enti pubblici continuino ad assegnare appalti al massimo ribasso, perché sappiamo tutti che il primo elemento ad essere tagliato per comprimere i costi è proprio la sicurezza."

Leggero calo di malattie professionali denunciate in Toscana nei primi sette mesi dell’anno, ma un dato che resta tra i più alti d’Italia: da gennaio a luglio 2015 sono state 4760 a fronte delle 4792 dello stesso periodo 2014, con il dato nazionale che nei primi sette mesi 2015 arriva a 36.843.Un nemico subdolo, quello costituito dalle malattie professionali, perché lento a manifestarsi e dunque spesso sottovalutato. Per questo l’Inas, il patronato della Cisl, lancia il portale www.malattieprofessionali.it, interamente dedicato a questo fenomeno.“Spesso – dice il responsabile Inas della Toscana, Marco Manfredini – non si è coscienti che i rischi in azienda non sono legati solo a cadute da un’impalcatura o all’utilizzo di macchinari pericolosi.

L’esposizione a sostanze nocive, la ripetitività di alcuni movimenti, l’inalazione di polveri, possono danneggiare l’organismo in maniera anche grave. Conoscere i potenziali pericoli della propria professione è il primo modo per tutelare la propria salute e fare prevenzione.”Per questo gli esperti dell’Inas hanno messo a punto uno strumento di prevenzione on-line, semplice e accessibile a tutti, centrato su un test interattivo che –in pochi minuti- consente di scoprire i rischi specifici del proprio lavoro, i sintomi e le eventuali patologie correlate.

Ci sono poi sezioni con tutte le novità sul tema, strumenti di interazione con gli esperti del patronato Inas, video inchieste, rubriche e molti altri contenuti per capirne di più.In Italia le denunce di malattie professionali negli ultimi anni sono aumentate: nel 2014 sono state 57.391, il 10,6% in più rispetto al 2013 e il 33% in più rispetto al 2010. “Ma la strada da fare per un’inversione di tendenza – spiega Manfredini - è ancora lunga. Lo dimostrano le forti differenze territoriali esistenti in Toscana, frutto non solo di condizioni differenti ma anche di differenti sensibilità e consapevolezza sul territorio.

Una controprova arriva dal numero piuttosto basso di denunce presentata da lavoratori stranieri: 261 nel 2015, segno di una minore coscienza del pericolo.”Nei primi sette mesi del 2015 le malattie professionali denunciate sono state 1082 in provincia di Pisa, 1075 a Lucca, 635 aLivorno, 439 a Massa Carrara, 470 a Arezzo, 364 a Firenze, 256 a Grosseto, 193 a Pistoia, 161 a Siena, 85 a Prato.Le patologie più diffuse sono quelle del sistema osteomuscolare (2788 denunce), seguite dal sistema nervoso (706), malattie dell’orecchio (302) e sistema respiratorio (197).

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