Inceneritore di Case Passerini: i cittadini lo rifiutano, meglio differenziarsi

Meglio la raccolta differenziata porta a porta. Ma siamo pronti?

Antonio
Antonio Lenoci
09 giugno 2015 17:40
Inceneritore di Case Passerini: i cittadini lo rifiutano, meglio differenziarsi

Anche il Consiglio comunale di Firenze, dopo quello di Sesto Fiorentino, discuterà una mozione, presentata la settimana scorsa, per dire No all'inceneritore di Case Passerini e che indica nella strategia rifiuti zero e nella diffusione della raccolta differenziata la strada per risolvere la gestione dei rifiuti "creando posti di lavoro, incentivando la green economy con tecnologie non inquinanti e più remunerative per i soggetti gestori" questo affermano i Consiglieri Tommaso Grassi e Giacomo Trombi insieme alle Consigliere Miriam Amato e Donella Verdi.

I due gruppi consiliari di Palazzo Vecchio aderiscono alla manifestazione e al concerto di giovedì prossimo alle Piagge promosso dalle Mamme NoInceneritore ed invitano la cittadinanza ad essere presente in Commissione e poi Consiglio comunale quando verrà discussa la mozione.Il progetto dell'inceneritore prevede la forestazione e l'impianto di aree boschive "esattamente dove, secondo il regolamento di ENAC, per motivi di sicurezza non può esserci niente" sostengono i consiglieri che dunque vedono come una chimera il verde inserito sui progetti.

La soluzione sarebbe solo quella di cambiare radicalmente strategia.Ma Firenze sarebbe in grado di gestire una raccolta porta a porta? Secondo gli esperti non si tratterebbe solo di una mobilitazione di uomini e mezzi idonei, ad esempio adatti a spostarsi velocemente per il recupero mirato seguendo un calendario prestabilito carta, vetro e plastica, umido ed ingombranti, ma di un salto culturale di difficile attuazione in città. In montagna funziona bene, ne ha tessuto le lodi più volte Uncem ed i piccoli comuni sono i migliori differenziatori anche in condizioni impervie di urbanizzazione.

Ma grandi condomini centrali o periferici sarebbero in grado di rispondere positivamente? Al momento la differenziazione maggiore vede i cittadini districarsi tra i cassonetti gialli e quelli azzurri, mentre discreti risultati sono arrivati dalla sperimentazione dei nuovi cassonetti. Sulle buste colorate, Firenze risulta indietro e la riprova si avrebbe nei supermercati dove il sacchetto nero batte nettamente la concorrenza. Mancanza di incentivi e libertà di gestione concorrerebbero al conferimento tradizionale nel sacco.

Una tradizione breve però, perché a Firenze sino gli anni '90 i cittadini lasciavano i sacchetti sull'uscio, poi sono arrivati i primi cassonetti, una rivoluzione. Tornare indietro per prendere la rincorsa?Ricordano ancora i consiglieri che "Grandi città hanno adottato il porta a porta per ottimizzare la raccolta dei rifiuti e tutelare la salute pubblica da pratiche nocive come l'incenerimento. Il nuovo regolamento UE inoltre inserisce restrizioni per i pop inquinanti Organici Persistenti tipici degli inceneritori" dunque la strada appare quasi obbligata, ma passa attraverso un impegno non indifferente, anzi differenziato.

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