​Incendio Monti Pisani in Toscana: i danni del disastro ambientale

La Regione Toscana con i sindaci ha discusso la richiesta dei danni da presentare al Governo e per i privati è già stata aperta la possibilità di richiedere un risarcimento tramite lo stato di calamità naturale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 settembre 2018 14:55
​Incendio Monti Pisani in Toscana: i danni del disastro ambientale

 Dopo una grande capacità di intervento da parte della Protezione civile, adesso si tratta di mettersi al lavoro per ripristinare i danni di quello che è stato un vero e proprio disastro ambientale. Questo in sintesi il senso delle parole del presidente Enrico Rossi stamani, al termine del volo di ricognizione su Calci e su tutto il territorio su cui si è esteso l'incendio che alle 22 di lunedì 24 settembre ha preso a infuriare sui Monti Pisani, provocando l'evacuazione di oltre 700 persone. 

Dopo tre giorni di attività incessante, Rossi ha ribadito "la grande capacità di intervento da parte della Protezione civile regionale e l'altissima efficienza dimostrata dalle squadre regionali. Tutte le operazioni di spegnimento sono state dirette dall'organizzazione regionale AIB come disposto dalla legge 353 del 2000 che ci attribuisce in ogni circostanza in materia di antincendio boschivo la previsione, la prevenzione e lotta attiva degli incendi.

La titolarità è della Regione ed è stata esercitata bene. I sindaci e tutti gli altri soggetti: i militari, i Vigili del Fuoco, la Protezione civile regionale e nazionale, i forestali, i volontari, in tutte le fasi dell'intervento, hanno operato con grande competenza ed energia contribuendo all'efficienza generale e al risultato ottenuto. Ottimo il lavoro soprattutto per quelle 12 ore prima dell'arrivo dei mezzi, perché si è riusciti in qualche modo a contenere l'estendersi delle fiamme lavorando bene con una preparazione d'eccellenza. All'arrivo dei mezzi poi, hanno diretto i voli come una tecnica magistrale. Adesso – ha proseguito Rossi – si passa alla fase successiva. I danni sono enormi, è un disastro ambientale e bisogna lavorare pesantemente".

Il presidente ha quindi ricordato che con i sindaci si è discussa la richiesta dei danni da presentare al Governo e per i privati è già stata aperta la possibilità di richiedere i danno tramite lo stato di calamità naturale. Martedì ci sarà una riunione per gli interventi di salvaguardia così da impedire che si verifichino dilavamenti, frane, allagamenti dovuti al terreno diventato impermeabile.

"Dobbiamo intervenire massicciamente prima della stagione delle piogge e poi il bosco ricrescerà, faremo una manutenzione attenta, interventi selettivi con una pianificazione di qui ai prossimi dieci anni. Bisogna pronunciare le stesse parole che ha detto un'anziana signora sistemata in un centro di ricovero per l'emergenza – ha concluso Rossi - , che siccome per fortuna non siamo morti, a tutto il resto si rimedia".In relazione al devastante incendio che in questi giorni sta interessando il Monte Serra, ARPAT, al fine di accertare la situazione della qualità dell'aria, ha svolto alcune attività che di seguito si riassumono: sono stati elaborati ed esaminati i dati delle stazioni di monitoraggio della qualità dell'aria presenti a Pisa (Borghetto e Passi) e Livorno (Carducci, Stagno, La Pira, Cappiello) per l'intera giornata del 24 settembre (anche ore pre-evento) fino ad oggi 27 settembre.I dati rilevati per gli inquinanti monitorati dalle stazioni (ossidi di azoto, monossido di carbonio, PM10, benzene, anidride solforosa) hanno mostrato valori sostanzialmente analoghi a quelli usualmente riscontrati nel periodo. Il vento ha spirato prevalentemente da Est o Est-NordEst e, data l'intensità dello stesso (in particolare nelle fasi più intense dell'incendio), ha contribuito sicuramente alla dispersione dei fumi verso il mare, nonostante in città fosse avvertibile il tipico odore di legna bruciata.Si può quindi affermare che le zone più popolate dell'area Pisa/Livorno non sembrano essere state interessate da concentrazioni anomale di inquinanti atmosferici (sia per quanto riguarda quelli misurati, che rappresentano i "traccianti" del fenomeno, ma ragionevolmonte anche per quelli non misurabili dalle centraline, e cioé i vari microinquinanti, normalmente adesi al particolato).per valutare in maniera più puntuale la qualità dei fumi, è stato effettuato anche un campionamento in prossimità dell'incendio, a Calci, con una pompa ad alto volume (per alcune ore, terminato intorno alle 16.30 del 26 settembre), per verificare l'eventuale presenza di microinquinanti (diossine, IPA), che possono derivare anche da incendi boschivi. I campioni sono stati trasferiti al laboratorio dell'Agenzia per la determinazione analitica che richiederà alcuni giorni (almeno 5 giorni, trattandosi di analisi piuttosto complesse di sostanze a bassissima concentrazione).

Gli incendi sui monti pisani e l'attività venatoria. L'assessore regionale all'agricoltura Marco Remaschi incontrerà oggi i giornalisti per illustrare i provvedimenti sulla caccia assunti dalla Regione per le aree colpite dagli incendi e per quelle limitrofe. L'appuntamento è fissato per le ore 16.30 di oggi, giovedì 27 settembre, presso la sede della Provincia di Pisa, in via Nenni 30 a Pisa (sala Incontri, 7° piano). Saranno presenti anche la presidente della provincia di Pisa Giulia Deidda e i sindaci dei territori interessati.

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