Case Passerini: autorizzazione alla realizzazione e gestione

A Campi Bisenzio un nuovo impianto per smaltire 186 mila tonnellate di liquami all'anno. Rifiuti: cartarie toscane nel piano recupero

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 dicembre 2015 19:12
Case Passerini: autorizzazione alla realizzazione e gestione

E' pubblicato sul sito della città metropolitana e nelle pagine del Garante della comunicazione in materia ambientale l'atto dirigenziale n. 4688 del 23/11/2015 di Autorizzazione alla realizzazione e gestione di un impianto di incenerimento rifiuti non pericolosi con recupero energetico mediante produzione di energia elettrica, ai sensi del dm 06/07/2012 con carico termico totale 65,2 mwt. nel Comune di Sesto Fiorentino in località Case Passerini, proponente Q.tHermo s.r.l. pratica n.: 233.13.39, con i relativi allegati.

Intanto la Città Metropolitana ha dato il via libera alla costruzione di un nuovo impianto per il trattamento di rifiuti speciali liquidi. A 700 metri dal centro benessere Asmana e a 1 km. dal centro commerciale i Gigli, tratterà 510 tonnellate giornaliere di "percolato da discarica" e fanghi da fosse biologiche "ad alta carica batterica". Pare che i proprietari di Asmana abbiano bloccato gli investimenti sul centro benessere (appena aperto, 50 dipendenti), mentre si avvieranno i lavori di realizzazione dell'impianto di CIPECO S.r.l.

che darà lavoro a 25 persone. Le 186.000 tonnellate di liquami saranno movimentate da 7.600 mezzi pesanti l'anno che andranno ad aggiungersi agli autocarri di Esselunga diretti al nuovo magazzino. Lo Studio di Impatto ambientale prevede che i liquami finiranno praticamente al 100% nelle fogne pubbliche dopo il trattamento. Ma al monento Arpat a Campi non ha una centralina per misurare la qualità dell'aria, dopo aver dismesso l'unica di via Orly. Secondo la società CIPECO (nel documento SIA) il puzzo sarà minimo, ma che l'impatto sulla qualità dell'aria sarà negativo, uno scalino sotto il livello massimo, cioè quello "critico". L'impianto per funzionare attingerà dalla falda acquifera circa 9.600 metri cubi di acqua all'anno, provocando anche in questo caso un impatto negativo.

Infine anche l'impatto a livello di rumore sarà negativo, visto che in prossimità dell'impianto avremo una emissione sonora di circa 70 dB(A).

"Il tutto viene realizzato in zona con pericolosità idraulica media, cioè che potrebbe essere mediamente allagata in caso di eventi atmosferici avversi, spandendo liquami per tutto il circondario" lancia l'allarme il Movimento 5 Stelle di Campi Bisenzio.

Individuare le modalità necessarie per costruire impianti di valorizzazione degli scarti del processo del riciclaggio della carta e per coinvolgere maggiormente le imprese cartarie nel processo di recupero della carta da riciclo, del suo smaltimento e valorizzazione. È quanto chiede una mozione approvata in Consiglio regionale della Toscana dopo emendamento del Pd, e presentata dal consigliere di Forza Italia Marco Stella, vicepresidente dell'assemblea. Il Consiglio impegna la Giunta a condividere assieme al livello nazionale gli indirizzi volti a rendere attuabile la realizzazione di impianti di recupero e/o di valorizzazione – anche a fini di produzione e risparmio energetico – degli scarti derivanti dal processo del riciclo della carta, in aree da individuare in prossimità del distretto cartario toscano "Le aziende infatti, recuperando i rifiuti cartari per se stesse - spiega Stella - possono farlo anche per i centri abitati.

Tutto questo significherebbe non solo rispondere alle esigenze delle imprese, ma anche portare lustro al territorio e beneficiare l'intera collettività". Il distretto cartario toscano, che si estende prevalentemente nell'area delle province di Lucca e di Pistoia, rappresenta il maggior polo del riciclo di carta in Italia e uno dei più importanti a livello europeo, con circa 100 imprese (alcune anche con oltre 500 dipendenti), 6.200 occupati e un fatturato nel complesso di circa 3 miliardi e 850 milioni di euro l'anno, e con un indotto economico generato che si estende ai settori della meccanica, dell'impiantistica, dei trasporti. "Bisogna tutelare questo settore che, al momento, subisce uno svantaggio competitivo notevole rispetto alle imprese situate in altri paesi europei - sottolinea l'esponente di Forza Italia -.

I costi energetici che le imprese italiane devono sostenere sono altissimi e i margini di intervento non sono molti. Uno di questi sarebbe permettere la valorizzazione degli scarti ottenuti dalle operazioni di riciclaggio della carta, che potrebbe tra l'altro fornire energia per le imprese e per la collettività".

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