Il renziano Sguanci entra in Consiglio regionale: è bufera

Lega e Forza Italia in Palazzo Vecchio: "Deve dimettersi da presidente del Quartiere 1"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 ottobre 2020 16:13
Il renziano Sguanci entra in Consiglio regionale: è bufera
ph Facebook Maurizio Sguanci

Con lo sblocco della Giunta in Consiglio Regionale Italia Viva incassa l’ambita poltrona di Vice Presidente della Regione Toscana nella figura di Stefania Saccardi. Un gioco di scacchi che finisce per toccare nel vivo il Quartiere 1 di Firenze, perché il suo Presidente Maurizio Sguanci (Italia Viva) entra di diritto in Consiglio Regionale come Consigliere, succedendo a Stefania Saccardi.

“Dobbiamo tornare al voto – dichiara il Capogruppo della Lega a Palazzo Vecchio, Federico Bussolin – per dare al Centro Storico l’importanza che merita con un Presidente a tempo pieno. Il Quartiere 1 affronta una fase storica su temi cruciali e dibattuti e non possiamo permetterci di rallentare le istituzioni, né il rinnovamento di cui il Centro ha bisogno, a partire da un vero ascolto dei residenti, ogni ignorati da Palazzo Vecchio. E’ una richiesta di buonsenso – conclude Bussolin – lo stesso Nardella, nelle regole del gioco, ha chiesto ai suoi presidenti di dimettersi prima di candidarsi. Cosa stiamo aspettando?”.

La pensa così anche Forza Italia. “L’elezione diretta dei presidenti di Quartiere voluta e proposta da Forza Italia, e approvata con un lavoro congiunto insieme al PD nello scorso mandato amministrativo, cozza totalmente con la figura di un presidente, Maurizio Sguanci, che vorrebbe continuare ad esercitare il ruolo nonostante sia stato eletto in Regione. È tempo che i cittadini del centro storico possano scegliere un nuovo presidente in grado di essere al loro fianco ogni giorno, soprattutto in questo momento drammatico che ci troviamo a vivere”.

Questa la dichiarazione del capogruppo di Forza Italia Jacopo Cellai insieme ai consiglieri al Q1 Roberta Pieraccioni e Domenico Caporale e al commissario regionale del partito, il senatore Massimo Mallegni.“Formalmente non c’è incompatibilità tra i due ruoli – sottolineano gli esponenti azzurri – ma si tratta di avere rispetto per gli elettori, quelli del centro storico, che hanno votato un presidente per dedicarsi a tempo pieno al proprio quartiere. Senza dimenticare che Sguanci è stato eletto nelle fila di un partito mentre oggi appartiene ad un altro, ulteriore elemento da considerare nell’ottica del mandato fiduciario che ha avuto direttamente dagli elettori.

Poco importa che Sguanci metta le mani avanti dicendo che eserciterà il ruolo senza indennità; qui non si tratta di qualche migliaio di euro l’anno ma del corretto funzionamento della democrazia rappresentativa in questa città”.“Ci chiediamo se davvero qui a Firenze non si stia tornando a grandi passi verso la Prima Repubblica. Prima un mese di trattative per varare una giunta regionale costruita con bilance e bilancini per accontentare le varie correnti che attraversano il PD, poi i rapporti con l’alleato-nemico Renzi che hanno portato all’ingresso di Saccardi in giunta, infine il renziano Sguanci che vuole mantenere la presidenza del Quartiere da consigliere regionale.

Il PD non ha proprio nulla da dire? Comprendiamo l’imbarazzo, ma sarebbe questo il momento di mostrare un minimo di coraggio. Lo impone la lealtà nei confronti dei loro elettori e di tutti i residenti del centro storico” concludono Cellai, Pieraccioni, Caporale e Mallegni.

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