In bicicletta lungo l'Arno e il Tirreno: la festa per la mobilità sostenibile

La Toscana punta sulle due ruote, un potenziale enorme: ecco i progetti delle Regione. Ciuoffo: "occasione da non perdere". Ceccarelli ad Arezzo: "Grazie alle ciclopiste nuovo turismo e nuova occupazione".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 settembre 2015 22:29
In bicicletta lungo l'Arno e il Tirreno: la festa per la mobilità sostenibile

FIRENZE– Due ruote a pedali e gambe in spalle, grandi e piccini. Contenti e spensierati, colorati. Il popolo della bicicletta si è alzato presto stamani per animare la pedalata del Tirreno e dell'Arno promossa dalla Regione, dal quotidiano "Il Tirreno", da Anci, dalla Federaziazione italiana degli amici della bicicletta (Fiab) e da Uisp, con la collaborazione di Trenitalia. Biciclette di tutti i tipi - da strada e fuori strada, qualcuna con un navigatore inforcato sul manubrio - ed appassionati di tutte le età.

Sulla costa si dovrà contare solo sulla spinta delle proprie gambe, mentre chi arriva da Arezzo e Firenze potrà sfruttare un passaggio in treno. A Marina di Massa sono partiti attorno alle otto, direzione Pisa San Rossore. Alle 10 si è messo in moto da Arezzo il treno speciale organizzato dalla Regione e da Trenitalia. La sosta intermedia è stata alle 11 a Firenze Rovezzano dove in più di settanta, bici al seguito, sono saliti sul convoglio dopo aver attraversato uno scampolo di città: short, magliettina bianca in ricordo dalla giornata, caschetto per i più piccoli e qualche bandana.

Da Empoli è partito un secondo gruppo, più piccolo. Sono aarivati attorno alle 12.15 a Pisa, con venti minuti di anticipo, e poi di nuovo in bicicletta. In centosettanta sono attesi al Parco di San Rossore, dove si parlerà di mobilità e turismo sostenibile. Un'altra trentina di appassionati delle due ruote parteciperà ad un percorso di trenta chilometri, andata e ritorno, tra Incisa, Figline e San Giovanni Valdarno. Ottanta o novanta si daranno appuntamento alla pineta di Rimigliano vicino a San Vincenzo.

Altrettanti sono partiti stamani da Capalbio e Castiglione della Pescaia per raggiungere la tenuta regionale di Alberese e poi Baratti.

"La ciclopista dell'Arno e la ciclopista Tirrenica saranno due infrastrutture che daranno prestigio alla Toscana, rappresenteranno una nuova attrazione turistica e grazie a questo porteranno nuova occupazione." Lo ha detto Vincenzo Ceccarelli, assessore alle infrastrutture e ai trasporti della Regione Toscana, che stamani ad Arezzo è partito con un treno speciale insieme ad un gruppo di cicloturisti per partecipare all'evento organizzato dalla Fiab in Toscana. I ciciloturisti sono partiti alla volta di Firenze su un nuovissimo treno Jazz dove sono state montate le moderne rastrelliere per il trasporto delle bici. "Abbiamo fatto un accordo con le Ferrovie - ha ricordato Ceccarelli - per facilitare questo tipo di turismo.

Grazie a questo accordo si potrà fare un abbonamento e con 50 euro si potranno portare le biciclette in treno per tutto l'anno. L'abbonamento scende a 20 euro se si sceglie di portare le bici solo durante il fine settimana." Ceccarelli ha inoltre fatto il punto sulle due ciclopiste. "La ciclopista dell'Arno - ha concluso - è in fase di progettazione avanzata, per essa sono stati già stanziati 18 milioni di euro. Per la ciclopista tirrenica è stato individuato il tracciato, ora si procederà alla progettazione.

Intanto è stato già trovato il finanziamento per il ponte sull'Ombrone in provincia di Grosseto".

Due ruote nel vento, una spinta sui pedali ... e via. La Toscana ha deciso di scommettere sul turismo in bicicletta: un po' come accade lungo la Mosella e il Danubio, come succede anche sull'Inn in Austria e ai bordi del Mare del Nord, nei prati ricamati dai tulipani dei Paesi Bassi o sul Po nell'italiana pianura padana. Sono quasi 26 milioni i turisti nel mondo che si muovono ogni anno in bicicletta e spendono tra hotel e bed & breakfast 54 miliardi di euro l'anno. I numeri sono di una recente studio commissionato dal parlamento europeo.

E' un turismo di nicchia, ma i casi esaminati confermano tutti che ogni volta che nsace un itinerario cicloturistico si creano imprese e posti di lavoro. Francia e Austria sono le mete preferite in Europa dai turisti che si muovono sulle due ruote a pedali. La scommessa è portare sul podio anche la Toscana: in fondo i più numerosi appassionati di questo tipo di turismo si trovano in Germania e nel Regno Unito, paesi che amano la Toscana che, dopo la ciclovia del Danubio, è già tra le mete più ambite. Si calcola che in Europa si fanno ogni anno quasi due milioni e trecento mila vacanze in bicicletta per 44 miliardi di euro spesi: nove solo nei servizi ricettivi per qualcosa come 22,4 milioni di pernottamenti.

Sono circa un milione e mezzo i cicloturisti in Italia e di questi circa 400 mila arrivano in Toscana (fonte: Rapporto Consorzio Italy Bike Hotels). La Toscana non parte da zero. Più di un itinerario su tre delle oltre mille e cinquecento proposte per un soggiorno in Toscana già suggeriscono percorsi in bicicletta. Coprono oltre 25 mila chilometri di strade ora asfaltate ed ora bianche, che si intersecano e si alternano tra pianura, collina e montagna, alla scoperta di quella parte di regione, solo a torto, definita 'minore'.

E poi ci sono le strutture: nel 2014 c'erano trecento alberghi, B&B, agriturismi e campeggi amici dei turisti della bicicletta e duecentocinquanta centri di riparazione o di vendita di accessori e ricambi. Ogni anno migliaia di tedeschi, olandesi, svizzeri, austriaci, danesi, francesi e inglesi. Nel Chianti si organizza invece un raduno di cicloturisti americani di mezza età. Tutti scelgono la Toscana per la possibilità di fare un turismo all'aria aperta e vicino alla natura, per i tesori artistici e gli eventi culturali.

Ma la Toscana attrae anche chi ha in mente una vacanza per tutta la famiglia.

Mostrare l'altra Toscana, quella meno conosciuta, anche con l'aiuto delle ciclopiste. E' questo l'obiettivo che l'assessore al turismo e allo sviluppo economico Stefano Ciuoffo fissa nell'agenda della politica regionale. Lo fa dal parco di San Rossore a Pisa, teatro oggi di un raduno di appassionati delle due ruote da tutta la regione. Una festa, ma anche un'occasione per parlare e riflettere sulla mobilità e il turismo sostenibile. Anche un banco di prova: con turismo, ambiente, infrastrutture e sport parte di uno stesso progetto. "E' la scommessa che dobbiamo cogliere – dice Ciuoffo -, perché la Toscana è tra le eccellenze del turismo nazionale ed è vero che gli ultimi dati continuano ad essere positivi per noi, ma dobbiamo guardare avanti".

La Regione punta così ad ampliare la propria offerta turistica per intercettare ciò che oggi rimane fuori. "Il turismo lento di chi si sposta in bicicletta aiuta a vivere i territori – spiega l'assessore -. E' un turismo che può portare ricchezza in modo più diffuso di quanto accade oggi". Per la sola ciclopista dell'Arno uno studio della Federazione degli amici della bicicletta calcola un indotto da 20 milioni di euro l'anno, con poco meno di quattrocento nuovi posti di lavoro: altri trecento posti si potrebbero creare lungo l'asta dell'Arno.

E' un turismo anche che può vivere dodici mesi l'anno. "Uno dei limiti della nostra offerta è oggi la stagionalità – si sofferma Ciuoffo -. Dobbiamo superarla e il turismo sulle due ruote va in questo senso". Città d'arte e balneare compongono la quasi totalità dei numeri del turismo toscano. "Stiamo vivendo di rendita – sferza l'assessore -, ma non possiamo più permettercelo e per questo dobbiamo iniziare a battere, con convinzione, anche altre vie". Quella dei sentieri a piedi o a cavallo, della montagna da vivere non solo in inverno e della campagna.

Quella anche delle ciclovie, per cui certo vanno trovate risorse (anche europee) per completare, mettere in sicurezza e collegare i tratti di ciclabili che già esistono. La Regione lo sta facendo: 6 milioni, per la ciclopista del Tirreno, potrebbero arrivare dall'Europa. Un tema, quello della sicurezza, caro anche alla Uisp, tra gli organizzatori della giornata con la Regione. "Cinque milioni di italiani usano tre o quattro volte la settimana la bicicletta – sottolineano – La bicicletta non è solo attività sportiva.

La prima preoccupazione deve essere però rendere sicuri i tratti di ciclabile che ancora non lo sono". Un impegno sottoscritto dall'assessore Ciuoffo.

La bicicletta per viaggiare e la bicicletta tutti i giorni, anche sul treno. La mobilità sostenibile mette d'accordo turisti, pendolari e chi il fine settimana vuole vivere all'aria aperta. "La bicicletta può diventare un modo diverso per vivere la città: con piste però dedicate, lontane dal traffico e i semafori" sostiene convinta una delle tante partecipanti alla staffetta su due ruote organizzata oggi da Arezzo e Firenze verso San Rossore, la festa della Regione dedicata al turismo e la mobilità sostenibile.

"Non vado a lavoro in bicicletta – racconta un appassionato di Rosano a Pontassieve, anche lui alla Pedalata del Tirreno e dell'Arno - ma inforco la mia mountain bike tutti i fine settimana". Accanto a lui Alessandro, 5 anni, il più piccolo del gruppo, l'altro figlio Riccardo (8) e la moglie. Ben venga così il bonus per i pendolari abbonati al servizio ferroviario che acquisteranno una bici pieghevole trasportabile in treno gratuitamente, una delle misure annunciate dalla Regione e di cui si attende il bando.

Ben vengano, a breve, le card per viaggiare in treno con la bicicletta (quelle che non si piegano): tutti i giorni con 50 euro l'anno o solo nei fine settimana e i festivi a 20 euro. Il popolo delle due ruote accoglie con favore tutte le proposte. La Regione intende anche valorizzare le linee ferroviarie minori di interesse turistico e attrezzarle in modo da poterle utilizzare con bici al seguito. Naturalmente prosegue l'impegno sulle reti ciclabili, infrastrutture essenziali. La Regione ha stanziato 4 milioni per le piste nelle città e e 18 milioni in tre anni, dal 2014 al 2016, per la ciclovia che dal sentiero della bonifica tra Stia ed Arezzo si allungherà lungo tutta l'asta dell'Arno fino alla foce del fiume.

Sono 432 chilometri e diciotto gli interventi ritenuti prioritari: i primi quattro si concluderanno entro l'anno, altre tre sono già programmati per il prossimo, in collaborazione con gli enti local. Per il corridoio tirrenico - 291 chilometri dal confine della Liguria fino all'inizio del Lazio attraverso trenta comuni, cinque province, dodici porti e due parchi regionali - è stato definito invece il tracciato e deve ora iniziare la progettazione puntuale. La Regione ha inserito l'itinerario all'interno di un progetto più vasto, che coinvolge Liguria, Francia, Corsica e Sardegna e il Programma comunitario Italia-Francia Marittimo 2014-2020, con l'obiettivo di ottenere 6 milioni di contributi europei.

In evidenza