Il 'classismo' a scuola contagia anche Firenze?

"Presenterò un'interpellanza al Ministro dell'Istruzione" annuncia la Parlamentare e Responsabile politiche Cultura, Scuola, Università Ricerca e Sport nella Presidenza del gruppo Pd della Camera on. Rosa Maria Di Giorgi. In consiglio comunale risoluzione di Bundu e Palagi (SPC): "Nelle classi delle scuole le classi sociali"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 gennaio 2020 19:56
Il 'classismo' a scuola contagia anche Firenze?

E' scoppiato lo scandalo anche sulla scuola Masaccio, dopo un caso simile denunciato a Roma. E su social e giornali si leggono tante voci che invitano a cacciare i dirigenti scolastici autori dei documenti leggibili on line.

"E' inaccettabile che nel promuovere la propria attività, molte scuole in Italia, e diverse purtroppo anche in Toscana, sottolineino, quasi fosse un pregio, l'alto reddito delle famiglie da cui provengono gli alunni, l'assenza di immigrati, o di 'nomadi', ed altre affermazioni di taglio chiaramente classista, se non razzista -annuncia l'On. Rosa Maria Di Giorgi- L'articolo 3 della Costituzione garantisce l'uguaglianza sostanziale e formale di ogni cittadino di fronte alla legge: fa male scoprire che proprio in quei contesti in cui si dovrebbe educare i ragazzi a diventare buoni cittadini, si vada così plasticamente contro questo principio fondamentale. Come parlamentare Toscana rimango inoltre particolarmente colpita degli episodi che riguardano la nostra regione, denunciati oggi sulla stampa. Per questo presenterò un'interpellanza urgente al ministro dell'Istruzione affinché vengano riveduti e resi stringenti , nel rispetto dei principi costituzionali che devono essere intoccabili, i criteri per la promozione degli istituti scolastici, al fine di evitare che in futuro possano ripetesti tali inqualificabili episodi".

Ma è davvero colpa dei dirigenti scolastici? Oppure è il Ministero che dal 2013/2014 nelle schede di autovalutazione chiede di specificare come siano composte le classi degli istituti, a livello socio economico, culturale e etnico. Nelle linee guida chiedono di indicare, ad esempio, "quanti nomadi " siano iscritti.

"La scuola dovrebbe essere quel luogo protetto in cui le nuove generazioni imparano ad apprezzare e valorizzare la diversità, ignorando ogni forma di discriminazione. Quel posto in cui a tutti vengono forniti gli stessi strumenti per affrontare il futuro, per migliorare un domani troppo stesso già deciso -dichiarano Antonella Bundu e Dmitrij Palagi, consigliera e consigliere comunale di Sinistra Progetto Comune- Per questo motivo troviamo preoccupante la situazione che si è venuta a creare con la pubblicazione delle dichiarazioni rilasciate dalla scuola Masaccio e dalla Scuola Dino Compagni, in cui queste affermano, rispettivamente, di non avere "studenti nomadi" e che l'incremento di studenti stranieri è dovuto ai figli dei domestici impiegati presso le famiglie di ceto medio alto. Per quanto siamo a conoscenza che le frasi vadano inserite nel proprio contesto e che in questo caso parliamo di format del Ministero, crediamo che ci siano diversi modi per descrivere una stessa situazione.

La diversità delle nostre classi è e deve essere considerata un patrimonio per tutti noi, che arricchisce i nostri ragazzi. Per questo motivo lunedì saremo in Consiglio comunale per confrontarci su come affrontare questa situazione a cui deve rispondere in modo concreto la politica e assieme a tutti i livelli istituzionali. Siamo convinti di poter trovare la giusta disponibilità da parte della Giunta ma diciamo che non c’è più spazio per azioni solo simboliche e che non bastano i loghi antirazzisti.

Serve tanto altro e il tempo si è esaurito da molto. Lunedì chiederemo come pensa di rispondere l’Amministrazione. Nel frattempo abbiamo preparato anche una risoluzione per impegnare il Comune a chiedere una modifica delle norme nazionali".

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