Il difficile superamento degli ospedali giudiziari

​Il libro di Michele Miravalli “Roba da matti”

05 settembre 2015 17:13
Il difficile superamento degli ospedali giudiziari

Il libro di Michele Miravalli “ Roba da matti – Il difficile superamento degli ospedali giudiziari” edito dal Gruppo Abele ed acquistabile al prezzo di 16 euro, mette in rilievo , attraverso una meticolosa ricostruzione storica e un’attenta analisi sociologica, la storia del rapporto tra la società civile e quelli che l’uomo della strada chiama pazzi criminali e il giurista, più tecnicamente, folli-rei, uomini e donne sospesi tra le ragioni (e i torti) del diritto e della psichiatria, tra punizione e compassione. Non mancano esempi e tabelle esplicative né uno sguardo al panorama internazionale.

Perché, in definitiva, per quanto si possa eludere o procrastinare, quando si studiano le forme della sanzione, la questione delle questioni rimane sempre quella posta dal giudice Lamy nella più celebre opera di Gilbert Cesbron: «Quando un ragazzo ruba una bicicletta, che cosa importa alla società: la sorte del ragazzo o quella della bicicletta?».

In sostanza da questa ricerca effettuata con scrupolosità dall’autore di questo libro, emerge il profondo radicamento nella coscienza sociale dell’idea che l’istituzione totale sia l’unica possibile risposta da dare alla questione dei folli rei (anche quelli con una bassa pericolosità sociale).

Nessuno, tanto meno il legislatore, sembra volere prescindere da strutture contenitive e segreganti.

Tuttavia esistono anche le istituzioni violente, insopportabili, dove vi è la sistematica violazione dei diritti fondamentali, quelle delle immagini registrate durante durante le ispezioni della Commissione Marino, capaci di scuotere nel profondo una società e l’imparzialità del ricercatore.

Ed esistono altresì istituzioni tenere, dall’estetica rasserenante, dove il dominio resta pratica quotidiana, ma appare più sopportabile.

Mentre la problematica dei folli rei rappresenta un microcosmo, perso nel microcosmo delle istituzioni penitenziarie.

Il libro nel suo complesso è interessante per gli spunti di riflessione su un problema attuale e va letto con attenzione per comprenderne il contenuto.

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