Il fantasma della presidenza dell'Autorità idrica si aggira per la Toscana

Il sindaco di Livorno Nogarin: “Se le regole di AIT fanno … acqua da tutte le parti”. L’assessore Bramerini risponde ad un’interrogazione del consigliere Romanelli (Misto) sulla carica vacante dal giugno scorso, dopo la decadenza di Cosimi per la fine del mandato. Romanelli (SEL): “Su mia interrogazione Regione fa Ponzio Pilato"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 ottobre 2014 22:09
Il fantasma della presidenza dell'Autorità idrica si aggira per la Toscana

Firenze– “La Regione Toscana, sia nella legge istitutiva dell’Autorità idrica toscana, sia nello statuto tipo, non ha posto alcun vincolo sui criteri di scelta del presidente e sulle modalità di subentro, come ha invece fatto per i membri dell’assemblea e del consiglio direttivo. Se la delibera di nomina del presidente da parte dell’assemblea (n. 6 del 2012) ha un contenuto contraddittorio, non è compito della Regione fornire un’interpretazione della volontà che ha condotto alla nomina, ma solo l’assemblea può farlo con i conseguenti atti”. Lo ha dichiarato l’assessore all’Ambiente Anna Rita Bramerini, rispondendo ad un’interrogazione di Mauro Romanelli (Gruppo Misto), nella quale si ricorda che l’Autorità è priva di presidente dal giugno scorso, quando Alessandro Cosimi decadde per la fine del mandato di sindaco di Livorno. L’assessore ha precisato che la Regione ha sollecitato fin da subito l’Anci ed il direttore dell’Autorità per trovare una soluzione ed il consiglio direttivo dell’Autorità è già stato convocato per il prossimo 30 ottobre.

“Prendo atto della risposta alla mia interrogazione dell’Assessore Bramerini, secondo cui, sentita anche l’Avvocatura, è solo l’Assemblea dei Sindaci a poter risolvere la questione, e registro che almeno l’Anci e il Direttore Generale dell’Ente sono stati sollecitati a convocare un’assemblea urgente per prendere una decisione” - dichiara il Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia e Libertà Mauro Romanelli replicando all'Assessore Bramerini che ha risposto in Aula alla sua interrogazione sulla "vicenda Nogarin".

“Rimane il fatto che l’ormai famosa Delibera n.6 del 2012 è stata scritta, come conferma anche l’Assessore, in modo contraddittorio, se non addirittura con elementi potenzialmente contrari alla legge: l’aver scritto genericamente che la Presidenza spettava al Sindaco di Livorno, e non ad una persona in carne e ossa, pur sapendo che durante il mandato ci sarebbero state le elezioni amministrative, lasciava intravedere la volontà di un diritto non revocabile, quasi un "diritto di discendenza" per statuto, principio assai discutibile di per sé, e sul quale poi però si cambia idea quando, ohibò, il discendente non è quello che ci si aspettava”.

“A questo punto il mio invito, anche per evitare potenziali ricorsi legali che poco onore farebbero alle Istituzioni, è di trovare una soluzione “politica”, o con un atto di “generosità”, che sia anche segno di rispetto del pluralismo politico, confermando Nogarin nel ruolo di Presidente dell’Ait o, comunque, cercando con lui un accordo e provando ad individuare una figura, nella discussione tra tutti, senza preclusioni, che dia garanzia di sostenere gli esiti del referendum e le prescrizioni della Legge Regionale, ovvero il percorso di ripubblicizzazione dell’acqua" - conclude Romanelli.

 "Nella prossima assemblea del 30 ottobre avremo finalmente la risposta al quesito della presidenza di AIT, portando con noi i pareri legali e un po’ di consenso raccolto dagli utenti e dai comitati in giro per la toscana, che mi sento onorato in quel contesto di rappresentare -spiega il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin- Regione Toscana, dopo essere stata interpellata in modo molto cauto, ma ben conoscendo come stanno le cose oggettivamente, se ne tira fuori e rimanda il tutto direttamente all’assemblea. Sarà un vero piacere giocarsela ancora una volta uno contro tutti, ma sempre dalla parte dei cittadini e dei comitati. Oltre alle ben note posizioni in merito alle questioni sui rimborsi sugli investimenti, avrò di che ridire sul bilancio e inoltre chiederò conto sulla questione relativa alla contaminazione da fibra di amianto nelle acque di tutta la toscana.

Dopo aver letto un documento prodotto nel 1995 dalla Fondazione Maugeri proprio sulla città di Livorno, e in considerazione della circolare del Ministero della Sanità del 1 Luglio 1986 n° 42 e della risoluzione del Parlamento Europeo del 2013 circa le cause di tumore all’apparato digerente, mi chiedo:

Approfondimenti

1) Quali e quante analisi sono state prodotte ?2) Se sono state effettuate, dove sono i risultati ?3) Se non sono state effettuate, per quale motivo non si sono fatte?

Inoltre, molti giornalisti in questi giorni mi hanno inoltre chiesto un parere circa la possibile newco unica per la gestione del servizio idrico in Toscana. La mia risposta in merito è piuttosto semplice. Appare evidente come il PD ancora una volta allontana, attraverso lo “Sblocca Italia”, il cittadino dal bene pubblico, e non prende minimamente in considerazione quanto fu deciso in quel 12 e 13 giugno 2011 circa la ripubblicazione del servizio idrico. Infatti lo “Sblocca Italia” impone ai comuni di diluirsi nelle società di gestione dei servizi pubblici fino a diventare minoritaria.

Questo è molto pericoloso ed espone gli Enti Locali alla progressiva estromissione dalla gestione del servizio attraverso successive ricapitalizzazioni decise dai soci privati che i Comuni non avrebbero risorse per assecondare diminuendo le relative partecipazioni azionarie. Per i privati è un ottimo affare, accantonando capitali senza obbligo di investimenti in beni e infrastruttura, ottenendone un beneficio in quanto le rendite sarebbero garantite fino al 7% tramite la tariffa pagata dagli utenti.

Questo è il paradosso. Oggi ci troviamo nelle condizioni in cui è più vantaggioso acquisire azioni di una società di questo tipo assicurandosi una resa elevata. Tutto questo senza che ci siano migliorie per il servizio non costringendo quindi nessuno ad investimenti di alcun tipo".

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