Anche in Toscana prime iniziative legali per fare luce sulle Rsa

Il Consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi): “Bene che le procure accertino se ci sono stati ritardi e negligenze, ma il Consiglio regionale non può disinteressarsi dell’ecatombe. Rilancio con forza la richiesta di una Commissione d’inchiesta regionale”. Patrizia Bonanni (PD): “L’utilizzo del tablet potrebbe essere utile per alleviare la solitudine”. Negativi i tamponi effettuati sui 13 ospiti delle RSA comunali di Livorno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 aprile 2020 15:06
Anche in Toscana prime iniziative legali per fare luce sulle Rsa

Firenze– Dall’inizio dell’epidemia nelle Rsa sono morte per coronavirus 42 persone (dati riferiti al 7 aprile): 18 nelle strutture del territorio dell’Asl centro, 15 nell'Asl nord ovest e 9 nel territorio dell’Asl toscana sud est. Casi accertati, di cui è stata verificata la positività mediante il tampone. Ma oltre ai 42 morti sottoposti a test, ce ne sono altri, magari deceduti con patologie pregresse, di cui non è stata accertata la positività al virus perché non è stato possibile fare loro il tampone.

Bene che le Procure che facciano i loro passi e accertino se ci sono stati ritardi e negligenze, ma la politica ed il Consiglio regionale non possono disinteressarsi dei tanti morti e degli innumerevoli contagiati nelle Rsa toscane. Le ordinanze sono state emesse dalla Giunta regionale e che le Rsa siano pubbliche o private non cambia nulla perché il sistema sanitario è di competenza della Regione Toscana. Il Consiglio ha il dovere di sapere come è stata gestita la situazione nelle residenze sanitarie assistenziali, come sono state applicate le ordinanze, se sono state tempestive, se il personale delle Rsa è stato dotato di adeguati dispositivi di protezione individuale, se le singole Rsa hanno rispettato i protocolli -dichiara il Consigliere regionale Paolo Marcheschi- C’è bisogno di fare luce sull’intera gestione dell’emergenza nelle case di riposo, per un dovere nei confronti dei familiari delle persone decedute e perché in un sistema sanitario trasparente bisogna dare risposte immediate.

Rilancio con forza la richiesta, rivolta al Presidente Giani, di una Commissione d'inchiesta regionale sulle Rsa”.

La situazione nelle residenze sanitarie assistite è stato al centro di una domanda d’attualità della consigliera del Partito Democratico Patrizia Bonanni, alla quale ha risposto l’assessore al welfare Andrea Vannucci: “Anche a Firenze abbiamo registrato un numero importante di persone contagiate tra gli ospiti delle RSA, ed anche tra gli operatori e, in questa emergenza, la loro fragilità viene acuita. Come ha sottolineato l’assessore Vannucci le RSA sono state oggetto di particolare attenzione in queste settimane.

Dove si sono registrati di casi di Covid-19 sono stati eseguiti tamponi sia agli ospiti che agli operatori. A Firenze abbiamo 37 RSA per 1700 ospiti e abbiamo avuto casi in dieci strutture. E solo in una RSA si è registrato una situazione impattante. E’ stato fatto un monitoraggio da parte della ASL agli ospiti che proseguirà nei prossimi giorni. Sono convinta – aggiunge la consigliera PD Patrizia Bonanni – che sia importante dotare le strutture di tablet che potrebbero fornire un contatto con l’esterno alle persone ospiti.

L’amministrazione potrebbe verificare se queste strutture potrebbero essere dotate di questi supporti importanti per alleviare la solitudine”.

A Livorno hanno dato tutti esito negativo i tamponi effettuati sui 13 ospiti delle RSA comunali che erano risultati positivi al test sierologico e per i quali, sulla base dell’ordinanza 28 del Presidente Rossi, era previsto il trasferimento in una struttura interamente dedicata alle cure intermedie all’interno del presidio ospedaliero livornese.

“Il bilancio nelle RSA comunali è molto soddisfacente", commenta l'assessore al Sociale Andrea Raspanti. "Se il secondo tampone di controllo sui 13 ospiti che erano risultati positivi al test sierologico dovesse avere, come probabile, esito negativo saremmo di fronte a 1 solo caso di Covid su 230 ospiti. Una prova del buon lavoro svolto, di concerto tra gli uffici comunali, i privati che hanno in appalto il servizio nelle due strutture e la Asl”.

Dopo gli esiti dello screening sierologico era stato allestito in appena 12 ore un reparto Covid al piano terra di Villa Serena, per evitare qualunque forma di contatto con gli ospiti negativi al test.

“Una risposta molto tempestiva, che credo meriti una menzione. Voglio ringraziare - dice ancora Raspanti - tutti i lavoratori e le lavoratrici delle nostre RSA per la professionalità e la dedizione dimostrata in questa circostanza come nelle settimane scorse, in una situazione anche normativamente sottoposta a continue evoluzioni e a fronte di difficoltà non banali. Un numero di positivi così basso è il riflesso di una serie di misure applicate con tempestività e molta attenzione. Rivolgo un pensiero anche ai familiari degli ospiti, perché capisco che star loro lontano, rinunciando alle visite, sia un sacrificio necessario ma anche doloroso. Li ringrazio per la pazienza. Penso che siano contenti di sapere che i loro cari sono in un ambiente sicuro e controllato”.

In evidenza