Il Partito Democratico davanti alle sconfitte dei ballottaggi in Toscana

Toccafondi: “Quando centro-destra è unito e senza veti è alternativa credibile e vincente”. Stella (Fi): "In Toscana e nel Paese centrodestra unito vince". Mugnai (FI): «Uniti vinciamo anche contro i pronostici». Giovedì 18 giugno il ministro Delrio alla Festa de L’Unità di Empoli

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 giugno 2015 23:54
Il Partito Democratico davanti alle sconfitte dei ballottaggi in Toscana

Ieri la grande maggioranza dei viareggini, il 70% degli aventi diritto, ha deciso di non partecipare al ballottaggio, e il nuovo Sindaco Del Ghingaro vince con una ristretta minoranza di cittadini, 9.286 su 52.547 elettori. Il Partito Democratico, finisce all'opposizione, a causa della sconfitta del suo candidato Luca Poletti, dirigente del PD di Viareggio. Stessa vittoria per Alessandro Ghinelli alle amministrative di Arezzo e di Massimo Mallegni a Pietrasanta.

Ecco i commenti post-voto nei tre comuni toscani andati ieri al ballottaggio, Arezzo, Viareggio e Pietrasanta. "Anche in Toscana quando il centro-destra è unito, non si mettono veti e non si lascia tutto in mano alla Lega la possibilità di battere la sinistra esiste, è il dato incontrovertibile emerso dai ballottaggi di ieri. La vittoria di Alessandro Ghinelli ad Arezzo, di Massimo Mallegni a Pietrasanta e la vicenda del tutto particolare di Viareggio con Massimiliano Baldini, ci dicono che il centro-destra non è spacciato.

Anzi è vivo e vegeto anche in Toscana, se costruisce e non se distrugge. Questi sono dati di fatto, non sono interpretazioni sulla realtà. Quando andiamo uniti le possibilità di vincere ci sono. Divisi, non si va da nessuna parte, spero che adesso tutti se ne rendano conto, dobbiamo lavorare per ricostruire un’unità che ad oggi non è facile soprattutto quando alla costruzione di una unità si contrappone la volontà di distruggerla”. Questo il commento che Gabriele Toccafondi, coordinatore del Nuovo Centro Destra, fa in merito ai risultati dei ballottaggi.

“Il risultato di ieri è certamente pesante per il Pd toscano ma respingiamo interpretazioni parziali del voto su questi tre comuni: solo chi non conosce la Toscana può definire Arezzo, Viareggio e Pietrasanta come ‘roccaforti rosse’: sono sempre state città dove il voto era contendibile e dove negli anni c’è stata alternanza tra centrodestra e centrosinistra e ogni vittoria era guadagnata sul campo senza dare nulla per scontato”. Così interviene il responsabile Organizzazione del Pd della Toscana e neo eletto in consiglio regionale Antonio Mazzeo sulle letture che vengono fatte in queste ore “Dopo il bel risultato delle regionali due settimane fa - afferma Mazzeo - prendiamo atto della sconfitta in queste tre realtà con umiltà, ma non accettiamo analisi del voto superficiali tendenti soltanto ad appesantire il senso della sconfitta e cercare di dare loro una valenza nazionale.

Quando si vota per i sindaci contano situazioni locali ed è quindi sbagliato dare valore politico generale o di correnti di partito parlando astrattamente di roccaforti rosse o sconfitto il renzismo (anche perchè il caso di Venezia sconfessa ampiamente questa lettura). In queste tre città sapevamo dall’inizio che la vittoria del centrodestra fosse alla sua portata, erano sfide difficili da giocarsi fino all’ultimo voto e per questo ringraziamo ancora di più i nostri candidati che ce l'hanno messa tutta per portare a casa il risultato” “Storicamente – spiega Mazzeo – la Versilia ha un elettorato moderato dove il centrosinistra ha sempre faticato a sfondare, tanto che 5 anni fa proprio la vittoria a Pietrasanta, come quella a Forte dei Marmi ad esempio, fu definita giustamente storica dal momento che strappavamo al centrodestra un comune dove generalmente era forza di governo.

A Pietrasanta, inoltre, sul voto ha sicuramente influito anche una questione locale legata all’inquinamento dell’acqua potabile con tracce sopra la norma di Tallio, cosa che ha portato giustamente nella popolazione grande preoccupazione, pur non essendone responsabile l’amministrazione comunale. Per quanto riguarda Arezzo – continua Mazzeo – si può verificare facilmente che questa provincia, insieme proprio a quella di Lucca, sia sempre stata quella dove il centrodestra andava meglio nelle varie elezioni in Toscana, due province cosiddette 'bianche'.

Ad Arezzo la compattezza dello schieramento con cui si presentava Ghinelli ha giocato in favore della sua vittoria, e ricordiamo che la città è stata amministrata dal centrodestra fino al 2006, per 7 anni consecutivi, e Ghinelli è stato assessore della Giunta Lucherini. A Viareggio ha senza dubbio pesato la grande divisione all’interno del nostro partito, commissariato da mesi, e la situazione di grande difficoltà della città dove è arrivato il Commissario Prefettizio due volte in pochi anni, e non si può certo dire che a Viareggio la vittoria sia mai stata data per scontata” conclude il responsabile Organizzazione del Pd toscano Antonio Mazzeo.

"Dai ballottaggi per le elezioni comunali arrivano dei segnali importanti per il centrodestra, che conquista importanti amministrazioni in tutta Italia e in Toscana espugna Arezzo e Pietrasanta. Il nostro elettorato ci ha dato un messaggio chiaro: laddove il centrodestra è unito, può vincere ovunque, anche in questa regione. E quando i candidati sindaco non sono calati dall'alto ma sono espressione del territorio, vinciamo". Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Comune di Firenze e consigliere regionale eletto, Marco Stella."Congratulazioni ai neo sindaci di Pietrasanta e Arezzo, Massimo Mallegni e Alessandro Ghinelli che - sottolinea Stella - hanno riconquistato al centrodestra due importanti Comuni della nostra regione.

Sono convinto che, parallelamente al lavoro a livello nazionale dei nostri dirigenti, anche i territori possono dare un contributo essenziale nel ricostruire un centrodestra unito e coeso, pronto a sfidare il Pd e il centrosinistra, e tornare al governo del Paese".

“A due settimane di distanza dal rotondo successo nelle regionali in Toscana, con ampia riconferma di Enrico Rossi e Pd in crescita di quattro punti rispetto a cinque anni fa, in queste ore dobbiamo masticare amaro a causa dell'esito per noi negativo dei ballottaggi ad Arezzo, Viareggio e Pietrasanta. Rivolgiamo un sincero augurio di buon lavoro ad Alessandro Ghinelli, Giorgio Del Ghingaro e Massimio Mallegni, e un altrettanto sincero ringraziamento a Matteo Bracciali, Luca Poletti e Rossano Forassiepi: i nostri candidati a sindaco ce l'hanno messa tutta ma sono stati sconfitti”. Questo il primo commento del segretario regionale del Pd della Toscana Dario Parrini sul voto amministrativo di ieri. “In questi tre comuni, già governati a lungo in passato dal centrodestra – ricorda Parrini – il Pd e il centrosinistra tornano minoranza.

Faremo un'opposizione coerente e determinata, sicuri che sapremo imparare dagli errori compiuti in questa occasione e vincere le prossime elezioni. Apriremo, insieme ai gruppi dirigenti territoriali del Pd, una riflessione minuziosa sulle cause di questa battuta d'arresto. Non ci faremo sconti. Certo – annota il segretario toscano del Partito democratico – non hanno giovato le polemiche che nella settimana ante-ballottaggio hanno visto il Pd sotto attacco nel dibattito pubblico nazionale su questioni spinose come Mafia Capitale, il governo di flussi migratori di carattere eccezionale e l'allarme-sicurezza nelle nostre città.

Ma sarebbe sciocco non sottolineare che sul voto per i sindaci è sempre largamente prevalente il peso dei fattori locali. E questa tornata elettorale da questo punto di vista non fa eccezione”. “Nella stessa prospettiva di grande attenzione alle scelte compiute dal nostro partito nei singoli comuni dovremo analizzare i risultati ottenuti negli altri dieci capoluoghi di provincia e in generale nei 105 comuni con più di 15 mila abitanti dove si è votato ieri” afferma Parrini facendo riferimento al panorama nazionale.

“Negli undici capoluoghi di provincia dove si è votato ieri (del dodicesimo capoluogo al voto, Enna, soltanto domani sapremo i risultati), passiamo da un vantaggio di 7 a 4 per il centrosinistra a un vantaggio di 6 a 4 per il centrodestra, mentre a Fermo vince una lista civica estranea ai principali partiti: il centrosinistra strappa 2 capoluoghi di provincia al centrodestra (Mantova e Trani) mentre il centrodestra ne strappa 4 al centrosinistra (Venezia, Arezzo, Matera e Nuoro). Nei 105 comuni con più di 15 mila abitanti il centrosinistra va al governo in 16 comuni dove era all'opposizione e perde in 21 comuni dove governava”.

«Centrodestra unito e preparato per tempo su programmi e candidati di qualità vince. Anche contro tutti i pronostici»: lo afferma il Consigliere regionale di Forza Italia Stefano Mugnai «Abbiamo lavorato e ieri notte sono arrivati i risultati. Risultati importanti a livello locale, certo, ma alzando lo sguardo – prosegue Mugnai – sono risultati importanti anche a livello regionale e, con Venezia, Rovigo, Chieti, Matera, sullo scenario nazionale. Evidentemente il dato è che l’onda renziana si è fermata.

Anzi: sta arretrando. Un’onda che si è infranta su uno scoglio che abbiamo costruito in tanti di buona volontà anche qua in Toscana, contro ogni pronostico e previsione». Il consigliere regionale azzurro, che è aretino, si sofferma in particolare sul risultato di quel capoluogo: «Ad Arezzo – afferma – il merito di questa impresa va in primis ad Alessandro Ghinelli. Una persona solida, perbene, di contenuti, un amico. La sfida era riuscire ad andare al ballottaggio, e infatti conquistato quel traguardo è emersa la caratura del candidato.

In questi ultimi quindici giorni di campagna elettorale i segnali favorevoli per questo secondo turno erano tanti: i confronti erano andati bene e tanti elettori, di centrodestra o anche solo semplicemente desiderosi di cambiamento, manifestavano di iniziare a crederci. Il risultato è arrivato. Un ringraziamento oggi va a tutti coloro che hanno dato una mano per questo risultato e in particolare al mio coordinatore provinciale, Maurizio D’Ettore, che da mesi ha lavorato sotto traccia per addivenire a questo magnifico obiettivo».

La Festa de L’Unità di Empoli nei primi tre giorni ha registrato affluenza sia alla stand ristorante sia per le iniziative collaterali. Intanto c’è attesa per la presenza domani alle 21.00 del ministro alle infrastrutture e ai trasporti Graziano Delrio insieme all’onorevole Dario Parrini, segretario Pd Toscana. Il ministro presenterà il suo libro “Cambiando l’Italia.

Rinnovare la politica. Ritrovare la fiducia” (ed.Marsilio) in cui si fa una riflessione sul percorso umano e culturale che ha condotto alla svolta più radicale impressa alla politica italiana degli ultimi anni. E, insieme, sulle scelte che stanno trasformando in profondità il Paese: dalle nuove leggi sul lavoro alle riforme della scuola, della pubblica amministrazione e delle istituzioni. Giovedì 18 giugno alle 17.30 sarà presente il sindaco Brenda Barnini che incontrerà lo Spi-Cgil per discutere sul tema “Le politiche sociali del Comune”; al dibattito interverrà Loredana Polidori, segretario Spi-Cgil Empoli. Venerdì 19 giugno alle 21.30 il professore Francesco Clementi, docente di diritto pubblico comparato all’Università di Perugia.

Interverrà nel dibattito “Il traguardo della riforma costituzionale”.

Cambio in vista per la segreteria provinciale di SEL Firenze: come preannunciato lo scorso autunno, il coordinatore Mauro Valiani ha presentato le proprie dimissioni all'assemblea federale del partito. 63 anni, empolese, Valiani è rimasto alla guida di SEL Firenze per due anni, a partire dalla fase successiva alla sconfitta di “Italia Bene Comune”, affrontando passaggi impegnativi come il congresso di SEL, le elezioni amministrative e della città metropolitana nel 2014 e le recenti elezioni regionali.

Proprio queste ultime, in autunno, erano state indicate dallo stesso Valiani come limite temporale massimo per il suo mandato di coordinatore; di qui la decisione di rassegnare le dimissioni all'indomani del voto. "Faccio questo non solo per rispettare un impegno - spiega Valiani - ma nello stesso tempo per dare un contributo alle necessità di cambiamento. Questa mia decisione non è un ritiro dall’impegno politico: si può essere utili anche mettendosi al servizio, per differenti servizi.

Non si può essere dirigenti per tutte le stagioni". Nel suo congedo dalla funzione di coordinatore di SEL Firenze, Valiani ha sottolineato il duro contesto politico e sociale in cui ci troviamo a vivere: la mancanza di lavoro, la crescita dell’intolleranza, la paura del futuro e la crescita delle destre di varia natura, la crisi profonda della stessa Unione Europea, ridotta, purtroppo, a sola unione "mercatista". “Le ultime elezioni regionali - spiega Valiani - hanno restituito in Toscana un risultato dignitoso per la nostra lista, ma certamente insufficiente alle necessità del nostro tempo.

La lista Sì Toscana a Sinistra non è stata capace di coinvolgere la maggioranza invisibile. È necessaria una rottura rispetto al passato, accelerare la costituzione di un nuovo soggetto, antagonista alle destre ed autonomo dal PD, ma al tempo stesso di governo, capace di proporre efficacemente un’altra politica economica che riduca le profonde ingiustizie e diseguaglianze". "È finita l’epoca della riunificazione di sigle della sinistra funzionale solo alla prossima scadenza elettorale - conclude - Più che parlare di unificazioni della sinistra c’è da ritrovare un popolo, insieme a più efficaci pratiche sociali e politiche.

Spero che il mio atto contribuisca anche a trovare nuove e originali forme di organizzazione e impegno, con adeguato spazio ai più giovani”.

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