In Toscana un garante unico per la persona: ecco cosa farà

Il nuovo organismo comprende difesa civica, difesa dei diritti dei minori e dei detenuti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 febbraio 2017 11:14
In Toscana un garante unico per la persona: ecco cosa farà

 L’aula ha votato a maggioranza la proposta di risoluzione presentata dal presidente della prima commissione Giacomo Bugliani (Pd). Con la risoluzione il Consiglio regionale si impegna ad elaborare una normativa, attraverso l’Ufficio di Presidenza, per una figura di garanzia unica dei diritti della persona. Il nuovo organismo comprende difesa civica, difesa dei diritti dei minori e dei detenuti. Voto contrario di Sì-Toscana a sinistra, astensione del M5S.

“In merito alla composizione del Garante unico –ha spiegato Bugliani - sarà un organismo di coordinamento composto da un presidente con funzioni di raccordo e da due membri eletti dal Consiglio regionale”. Bugliani ha precisato che i componenti saranno selezionati “tra persone di indiscussa moralità e comprovata formazione e competenza nelle materie oggetto di tutela”. Nell’atto si prevede “un regime di incompatibilità in relazione ai suoi membri” e sarà l’Ufficio di Presidenza a “determinare l’indennità per i componenti”.

Tra le funzioni del Garante unico, si legge nella proposta di risoluzione, ci saranno “la promozione e la tutela dei diritti della persona mediante l’azione di conflitti tra soggetti e istituzioni”; “iniziative di studio e ricerca”; “la diffusione della cultura relativa ai diritti della persona”; “la formazione e l’aggiornamento degli operatori sociali, sanitari ed educativi”; la “sollecitazione di interventi normativi nelle materie di propria competenza”.

Nell’atto si chiede inoltre di predisporre una specifica proposta di legge statutaria per inserire questa figura all’interno dello Statuto regionale.

“E’ una proposta di risoluzione di una vaghezza incredibile – ha detto Paolo Sarti, motivando il voto contrario del gruppo Sì -. Non se ne capisce l’obbiettivo”. “I tre garanti – ha aggiunto - hanno funzioni talmente diverse che richiedono competenze specifiche”. “Si punta a risparmiare sulle interferenze, meno contenziosi con i cittadini, meno pratiche, questo sarà il risparmio ma il cittadino così perde tutele”.

Marco Casucci (Lega nord) ha ribadito “un piccolo passo è stato fatto, si va verso una figura unitaria”. “Non possiamo però essere soddisfatti – ha aggiunto il consigliere regionale - perché la soluzione auspicabile sarebbe quella della natura monocratica dell’organo con l’accorpamento delle figure e delle funzioni”.

Enrico Cantone ha espresso l’astensione del M5S “nonostante gli sforzi per dare autorevolezza alla figura del garante – ha detto Cantone – saremmo stati contenti se ci fossero stati istituti di garanzia specifica nel settore della difesa civica, di minori, detenuti e profughi”.

La consigliera Valentina Vadi (Pd) ha precisato che “non c’è nessun interesse di risparmio quando si tratta di tutela e difesa dei cittadini” che finora è stata “rappresentata dalle figure di garanzia” ma “una precisa volontà di razionalizzare”. “Vogliamo – ha detto- costituire un organismo che riesca a coordinare le funzioni, finora svolte da tre autorità, in maniera più efficace e operativa”.

“I compensi dei tre garanti – - ha detto il capogruppo di Sì Tommaso Fattori - sono ragionevoli. Il punto chiave è che c’è un assoluto bisogno sia del Difensore civico, sia del Garante dei detenuti che del Garante dell’infanzia. E’ necessaria la specializzazione di queste figure che devono svolgere funzioni precise nella tutela di soggetti deboli.“

Di “integrazioni necessarie nella tutela dei diritti” ha parlato il capogruppo PdLeonardo Marras per “sopperire alle carenze organizzative”. Marras ha evidenziato la necessità di una “riorganizzazione del sistema per la tutela dei diritti dei cittadini in un’unica autorità di garanzia”.

A chiudere il dibattito è intervenuto il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani. “La questione delle garanzie e dei rapporti con il cittadino – ha detto il presidente - si sta trasformando. I cittadini adesso si rivolgono alla pubblica amministrazione in termini di ricerca di mediazione. Vogliono arrivare concretamente alla conciliazione, questo si sta attivando anche nelle questioni che riguardano i servizi alla persona, come l’acqua, il gas, la luce, certi servizi sanitari”.

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