Il sindaco Nardella ha consegnato il Fiorino d’oro a Campriani

Rio 2016: premiate le atlete e gli atleti toscani protagonisti delle Olimpiadi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 ottobre 2016 19:11
Il sindaco Nardella ha consegnato il Fiorino d’oro a Campriani

FIRENZE– Al pluricampione olimpionico Niccolò Campriani il Fiorino d’oro della Città di Firenze. A consegnarlo, oggi all’istituto alberghiero Buontalenti, è stato il sindaco Dario Nardella alla presenza, tra gli altri, dell’assessore allo Sport Andrea Vannucci e del consigliere con delega alle Politiche giovanili Cosimo Guccione. La cerimonia si è svolta nell’ambito del progetto di sensibilizzazione dei giovani delle scuole fiorentine lanciato da Comune di Firenze e Miur lo scorso anno e che da oggi riparte con nuove tappe con il coinvolgimento di personalità del mondo dello sport, dello spettacolo e della cultura. 

“Abbiamo unito le due manifestazioni – ha detto il sindaco Nardella - perché è bello condividere con i giovani di una delle scuole più importanti del nostro territorio un momento solenne come il conferimento del Fiorino d’oro a Niccolò Campriani. Un campione che rappresenta ormai un esempio non solo per chi fa sport ma anche per i tanti ragazzi che qui all’istituto Buontalenti si cimentano con una sfida straordinaria per la loro vita e la loro carriera. Siamo qui per parlare di valori e aspettative – ha proseguito Nardella - ma anche per verificare lo stato delle scuole.

Come Città metropolitana abbiamo individuato nel bilancio un fondo di 1milione di euro per quest’anno da mettere a disposizione dei dirigenti scolastici degli istituti superiori per piccoli interventi di manutenzione. Oltre alla manutenzione strutturale che portiamo avanti con progetti come la creazione delle cucine didattiche di questo istituto, è importante poter realizzare piccoli interventi di manutenzione sotto la responsabilità dei dirigenti. L’obiettivo è sempre quello di garantire ai nostri ragazzi luoghi più adeguati e confortevoli per la loro attività”.

Queste le motivazioni del Fiorino d’oro: “E’ un tiratore di tiro a segno italiano, vincitore di tre medaglie d'oro e una d'argento ai Giochi olimpici. Dopo aver partecipato ai Giochi olimpici 2008 ottenendo come miglior risultato un 12º posto nella specialità Carabina 10 metri, vince la medaglia d'oro agli Europei 2009. Il 31 luglio 2010 vince la medaglia d'oro ai mondiali di tiro nella specialità Carabina 10 metri, riuscendo così anche a qualificarsi per i Giochi olimpici 2012. È stato anche il primo italiano, nella storia del tiro a segno, a vincere un titolo mondiale individuale.

Nella stessa competizione conquista anche una medaglia di bronzo nella prova a squadre nella stessa specialità. Nel 2011 ottiene una medaglia di bronzo agli Europei. Sempre nel 2011 si laurea in Ingegneria manageriale alla West Virginia University di Morgantown. Il 29 luglio 2012 conquista l'argento ai giochi olimpici nella finale della Carabina 10 metri; il 6 agosto conquista l'oro nella finale della Carabina 50 metri tre posizioni. L'8 agosto 2016 diventa campione olimpico nella carabina 10 metri aria compressa, con record olimpico di 206.1; il 14 agosto 2016 vince il secondo oro di fila nella carabina 50 metri da 3 posizioni, con un punteggio finale di 458.8”.

Dopo la cerimonia, spazio alle domande di studenti e insegnati in un dibattito aperto moderato dal giornalista Giacomo Guerrini.

La Toscana che è tornata a casa da Rio, poco più di un mese e mezzo fa, con medaglie ma non solo, con tante belle storie da raccontare. E tanti valori da trasmettere alle nuove generazioni: sacrificio, sudore, lavoro. Valori che le hanno consentito di portare a casa 4 ori, 4 argenti e 3 bronzi, sulle 28 medaglie totali della spedizione azzurra, e tante soddifazioni. Questa Toscana si è data appuntamento oggi pomeriggio a Palazzo Strozzi Sacrati per ricevere altri applausi, altri riconoscimenti. Alla cerimonia di premiazione della delegazione toscana ai giochi estivi di Rio de Janeiro, sia alle Olimpiadi che alle Paralimpiadi, composta da 32 atleti, se ne sono presentati 14, tra cui ben 5 medagliati: Diana Bacosi (oro nel tiro a volo, skeet), Niccolò Campriani (2 ori, tiro a segno carabina 10 metri e carabina 50 metri 3 posizioni), Gabriele Rossetti (oro tiro a volo, skeet), Rachele Bruni (argento, nuoto 10 km) e Marco Innocenti (argento, tiro a volo double trap).

Insieme a loro anche i nuotatori Sara Franceschi, Chiara Masini Luccetti e Federico Turrini, i due atleti paralimpici Matteo Betti (scherma) e Sara Morganti (equitazione), il canottiere Luca Agamennoni oltre a Chiara Bazzoni e Stefano La Rosa (atletica leggera) oltre a tanti presidenti di federazioni, tecnici e direttori sportivi. Il saluto iniziale alla cerimonia, condotta dal telecronista Rai Francesco Pancani, è stato fatto dall'assessore al diritto alla salute e allo sport Stefania Saccardi che, insieme, al presidente del consiglio federale Eugenio Giani, e quelli del CIP Massimo Porciani e del Coni toscano Salvatore Sanzo, ha consegnato agli atleti medaglie e targhe.

"Il premio di oggi – ha detto Stefania Saccardi - non è soltanto per chi è tornato a casa con una medaglia ma anche per chi ha partecipato, portando in alto i colori della Toscana. Una regione che, in proporzione agli abitanti, ha conquistato un posto importante nel medagliere con i sui undici podi, facendo meglio di importanti nazioni. Forse il motivo più bello di questa cerimonia è l'esempio che tutti questi ragazzi e ragazze riescono a trasmettere a tanti giovani che guardano le Olimpiadi e si ispirano a qualche grande campione, come loro appunto. Un esempio di sacrificio e di fatica cui ispirarsi anche nella vita, dove i risultati si ottengono con il sudore, magari nell'ombra e lontano dai riflettori dei media. Mi auguro – ha concluso - che questo sia soltanto il primo passo verso tanti altri successi dello sport toscano".< /p>

Rachele Bruni, rivedendo uno spezzone della propria affermazione proiettata in Sala Pegaso, si è di nuovo commossa. "Confesso – ha detto - che nei giorni successivi alla conquista del podio queste immagini me le sono riviste decine e decine di volte, forse anche per avere conferma che l'argento fosse realtà e non un sogno". Un'altra donna, mezza toscana e mezza umbra, Diana Bacosi, ha voluto ribadire come "sia un vero peccato che la mia disciplina (il tiro a volo, ndr) acquisti notorietà soltanto ogni quattro anni, in occasione delle Olimpiadi. Un peccato perché dietro a questo sport, come tanti altri meno visibili, e a questi successi ci sono tanto lavoro e sacrifici".

Le altre tre medaglie presenti sono tutti tiratori. A conferma della grande tradizione toscana nella disciplina. Nel tiro a segno il doppio oro di Niccolò Campriani, dopo aver brevemente descritto quello che si prova in gara ("è un convivere con l'inferno: paure, ansie e stress al limite della violenza fisica"), ha spiegato che "le due medaglie non rispecchiano quello che è stato il quadriennio che mi ha portato a Rio, durante il quale ho fatto tantissima fatica" e che "insieme al Coni sto lavorando a qualcosa di veramente importante e concreto, qualcosa che permetta di compiere in Italia lo stesso percorso che ho potuto compiere io per poter studiare, laureandomi in ingegneria, e fare sport.

Qualcosa che è possibile fare brillantemente negli Stati Uniti ma che vorrei fosse possibile anche in Italia". Un altro oro, Gabriele Rossetti, 21 anni e un futuro davanti, ha ricordato che "nella gara olimpica per arrivare in finale ho eliminato due atleti francesi, gli stessi che allena mio padre (ct della Nazionale transalpina e bronzo a Barcellona ‘92, ndr), lo stesso che insieme ad Andrea Benelli (attuale ct della Nazionale italiana, ndr) mi ha trasmesso esperienza e passione per questo sport".

Infine l'ultima medaglia, l'argento di Marco Innocenti, altre due Olimpiadi alle spalle (Sidney e Atene), e il sogno che sembrava svanito di conquistare una medaglia "un sogno inseguito per 20 anni. Sapevo che Rio poteva essere l'ultima occasione e non me la sono lasciata sfuggire".

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