"L'arse argille consolerai" a Borgo San Lorenzo

Il libro con cui Nicola Coccia ha vinto il Premio Nazionale Carlo Levi 2016

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 ottobre 2017 09:11

Il libro verrà presentato sabato 21 ottobre, alle 16,30 nella biblioteca comunale di Borgo San Lorenzo, in piazza Garibaldi 10. Ne discuterà con l’autore, l’assessore alla cultura del comune di Borgo San Lorenzo, Cristina Becchi.

Il libro, alla terza ristampa, ha vinto il Premio Nazionale Carlo Levi 2016 che si svolge ad Aliano, il paese dove l'antifascista venne confinato nel 1935 e dove è sepolto. Il premio è stato vinto, fra gli altri, da Dacia Maraini, Vincenzo Cerami, Alberto Bevilacqua, Giuseppe Pontiggia, Michele Prisco e Francesco Rosi per il film “Cristo si è fermato a Eboli”.

«Nel mezzo del cimitero si apriva una fossa, profonda qualche metro, con le pareti ben tagliate nella terra secca pronta per il prossimo morto. Una scaletta a pioli mi permetteva di entrarci e di risalire senza difficoltà. In quei giorni di calura avevo preso l’abitudine di scendere nella fossa e di sdraiarmi sul fondo... In quella solitudine, in quella libertà passavo delle ore». Così scrive Carlo Levi nel “Cristo si è fermato a Eboli”. Il cimitero è quello di Aliano, in provincia di Matera, dove il fascismo confinò l’intellettuale torinese nel 1935.

Il camposanto era anche il luogo che non doveva oltrepassare. E qui, in un angolo, si fermava a dipingere, sorvegliato da una guardia che non lo perdeva mai di vista. Anzi, il cimitero è stato il primo soggetto che dipinse in questa terra abbandonata da Cristo e dagli uomini. In quello stesso angolo riusciva a scorgere la casa del confino, poco dopo la Fossa del Bersagliere dove i briganti avevano spinto un soldato che si era perso su questi monti. Ed è qui che Carlo Levi è stato sepolto, dopo la morte avvenuta nel gennaio 1975.

Unico ebreo in un cimitero cattolico. La sua tomba si trova proprio nell'angolo dove si fermava a dipingere. Ora questa vicenda è raccontata da un giornalista fiorentino, Nicola Coccia, nel libro "L'arse argille consolerai: Carlo Levi dal confino alla Liberazione di Firenze attraverso testimonianze, foto e documenti inediti", Ets Edizioni. Il volume racconta le vicende umane e politiche di Carlo Levi, medico, pittore, scrittore, membro del Comitato di Liberazione Toscano, dal confino ad Aliano, in provincia di Matera, fino alla Liberazione di Firenze.

Nell’inverno del 1943, nell’appartamento di Anna Maria Ichino, in piazza Pitti a Firenze, scrisse “Cristo si è fermato a Eboli” definito da Vittore Branca “il libro più importante del nostro dopoguerra”. E’ il diario del confino. Dal 1938 al 1944 Anna Maria Ichino ha ospitato e protetto nella sua casa, oltre a Carlo Levi, decine e decine di antifascisti e di ebrei, rischiando la vita tutti i giorni.

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