Inceneritore: Iter amministrativo incompleto

Polemica sulle dichiarazioni del sindaco di Sesto Fiorentino. Zambini (Capogruppo PD): “Falchi finisca di prendere in giro i sestesi, rispetti le regole e smetta di raccontare bugie”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 agosto 2016 22:51
Inceneritore: Iter amministrativo incompleto

E' passato appena un mese da quando il Sindaco Falchi ha tolto gli oneri di urbanizzazione dal Bilancio dichiarando che lui quei soldi non li avrebbe presi e che Sesto Fiorentino avrebbe rinunciato a fare qualche investimento sul territorio. Ora il sindaco di Sesto minaccia “rivolte” contro la costruzione dell'impianto Case Passerini.

“La vicenda sugli oneri di urbanizzazione ha del grottesco: il Comune di Sesto doveva prendere quei soldi, chiunque abbia mai costruito qualcosa sa benissimo come funzionano gli oneri di urbanizzazione – dichiara il Capogruppo Pd Zambini - È sempre più imbarazzante vedere il Sindaco Falchi raccontare novelle ai sestesi per poi smentirsi. Un sindaco ha il dovere di rispettare le regole e di non raccontare bugie ai propri cittadini, mi sembrano le basi.” Il Sindaco Falchi incamera i soldi degli oneri di urbanizzazione, ma dichiara che Q.tHermo non dispone dei terreni su cui vorrebbe costruire l'impianto e quindi che i cantieri non possono iniziare.

“Non vorremmo che Falchi fosse costretto a smentirsi anche su questo – dichiarano dal Pd sestese, Giulia Barducci, Sara Martini e Claudia Pecchioli – Cosa vuol dire “fermare fisicamente i cantieri”? Falchi deve stare attento al linguaggio che usa e uscire dalle ambiguità. Sesto Fiorentino non ha bisogno di queste tensioni. O le autorizzazioni ci sono o non ci sono, un Sindaco deve governare e operare nei confini della legalità. Gli scontri fisici non c'entrano."

 “Chiediamo semplicemente che nessuno si nasconda dietro la giustizia amministrativa -commenta il segretario metropolitano del PD Fabio Incatasciato- Anni di discussioni hanno permesso di operare scelte chiare: il ciclo dei rifiuti fiorentino si concluderà con un impianto sicuro e ormai localizzato in modo definitivo. Non possiamo pensare che un progetto così complesso e definito possa esser messo in discussione per questioni non essenziali. Sarebbe sconfitta, prima di tutto, la politica. Se venissero evidenziate anomali amministrative, andranno immediatamente corrette: non si può certo tornare indietro”.

"Leggiamo - e ci auguriamo che siano smentite dal diretto interessato - affermazioni gravi di un Sindaco, quello di Sesto Fiorentino, che azzerano il confronto politico e istituzionale e suonano come minacce pericolose": per Francesca Paolieri, capogruppo del Pd nella Città Metropolitana, il fatto che Lorenzo Falchi "dichiari di essere pronto a bloccare fisicamente il termovalorizzatore, sminuisce e per certi versi ridicolizza il ruolo di un primo cittadino rappresentante delle Istituzioni". "Gravissimo e preoccupante", dunque, che "Falchi esca dal solco della legalità usando parole pericolose che incitano a porsi fuori da un percorso compiuto e trasparente. Un Sindaco non può esprimersi in quel modo. Speriamo che le sue parole siano state riportate in modo sbagliato. Ci aspettiamo una netta smentita da parte sua".

“L'iter amministrativo per la realizzazione dell'inceneritore non è completo. Eppure, da quello che leggiamo oggi, pare di capire che, in barba alla legalità, il PD sestese e metropolitano siano propensi a far finta di nulla pur di arrivare in fretta e in furia all'avvio dei lavori" Così Jacopo Madau capogruppo di Sinistra Italiana nel Consiglio comunale di Sesto Fiorentino commenta le dichiarazioni della consigliera metropolitana Francesca Paolieri e del consigliere comunale Lorenzo Zambini. "Se il PD fosse sempre attento alle questioni e non si ricordasse di questo territorio solo quando si tratta di scaricarci sopra qualche scelta presa a Firenze o a Roma, forse avrebbe evitato lo scivolone di oggi.

I problemi legati all’inceneritore sono di tipo strettamente amministrativo: si tratta di un privato che intende aprire un cantiere e, ad oggi, non dispone delle necessarie autorizzazioni. Se non rinuncerà ai lavori, è dovere del Comune impedirne lo svolgimento con tutti gli strumenti amministrativi e sanzionatori previsti dalla legge. Capiamo bene che evocare lo spettro della Val di Susa sia molto efficace quando non si hanno più le idee chiare su niente, ma pretendere che la politica ignori una serie di oggettive carenze amministrative, quello sì, è porsi fuori dalla legalità". "Abbiamo un privato che vuole realizzare un'opera al quale è richiesto che i terreni su cui essa sorgerà siano i suoi - prosegue - O il PD è diventato favorevole all'abolizione della proprietà privata, oppure è chiaro a tutti che il mancato completamento delle procedure di esproprio, peraltro bloccate dalla Regione Toscana, governata dallo stesso PD, siano un ostacolo oggettivo.

E' sufficiente leggere le carte. Quanto agli oneri di urbanizzazione, di grottesco c'è soprattutto l'ostinazione con cui il PD sestese continua a non voler dare ascolto alla maggioranza dei cittadini cercando di confondere le acque: quello che Sesto chiede alla politica è di assumersi responsabilità. L'alternativa è quella di dire che è già tutto deciso, senza coraggio e senza idee, attività da qualche tempo molto in voga dalle parti di piazza Ginori". “Fin dal nostro insediamento - dice ancora - ci siamo impegnati a compiere ogni atto amministrativo e politico utile a fermare lo scempio della Piana.

Ieri abbiamo aperto un nuovo capitolo della battaglia amministrativa; quella politica va di pari passo e ci ha visti, da subito, cercare di interloquire con tutti i livelli istituzionali, Regione in testa. Purtroppo il PD di Sesto Fiorentino, a suo tempo, ha scelto di rinunciare alla rappresentanza della nostra città nel consiglio metropolitano per assecondare le ambizioni dell’allora sindaco Sara Biagiotti. Di conseguenza, se il confronto si è azzerato e adesso, non senza difficoltà, sta ripartendo anche con la Città metropolitana non è per la posizione espressa da Falchi, ma per le scelte dell'amministrazione di cui Zambini era un esponente di primo piano". “A sminuire e ridicolizzare il ruolo di primo cittadino è chi si limita ad eseguire gli ordini provenienti da Roma, senza un’idea complessiva e senza curare l’interesse dei propri concittadini - dice ancora Madau - Il PD si metta l’animo in pace, prenda atto che la campagna elettorale è finita e smetta di raccontare ai cittadini che tutto è già deciso, senza assumersi mai la minima responsabilità: a Sesto abbiamo iniziato a scrivere un’altra storia”.

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