Inflazione in aumento a Firenze: +19,8% dei servizi di alloggio

I dati di giugno dell'Ufficio comunale di Statistica: complessivamente la variazione mensile è + 0,7%. Telefoni e fax, -21% su base annuale. La rilevazione su un campione di 11mila prezzi relativi a oltre 900 prodotti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 luglio 2019 17:40
Inflazione in aumento a Firenze: +19,8% dei servizi di alloggio

A giugno inflazione in aumento a Firenze. È quanto comunica l’Ufficio comunale di Statistica presentando i risultati del calcolo dell’inflazione in città relativi allo scorso mese di giugno 2019 secondo gli indici per l’intera collettività nazionale.

La variazione mensile è +0,7%, come a maggio. La variazione annuale è +0,7%, mentre a maggio era +0,1%. A contribuire a questo risultato sono state, rispetto al mese precedente, principalmente le variazioni registrate per le divisioni Servizi ricettivi e di ristorazione (+5,4%), trasporti (+0,7%), prodotti alimentari e bevande analcoliche (-1,0%) e comunicazioni (-1,6%).

Nella divisione Servizi ricettivi e di ristorazione sono in aumento i servizi di alloggio (+19,8% rispetto al mese precedente, +5,1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) e i ristoranti, bar e simili (+0,2% su base mensile, +1,7% su base annuale).

Nella divisione Trasporti sono in diminuzione i carburanti e lubrificanti per mezzi di trasporto privati (-0,8% su base mensile, -0,9% su base annuale). In aumento il trasporto aereo passeggeri (+16,1% rispetto al mese precedente, +2,2% su base annuale), la manutenzione e riparazione mezzi di trasporto privati (+0,2% rispetto a maggio 2019, +1,9% su base annuale) e le automobili (+0,1% su base mensile, +1,5% su base annuale).

Per la divisione Prodotti alimentari e bevande analcoliche la variazione mensile è causata dagli aumenti dei pesci e prodotti ittici (+0,2% rispetto al mese precedente, -0,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) e delle acque minerali, bevande analcoliche, succhi di frutta (+0,8% su base mensile, +0,3% su base annuale). In diminuzione pane e cereali (-0,4% su base mensile), la frutta (-6,8% rispetto al mese precedente, -1,1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente), latte, formaggi e uova (-0,4% su base mensile) e i vegetali ( 1,7% rispetto a maggio 2019, +3,9% rispetto a giugno 2018).

Tra le Comunicazioni sono in diminuzione gli apparecchi telefonici e telefax (6,7% su base mensile, -21,0% su base annuale).

Il carrello della spesa:

I prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori sono variati di -0,5% rispetto al mese precedente e sono variati di +0,4% rispetto a un anno fa.

I prodotti a media frequenza di acquisto sono variati di +2,4% rispetto a maggio 2019 mentre sono aumentati di +1,3% rispetto a giugno 2018. I prezzi di quelli a bassa frequenza sono variati di -0,3% rispetto al mese precedente e di -0,1% su base annuale.

I beni, che pesano nel paniere per circa il 52%, hanno fatto registrare una variazione di +0,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. I servizi, che pesano per il restante 48%, hanno fatto registrare una variazione annuale pari a +1,2%.

Scomponendo la macrocategoria dei beni, si trova che i beni alimentari registrano una variazione annuale pari a -0,4%. I beni energetici sono in aumento di +2,7% rispetto a giugno2018. I tabacchi fanno registrare una variazione +2,9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

La componente di fondo (core inflation) che misura l’aumento medio senza tener conto di alimentari freschi e beni energetici fa registrare una variazione annuale pari a +0,5%.

La rilevazione locale si è svolta dal 1° al 21 del mese di giugno su oltre 900 punti vendita (anche fuori dal territorio comunale) appartenenti sia alla grande distribuzione sia alla distribuzione tradizionale, per complessivi 11.000 prezzi degli oltre 900 prodotti compresi nel paniere. Sono poi considerate anche quotazioni di prodotti rilevati nazionalmente e direttamente dall’Istituto nazionale di statistica. I pesi dei singoli prodotti sono stabiliti dall’Istat in base alla rilevazione mensile dei consumi delle famiglie e dai dati di contabilità nazionale. 

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