Il Museo Stibbert: un'eredità da 100 milioni di euro

La collezione, composta da oltre 50.000 pezzi è di proprietà del Comune di Firenze

Nicola
Nicola Novelli
20 giugno 2017 18:18
Il Museo Stibbert: un'eredità da 100 milioni di euro
Fotografie di Miriam Curatolo

Frederick Stibbert è sepolto al Cimitero agli Allori, sulla via Senese. Ma sono pochi i fiorentini che vanno a visitare la sua tomba in segno di gratitudine per la cospicua eredità di cui ci ha designato beneficiari. Si stima infatti in quasi 100 milioni di euro il valore delle collezioni (oltre 50.000 pezzi) conservate al museo Stibbert, unico esempio in Europa di abitazione ottocentesca di gusto eclettico-romantico perfettamente conservata, nonché una delle più complete armerie al mondo.

Il nobile collezionista d'arte inglese non si era sposato e non aveva figli, o nipoti. Il "suo museo" era tutto quanto aveva realizzato in vita e il principale oggetto del testamento. Nel legato aveva espresso la volontà che le proprie collezioni venissero convertite in un museo aperto al pubblico. Ma con la clausola che tutto rimanesse nella villa di Montughi, così com'era. Come primo legatario era designato il Regno Unito, e nel caso che avesse rinunciato la città di Firenze. Non potendo portare in Inghilterra il patrimonio ereditato, il Governo britannico fece rinuncia all'eredità, che nel 1908 entrò nella disponibilità del Municipio Fiorentino, previa istituzione della Fondazione Opera Museo Stibbert.

Un fatale errore di prospettiva, la rinuncia inglese, se si pensa che appena nove anni dopo, nel 1917, veniva fondato in riva d'Arno il British Institute of Florence, primo degli istituti culturali britannici a operare al di fuori dal Regno Unito e modello del successivo British Council (1934). Immaginate che bella sede avrebbe potuto essere per il BIF la villa di Stibbert? O quante prestigiose istituzioni universitarie inglesi avrebbero potuto trovare sede sulla collina di Montughi, creando di fatto un polo culturale britannico nei parchi fiorentini.

Non è andata così: fortuna per noi, che facilmente tendiamo a dimenticare l'importanza di quello che viene considerato in città un museo minore. Se non fosse per le importanti donazioni di cui è stato destinatario negli ultimi anni da parte di benemerite istituzioni bancarie, il Museo Stibbert avrebbe difficoltà nella gestione delle collezioni. Invece il recente restauro delle Sale Giapponesi e la mostra Robot Fever, in corso sino al 10 settembre, testimoniano il valore di questo patrimonio fiorentino.

Peccato che villa Stibbert non sia facilmente raggiungibile per con i mezzi pubblici. Forse la futura linea tranviaria in costruzione renderà più agevole l'accesso ai turisti. Il nobile Frederick se lo meriterebbe.

Foto gallery
In evidenza