Il terremoto dell'Irpinia 40 anni dopo

Draghi (Fratelli d'Italia) : "Non dimentichiamo! Firenze partecipò attivamente e accolse molti sfollati"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 novembre 2020 11:50
Il terremoto dell'Irpinia 40 anni dopo

"Il 23 Novembre 1980 alle ore 19.34 la terra sotto il paese di Castelnuovo di Conza tremò per un minuto e mezzo; era già buio e al momento il mondo intero non poteva sapere quello che l'alba del giorno si sarebbe presentato con estrema crudezza: paesi interi, millenari, completamente distrutti, tremila morti e trecento mila sfollati il bilancio del disastro nella Campania interna e nella Basilicata settentrionale.

Il mio ricordo è per coloro che non ci sono più e per coloro che lo hanno vissuto - dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia Alessandro Draghi -. Quando andai come volontario all'Aquila e parlai con gli abitanti, capii che chi vive un terremoto non lo rimuove mai dalla memoria.

I soccorsi furono inadeguati, non esisteva ancora una protezione civile, l'orografia del territorio e la difficoltà delle comunicazioni furono un ostacolo al salvataggio di molte vite umane. Teora, Calabritto, Sant'Angelo dei Lombardi, Caposele, Laviano: l'Italia è fatta di piccoli centri rurali, è fondata su piccole comunità, esse sono il tessuto culturale, il crogiolo delle nostre tradizioni; l'Irpinia e il Vulture sono l'Italia che fu".

"Firenze non si tirò indietro nemmeno in quella occasione: molti furono i volontari che giunsero in Irpinia, ma soprattutto ci tengo a ricordare - conclude Draghi - che molti furono gli irpini che trovarono in Firenze una nuova casa, dove si sono "ricostruiti" una nuova esistenza". 

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