Incidenti stradali: cosa cambia con l'introduzione dell'omicidio stradale?

Nove da Firenze lo ha chiesto all'avvocato fiorentino Francesco Salesia

Nicola
Nicola Novelli
16 maggio 2016 14:54
Incidenti stradali: cosa cambia con l'introduzione dell'omicidio stradale?

Mercoledì scorso è morto al Meyer un bambino investito a Lido di Camaiore la settimana precedente. Il piccolo di 11 anni, dopo sei giorni di agonia, non ce l'ha fatta, a causa dei troppi i traumi interni. E' solo l'ultima delle piccole vittime degli incidenti stradali che si sono verificati in questi mesi in Toscana. Nel primo trimestre 2016 gli incidenti registrati dalla Polizia Municipale di Firenze sono stati 800, di cui 5 mortali e 565 con feriti.

Firenze ha visto nascere la proposta di legge di iniziativa popolare per introdurre il reato di omicidio stradale, nel 2011. L'iniziativa fu promossa da Stefano Guarnieri, fondatore dell’associazione intitolata a suo figlio Lorenzo, ucciso da un conducente ubriaco e drogato a Firenze nel 2010. Dopo cinque anni il Parlamento ha approvato il testo definitivo. Ma è necessario continuare a lavorare sull’educazione stradale. Nel 2015 ci sono stati 3.500 morti sulle strade italiane, 22 solo a Firenze.

Quali effetti concreti produrrà questo cambiamento normativo?

Nove da Firenze lo ha chiesto a un professionista fiorentino, l'avvocato Francesco Salesia, responsabile per la Toscana dell’Associazione Scientifica Aquilia, composta da avvocati esperti di responsabilità civile. L’avvocato Salesia ha al suo attivo svariati casi di successo in materia di danni anche mortali sia a vittime della strada che di malasanità, il legale è anche componente del Comitato Scientifico di Giusta Causa, associazione che si occupa di tutelare le vittime dei casi di malasanità. L’occasione il convegno “Indennizzi in ambito RC Auto e controllo delle frodi”, organizzato giovedì scorso a Palazzo Incontri dalla Fondazione Cesifin.

Francesco Salesia ha chiuso di recente il contenzioso legale scaturito tre anni fa dalla morte di un bambino di nazionalità cinese di 4 anni, schiacciato da un furgone all'Osmannoro. “Il piccolo Rui Feng -racconta il legale fiorentino a Nove da Firenze- giocava nel piazzale antistante l'azienda dei genitori, quando nell'aprile del 2013 un autocarro leggero in retromarcia lo schiacciò, per la fatale disattenzione del conducente. A fine del 2014 la Procura della Repubblica ha concluso le indagini e nel 2015 e' stato avviato il processo penale.

Insieme al collega avvocato Massimo Megli ci siamo costituiti parte civile nell'interesse della famiglia del bambino. La vicenda risarcitoria si è nel frattempo conclusa in via stragiudiziale dove siamo riusciti ad ottenere un risarcimento non lontano dal milione di euro per i genitori e la sorellina. Anche se il dolore dei familiari non sarà' mai sanabile sono certo che l'indennizzo pagato dall'assicurazione grazie al nostro lavoro complicato dal divario linguistico con gli assistiti per cui ci siamo anche avvalsi di una esperta mediatrice linguistico-culturale riporterà un po' di serenità in quella famiglia cinese non certo particolarmente abbiente".

Tre anni di attesa sono molti?

"L'attesa sarebbe stata maggiore se non avessimo lavorato da subito per trovare un accordo stragiudiziale che ha richiesto i suoi tempi".

Che differenza c'è tra la causa penale e quella civile?

“I criteri di accertamento della responsabilità sono diversi -spiega l'avvocato Salesia- Il penale si caratterizza per l'accertamento rigoroso della colpa. Inoltre ben difficilmente il giudice penale ha quelle conoscenze tecniche specialistiche in tema di liquidazione del danno, per cui accade che all'esito del processo penale sia liquidato al danneggiato quella che tecnicamente è' definita una provvisionale: in sostanza un acconto sul risarcimento con l'effetto che poi si dovrà incominciare un nuovo processo in sede civile per ottenere il risarcimento integrale. Ma allora sarà passato sicuramente molto tempo... Per questo io spiego ai miei assistiti che se è loro interesse ottenere un rapido indennizzo occorre muoversi in sede civile".

Quali effetti produce l'introduzione del nuovo reato di omicidio stradale, rispetto alla tradizionale fattispecie dell'omicidio colposo?

“La sostanza è un aggravamento delle pene -afferma il consulente legale- sospinto dal favore dell'opinione pubblica per effetto di tanti episodi di cronaca legati alla guida in stato di ubriachezza, o sotto l'effetto di sostanze psicotrope. Per quanto riguarda gli aspetti risarcitori dei familiari delle vittime la via civilistica resta sempre preferibile se si mira a ottenere indennizzi rapidi Sarà dunque fondamentale che le vittime e i loro familiari continuino ad essere rappresentati da un avvocato civilista esperto in materia di responsabilità civile in quanto la via civilistica continuerà a garantire l'effettività di un risultato più celere”.

La procedibilità d'ufficio del reato non tutela maggiormente le vittime?

“Non è detto -precisa Francesco Salesia- in sede penale si innescano effetti collaterali da tenere sotto controllo. Ad esempio la durata delle indagini dipende anche dalla solerzia dell'ufficio del pubblico ministero, inoltre occorre tener conto del fatto che non è affatto raro che il decorso del tempo tra la fase d'indagine e le successive fasi dibattimentali comporti alla fine l'estinzione del reato per prescrizione.

Dunque la consulenza legale rimane un'attività complessa?

“Complessa e fondamentale -assicura l'avvocato Salesia – e ove necessario con un collegio di difesa civile-penale e l'indispensabile supporto di perizie mediche e ove necessario di referti digitali ad opera di un esperto di cinematica. La collaborazione organica tra penalista e civilista può favorire un accorciamento del contenzioso e la definizione in via transattiva, già durante il procedimento penale”.

E la prospettiva del carcere per i rei in flagranza, come si attende parte dell'opinione pubblica.?

“Staremo a vedere. Non sarei così sicuro -ribatte Salesia- anche alla luce delle nuove fattispecie che ha già suscitato critiche asprissime dall’Unione delle Camere Penali. Mi aspetto molto di più dall'utilizzo della scatola nera quale prova legale e da altre importanti novità contenute nel Decreto Concorrenza in approvazione al Senato in questi giorni".

Sono queste le linee su cui si sono dispiegate anche le ultime novità legislative e di regolazione della giurisprudenza assicurativa, che tendono a favorire la negoziazione assistita tra le controparti e la strutturazione di un sistema indennitario, il tema del convegno di giovedì, presso la sede dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze.

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