Incidente Puglia e presidio a Firenze: in Toscana Rossi vuole la TAV

Santa Maria Novella, venerdì 22 luglio dalle 10 alle 13 a Firenze i ferrovieri si riuniscono

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 luglio 2016 15:39
Incidente Puglia e presidio a Firenze: in Toscana Rossi vuole la TAV

Venerdì 22 luglio dalle ore 10 a Firenze si terrà un presidio presso l'area ex Pensila Toraldo, in via Valfonda, di fronte alla Stazione."Per la sicurezza nei trasporti locali non è più accettabile che si continui a viaggiare su linee a binario unico e senza un'adeguata tecnologia, né si può giustificare che gli investimenti sulle linee regionali siano così sproporzionati rispetto a quelli sull'alta velocità. Mi batto da anni perché questa situazione cambi e continuerò a farlo sempre.

La Toscana tutta é vicina ai cittadini pugliesi" ha dichiarato il Presidente della Toscana prima di tuonare "Dovranno passare sul mio corpo, non si può ripartire da capo tutte le volte. I treni ad Alta velocità vanno separati da quelli regionali. Per questo si faccia il sottoattraversamento di Firenze. Non darò nessun assenso a soluzioni diverse fino a quando sarò presidente di questa Regione, soprattutto alla luce di quanto è avvenuto in Puglia".

"Il vero 'tappo' di Firenze è a Rovezzano, dove ci sono le interferenze e i pendolari tutti i giorni fanno l'inchino all'Alta Velocità, dando la precedenza alle Frecce per l'ingresso sulla linea Direttissima Firenze-Roma" cosi la consigliera Amato di Alternativa Libera riprende la lettera di ieri inviata a Rossi e Nardella dal Comitato Pendolari Valdarno Direttissima. "I pendolari del Valdarno sono contrari non solo al tunnel - aggiunge Amato - ma anche alla separazione dei flussi ferroviari, tanto desiderata da Rossi, perché viene intesa dalla Regione come lo spostamento dei pendolari dalla Direttissima alla linea Lenta-Storica, per Pontassieve, con aumento dei tempi di viaggio e dei ritardi".

Ma la separazione dei flussi ferroviari da S.M.Novella esiste già, senza tunnel: è lo Scavalco da Rifredi a Castello. "Il presidente Rossi deve avere la memoria corta - ironizza Amato - se si è dimenticato che il 1 dicembre 2011 fu lui stesso, insieme all'allora AD di Ferrovie, Moretti, a celebrare l'inaugurazione dello Scavalco”. Proprio il presidente definì questa come "un'opera moderna e utile, oltremodo nevralgica perché, smistando il traffico tra i treni dell'alta velocità, quelli regionali e i merci, eliminerà molti elementi di disagio legati alla mancanza di puntualità" e che ne avrebbero beneficiato i pendolari di Prato e di Pistoia, di Montecatini e Viareggio, ricorda la consigliera Amato, che conclude: "Rossi, quindi, segua il consiglio dei pendolari.

Cancelli il tunnel e utilizzi le risorse risparmiate nel nuovo tracciato di superficie, nel trasporto ferroviario regionale e fiorentino e nell'acquisto di altri nuovi treni regionali per i pendolari".

Di Faentina, TAV, binario unico e futuro parlano anche i pendolari toscani "Mentre a Firenze di discute di stazioni futuristiche sulla Faentina si viaggia ancora con i vecchi Aln, si continuano a sopprimere corse nel periodo estivo (una su tutte l’affollatissima 14.40 da Firenze per Borgo San Lorenzo) e la prima settima del mese di luglio è stata di autentica passione. Treni senza aria condizionata (il 17.55 da Firenze per tutta la settimana, i vecchi Aln alle 14.40 e 16.40 da Firenze) e poi i guasti che in una sola giornata (8 luglio) hanno portato a cancellazioni e ritardi tra i 20 e i 40 minuti.Subiamo quasi quotidianamente cancellazioni e ritardi anche superiori al tempo che dovremmo impiegare per raggiungere Firenze da Borgo San Lorenzo.

In questo senso, vorremmo ricordare a tutti, che i pendolari del Mugello sono già penalizzati. Ora che il sindaco della città metropolitana e il governo scoprono che il progetto di sotto attraversamento del capoluogo e' vecchio, costoso e incerto aspettiamo con ansia di sapere cosa ci riserva il futuro visto che in tutti questi anni a quel progetto, e alla separazione tra le linee dell'AV e quelle regionali, era affidato il compito di sviluppare le linee locali, come la nostra.

E visto anche che Nardella e il governo si sono affrettati a dire che lo stop al tunnel porterà grandi risparmi che saranno investiti per migliorare le linee la Faentina presenta il conto: binario unico e linea non elettrificata, parco treni non all'altezza con utilizzo quotidiano di mezzi con oltre 40 anni di attività , ritardi dovuti all'ingresso alla stazione di SMN talmente frequenti da essere ormai assimilati nel l'orario quotidiano. E come non ricordare che la Faentina vanta un credito di 31 milioni di euro perché le prime vittime dell'AV siamo stati noi mugellani.

Bene dunque il tavolo in cui si decideranno le sorti di un infrastruttura importante come quella ferroviaria dell’area fiorentina ma che non ci si scordi del Mugello da dove ogni giorno migliaia di pendolari si spostano per raggiungere il capoluogo. Agli amministratori locali ricordiamo che questa è forse l’ultima occasione per dare un futuro a questa linea che può rimanere secondaria e periferica, alla lunga anche pittoresca, oppure essere una moderna rete metropolitana in grado di alleggerire il traffico e il relativo inquinamento sull’area metropolitana e essere uno dei volani di sviluppo del Mugello.

Si decide ora, poi resteranno solo i rimpianti".Il Comitato No Tunnel di Firenze auspica che "adesso dopo le parole espresse dal sindaco Nardella e dal ministro Delrio, seguano effettivamente atti concreti in relazione all’abbandono del progetto del tunnel TAV sotto la città e della costruzione della Stazione Foster riepiloghiamo in breve tutte le criticità di questo assurdo progetto, nato male e cresciuto peggio: oltre 20 prescrizioni già in fase di rilascio della Valutazione di impatto ambientale (VIA). Impatto sulla falda nelle zone delle Tre Pietre, dei Macelli e di Campo Marte dove i livelli della acque sotterranee sono pericolosamente sbilanciati e le presunte “mitigazioni” previste assolutamente insufficienti. Danni previsti dallo scavo dei tunnel in migliaia di appartamenti e monumenti, amplificati anche dall'uso di una sola fresa invece delle due sempre utilizzate in questi casi. Smaltimento/utilizzo delle terre di scavo, con l’aumento vertiginoso dei costi ché neppure i recenti adeguamenti normativi sono riusciti a contrastare. Due importanti inchieste della magistratura hanno fatto luce sul sistema corruttivo e infiltrato dalle mafie dando così il colpo di grazia ad un progetto da sempre inutile, screditato e criminogeno. Sono già stati spesi ben 760 milioni di euro! Una cifra che avrebbe potuto essere impiegata in maniera molto più costruttiva se i decisori politici avessero ascoltato gli appelli e i consigli di chi aveva visto, fin dall'inizio, tutte i problemi di questo progetto.

I cittadini sono stanchi di leggere di riunioni di vertice in cui si delega alle Ferrovie - e alle lobby interessate - la risistemazione del nodo ferroviario di Firenze. È venuto il momento di aprire un approfondito dibattito in città per capire quali sono le reali esigenze della popolazione. Si deve avviare un concreto percorso di progettazione partecipata di cui i cittadini devono essere i protagonisti. Solo così si sconfiggono le lobby che hanno colonizzato tutte le istituzioni.Il gruppo di lavoro di tecnici che negli anni passati ha analizzato approfonditamente il Passante AV e fatto concrete proposte è ancora attivo e a disposizione; l'Università di Firenze ha dato la disponibilità a lavorare per la realizzazione di un progetto di mobilità condiviso con la cittadinanza e di ripristino di quanto distrutto (ai Macelli, a Campo Marte, a Santa Barbara).

Oggi – purtroppo – a seguito del tragico ma non imprevedibile incidente avvenuto in Puglia, alle considerazioni già espresse è d’obbligo porsi questa domanda:Come si possono buttare via miliardi in opere inutili e dannose (sotto-attraversamento Firenze – Torino Lione – Terzo Valico Genova – nuove stazioni collocate nel nulla….) quando sono ancora presenti tratte di linea ferroviaria non solo a binario unico ma anche sprovviste della necessaria tecnologia in grado di evitare questi fatti.

E questi fatti comportano sofferenze immani, disperazione, costi elevatissimi per la cura dei feriti, per i risarcimenti, per il ripristino dei danni materiali. Eppure – proprio partendo dai fatti di Puglia, Rossi dichiara a Controradio: “I treni ad alta velocità vanno separati da quelli regionali – si faccia il sotto-attraversamento – non darò nessun assenso a soluzioni diverse.” (pensa già all’incontro del 21/07 a Roma?). E poi aggiunge, contraddicendosi: “Si investono troppi miliardi nella A.V.

e si abbandonano le reti regionali destinati ai pendolari.” Insieme al comitato Pendolari Valdarno ribadiamo ancora una volta che le interferenze fra A.V. e treni regionali sono a Firenze Rovezzano dove l’A.V. è già “riemersa” dai tunnel.

Se fosse cancellato il sotto-attraversamento, le risorse risparmiate potrebbero essere utilizzate per una possibile soluzione di superficie che veda la realizzazione di un quinto e sesto binario oltre che per il recupero delle fermate, delle piccole stazioni e per l’acquisto di nuovi treni regionali perché la gente viaggia sui treni non sui binari. Ma qui sta il problema: per Rossi e altri sostenitori dei sotto-attraversamento, due binari sotto sono più di due binari sopra … o no?" conclude il Comitato No Tunnel TAV Firenze.

La nota dei ferrovieri fiorentini, in vista del presidio, recita: "Il cammino intrapreso dalla dirigenza FS e dal governo sotto la direttiva europea sta portando alla privatizzazione delle Ferrovie dello Stato. Le FS stanno perdendo il ruolo di servizio per il cittadino diventando una mera impresa volta al profitto a scapito della sicurezza dei viaggiatori e della qualità del servizio, Le FS stanno perdendo il ruolo di servizio per il cittadino diventando una mera impresa volta al profitto a scapito della sicurezza dei viaggiatori e della qualità del servizio, con il solo interesse per le linee ad alta velocità.

In questi anni abbiamo subito: Sub-appalti ed esternalizzazione della manutenzione dei rotabili e dell’infrastruttura. Ulteriore incremento dell’orario di lavoro e riduzione delle ore di riposo per il personale viaggiante. Riduzione drastica degli investimenti sui treni merci favorendo il trasporto su gomma. Gestione dei servizi Intercity e regionali come treni di serie B a favore dei treni ad alta velocità. Queste scelte stanno già portando maggiori disagi sia per i viaggiatori che per i lavoratori FS (ritardi, soppressioni, scarsa pulizia dei treni, minore sicurezza..) I ferrovieri non ci stanno e chiedono il rilancio del trasporto ferroviario come servizio pubblico essenziale e primario".Il Circolo Trasporti PD Firenze interviene in merito al disastro ferroviario: "Per noi che siamo vicino al treno, sia per motivi di lavoro, sia perché si usa questo mezzo di trasporto, avvertiamo una sensazione di stupore davanti a situazioni che oggi possono ancora provocare tali disastri, con la perdita di numerose vite umane, e di lavoratori. Rifuggendo da ogni forma di sciacallaggio e considerata l’oggettiva criticità del servizio ferroviario svolto su semplice binario sollecitiamo la imprescindibile necessità di attivare tutti gli investimenti affinché siano superati i rischi derivanti dallo svolgimento del servizio di trasporto ferroviario passeggero sul binario unico, come questa tragedia ha dimostrato.

Sono state costituite varie commissioni di indagine, ad esse chiediamo che i lavori siano svolti rapidamente. Sia per la individuazione delle responsabilità, singole e collettive, sia per completare e attivare rapidamente un piano di investimento, che porti al completamento di tutti i necessari potenziamenti, per superare questa strozzatura, purtroppo presente ancora su molte linee regionali. Ci stringiamo al dolore dei colleghi deceduti, dei giovani, di tutte le persone coinvolte e che hanno perso la vita, in silenzio e in attesa che si comprenda fino in fondo il perché di questa tragedia, senza ritardi, evitando che si concluda, additando poi alla fine, come unico responsabile, il lavoratore che al termine della catena di esecuzione dei comandi, forse può aver errato".

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