Il PD perde Livorno: "Sconfitta che brucia, ma la riprenderemo"

L'analisi del voto dopo i Ballottaggi spetta al segretario regionale del Partito Democratico

Antonio
Antonio Lenoci
09 giugno 2014 13:45
Il PD perde Livorno:

Il risultato della tornata elettorale relativa ai Ballottaggi non è analizzabile come una tendenza generale, "ci sono stati fattori locali" ha sottolineato Dario Parrini dalla sede regionale del PD di Firenze.

Tre sfide con FI vinte dal PD. Due sindaci riconfermati. "Premiata la capacita' di schierare volti credibili. Ben sei i ballottaggi vinti. Su Colle Val d'Elsa ha pesato il giudizio negativo per l'Amministrazione uscente e la spaccatura nel PD. Anche a Livorno c'e' un dato che spiega la mancata risposta al cambiamento: un grande risultato europeo non analogo sul Comune. Elettori hanno fatto scelte diverse". "Il dato amministrativo è buono anche se il neo di Livorno brucia, è un graffio su un record che non è riuscito completamente, non e' da sottovalutare oltre alle sconfitte di Fiesole e Colle.

Tremila voti persi con affluenza crollata di 15 punti ci sta. Slogan Ruggeri era "Punto e a capo": colpa di amministratori uscenti, del partito e del candidato. Campagna elettorale difficile sul malcontento latente, si è perso lo spirito di identita'. Il Pd ha fatto come Dr Jekill e Mr Hide".Cosimi è stato pessimo dunque? "Era opinione di tutti che ci fosse un giudizio non positivo. Ruggeri non si è rinnovato abbastanza. Il PD già alle politiche aveva perso voti, ci sarebbe stata più difficolta' che altrove, non occorreva un genio per capirlo".

Strategia: "Prepariamoci a riconquistare il Comune. Abbiamo perso Prato e Bologna ma li abbiamo ripresi subito, la sconfitta è durata una volta sola. Ci sara' da riflettere sulla caduta del consenso. Segreteria subito giovedi con comunali e federazione per agire subito e analizzare le cose da fare". Il Pd ha perso con non renziani? "Non è la sconfitta del vecchio PD ma di chi non si e' rinnovato abbastanza e credo che chi oggi si fregia di aver sostenuto Nogarin si accorgera' di aver sbagliato facendo una cosa non di sinistra".E adesso? "Dove abbiamo perso occorre avviare subito la ricostruzione, sono città di diversa forma ma storicamente del PD.

Sarà necessario iniettare dosi di rinnovamento. Dirigenti locali e regionali si occuperanno da vicino di Livorno e Colle. A Livorno si tratta di fare bene opposizione. Nogarin sindaco sull'onda del contro e non del pro scoprira' che per governare non basta criticare il PD" è il monito del segretario. "Non dobbiamo mettere la polvere sotto al tappeto occorre responsabilizzazione. Potrebbero non esserci le Primarie per le regionali, decideremo entro l'autunno.

Pit urbanistica ecc sono prioritari non sono all'ordine del giorno le Primarie. Altrimenti, sappiamo bene, che le selezioni prenderebbero campo su tutto il resto".E sull'ipotesi che il Ministro Maria Elena Boschi possa trovarsi a gareggiare con Enrico Rossi? "Ritengo la notizia apparsa sui quotidiani destituita di ogni fondamento" ha concluso Parrini.“Grillo mi ha scritto stamattina, si è congratulato e mi ha detto che siamo stati bravi”: così Filippo Nogarin, neo sindaco grillino di Livorno, oggi al programma di Rai Radio2 'Un Giorno da Pecora'.

Come ha festeggiato la sua vittoria? “Con una birra artigianale, che abbiamo bevuto in un pub a Livorno che ha aperto per l'occasione”. Ora è un fervente attivista M5S, ma in passato per chi ha votato? “Per la sinistra ambientalista, una volta ho votato anche Democrazia Proletaria”. Che tipo di approccio avrete col PD? “Attraverso il dialogo, li 'grillezzeremo'”. E' vero che l'M5S ha un accordo con Farage per l'Europa? “Non abbiamo nessun accordo con Farage”. Chiuderà il rigassificatore di Livorno? “Magari, si”.

E farete costruire il nuovo ospedale? “No, non lo faremo costruire”, ha concluso Nogarin a Rai Radio2.

"La sensazione dalla lettura dei dati è che ci sia stata davvero una ribellione profonda nello stesso elettorato di sinistra, che il 25 di maggio non aveva avuto difficoltà a riconoscere ai candidati alle Europee del Pd un voto superiore al 50% ma nello stesso giorno aveva voluto prendere le distanze dal modo in cui la città era stata governata dagli esponenti di quello stesso partito facendo fermare i consensi per Marco Ruggeri sotto il 40%. Livorno ha un significato che va al di là di Parma perché ha dato i natali al Pci ed è sempre stato un bastione rosso. La sconfitta di Livorno è più grave di quelle già avvenute a Bologna, Prato e Arezzo.

Il risultato dell'Ingegner Nogarin del Movimento 5 Stelle - cui rivolgo il miei complimenti e il mio in bocca al lupo - si nutre dunque di una voglia profonda di cambiamento che dopo settant'anni si è evidenziata in maniera plastica. Certo, oggi è persino facile sparare addosso a Marco Ruggeri, che ho conosciuto in Consiglio regionale e considero persona seria e preparata. Ma indubbiamente lui stesso è stato percepito come espressione di un inamovibile sistema di potere, che in questi ultimi anni non aveva certo valorizzato le straordinarie potenzialità della città di Livorno né saputo interpretate la sua profonda crisi" così commenta Maria Luisa Chincarini Capogruppo Centro Democratico."Il Pd vince dove ha offerto un'opportunità di rinnovamento e di discontinuità. Sconfitte dal forte valore simbolico, come quelle di Livorno, Perugia o la stessa Padova, ci fanno comprendere che qui non siamo riusciti a dar sostanza al cambiamento che i cittadini ci chiedevano e di questo ci dobbiamo far carico, come in passato è successo a Bologna, Parma o Prato, per esempio.

Sul piano locale, infatti, il voto si lega a aspetti più concreti e finisce per essere un giudizio sulle amministrazioni uscenti" è la senatrice fiorentina Rosa Maria Di Giorgi, membro della Direzione nazionale del Pd. "La vittoria in 20 comuni capoluogosu 28, nel complesso in 160 comuni su 235, e in 2 regioni su 2 - spiega Di Giorgi - testimonia comunque il grande risultato raggiunto dal Pd in questa tornata elettorale, forte della spinta al rinnovamento impressa dal premier Renzi".

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