Ieri sera la festa per i 110 anni dell'Institut français de Florence

Tanti fiorentini a palazzo Lenzi insieme al Sindaco e al calciatore della Fiorentina Laurini

Nicola
Nicola Novelli
10 novembre 2017 08:57
Ieri sera la festa per i 110 anni dell'Institut français de Florence
Fotografie www.zanichesi.it

FIRENZE- L’Istituto francese dei fiorentini, se fosse umano sarebbe tra i cittadini più longevi, oltre che il primo istituto di cultura all’estero del mondo. Ma siccome un’istituzione culturale è fatta dalle donne e dagli uomini che la animano, ieri l’Institut français de Florence ha voluto festeggiare i suoi primi 110 anni facendosi raccontare le storie che lo legano ai suoi frequentatori. Infatti Isabelle Mallez, da quattro anni Direttrice e Console, ha chiesto ai fiorentini di portare a palazzo Lenzi una testimonianza personale, un disco, un libro, o un film che raccontassero il proprio legame con la Francia. Così in tanti hanno consegnato un oggetto, dal biglietto di un museo al menù di un ristorante, da una foto a una maglietta, che saranno conservati per documentare l’amicizia dei fiorentini per l’Istituto di Piazza Ognissanti.

Alle ore 19.30, una breve cerimonia del teatrino dell’istituto, alla presenza del Consigliere culturale dell’Ambasciata di Francia, Christophe Musitelli, del Sindaco di Firenze Dario Nardella e del calciatore francese della Fiorentina Vincent Alain Laurini. Facendo gli onori di casa, la Directrice Isabelle Mallez ha raccontato l’emozione della sua nomina quattro anni fa: “Subito mi sono domandata che cosa avrei dovuto realizzare per onorare una simile tradizione di cultura e di amicizia. E mi sono ricordata -in senso buono- della frase di Tomasi di Lampedusa cambiare tutto per non cambiare niente”.

Laurini, che gioca in Italia da dieci anni è entusiasta di Firenze: “E’ una città bellissima e calorosa e ho scoperto che è anche piena di francesi, che sento parlare ad ogni angolo di strada e questo mi fa sentire un po’ a casa. A Empoli non è così, perché è una città più piccola e i tifosi sono meno numerosi, mentre quelli dello stadio Franchi fanno un gran casino. Ma Firenze mi piace molto anche quando passeggio per le stradine, o mi siedo per cena in un ristorante caratteristico”.

“Firenze è un posto particolare che vive un rapporto particolare con la Francia -ha affermato Christophe Musitelli, Consigliere culturale dell’Ambasciata di Roma- e l’Institut français ne è l’emblema. A Firenze, anche grazie alla Directrice Mallez, abbiamo tante novità, come la nostra più moderna mediateca. La cultura nasce nei luoghi e noi abbiamo bisogno di questo posto”.

“Nei giorni scorsi ho ricevuto la visita del nuovo ambasciatore francese, Christian Masset, arrivato a Roma a settembre 2017 -ha raccontato il Sindaco di Firenze Dario Nardella- Nel mio studio ho esibito gli affreschi che ritraggono ben quattro sovrani francesi, di cui due regine fiorentine, ma gli ho anche ricordato che a Firenze abbiamo la squadra di calcio con la maggiore rappresentanza di francesi, ben quattro calciatori. Il rapporto tra Firenze e la Francia è antico di secoli, ma è vivacissimo anche oggi, grazie a un tessuto economico fatto di imprese francesi, operanti qui nel campo, a esempio, della farmaceutica, della tecnologia, dei trasporti.

All’epoca del sindaco Matteo Renzi ci fu il timore che il Ministero degli Esteri francese potesse decidere la chiusura dell’Istituto di Firenze. Arrivò una delegazione per valutare il da farsi e, d’accordo con la direttrice di allora, preparammo un percorso di visita nel corso del quale il calore, la passione, l’entusiasmo dei fiorentini per l’Institut impressionò talmente i delegati, che quando tornarono al Quai d'Orsay -mi è stato raccontato- l’unica certezza era l’impossibilità di chiudere a Firenze”.

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