Ieri grave infortunio in cantiere a Barberino Mugello

La Coop apre il 25 aprile. Filcams Cgil Toscana: "Noi da sempre contro le aperture". Rabbia di Uiltucs e Usb

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 aprile 2015 21:50
Ieri grave infortunio in cantiere a Barberino Mugello

Firenze, 10-04-2015- Ieri a Barberino del Mugello un operaio edile è caduto dalla copertura di un capannone riportando gravissimi lesioni. Nonostante siano molti gli infortuni con questa dinamica, i lavoratori lavorano senza l'adeguata messa in sicurezza. Basti pensare che, solamente alcuni mesi fa, un altro lavoratore ha rischiato la vita sfondando il tetto di un capannone sempre in provincia di Firenze. “Ancora una volta emerge che la vita di chi lavora vale sempre meno e troppo spesso in presenza di questi incidenti si tira in ballo il fato o la sfortuna - spiegano dalla Fillea Cgil di Firenze -.

Non è né fato né sfortuna sfondare il tetto di un capannone, è un rischio conosciuto, che troppo spesso colpisce chi lavora, e che dovrebbe essere semplicemente evitato con le dovute linee di sicurezza. Abbiamo richiesto un incontro all'azienda dove è accaduto l'infortunio e attendiamo i risultati delle relative indagini”.La Coop, se da un lato lancia campagne ad effetto: "25 aprile liberazione-1° maggio lavoro, Valori in corso-chiusi per scelta”, dall'altro apre molti punti vendita in tutta Italia.

Il caso di Livorno, nel 70° anniversario della Liberazione (1945-2015), mentre la Coop sta festeggiando i 70 anni dalla fondazione di quella che allora si chiamava "La Proletaria".

«Se la Coop chiude il 25 aprile e il primo maggio in Emilia Romagna - dichiara Francesco Iacovone dell’Esecutivo Nazionale USB Lavoro Privato - non vuol dire che la Coop è chiusa in tutta Italia e sui giornali ed in TV sembra passare questo messaggio, irriverente per i tanti lavoratori coop che quei giorni staranno lontano dalle famiglie ad affettar prosciutto o a battere le spese alla cassa.» «Ormai il marchio Coop - prosegue il sindacalista Usb – è una galassia societaria, molto spesso all'insaputa dei clienti e dei soci stessi.

C'è la Coop società cooperativa, la Coop a capitale privato (S.p.A.) e la Coop affiliata in Franchising. Nell'immaginario si entra a fare la spesa alla Coop, ma le condizioni di chi ci lavora cambiano e di molto.» «E non basta distribuire il libro di Landini - conclude Francesco Iacovone - che verrà presentato il 20 aprile a Bologna, la “capitale” del mondo Coop, dal titolo: “I miei primi Primi Maggio”. Per alcuni lavoratori "Coop affiliati in franchising" il sottotitolo del libro risulterà oltremodo beffardo: “Oggi non vado a scuola e la coop è chiusa”.

Ma quei lavoratori non faranno festa perchè la Coop sarà aperta»

“Come i lavoratori hanno potuto leggere e riscontrare all’interno dei negozi Coop, ci sono alcune organizzazioni sindacali che chiudono gli occhi davanti a un fatto così eticamente grave. Sindacalisti che sembrano mascherarsi dietro una ‘volontarietà’ fittizia, pretesa in modo arrogante dai lavoratori, spesso proprio ‘pressati’ dai loro delegati, per concedere agli ‘amici’ della Coop di tenere aperto. Se fosse stata un’altra catena di supermercati probabilmente le cose sarebbero andate diversamente.

E tutti si sarebbero, improvvisamente, sentiti di sinistra”. E’ questo il commento di Marco Conficconi,segretario generale della Uiltucs Toscana, categoria della Uil che si occupa di turismo, commercio e servizi. “Per tenere aperti i negozi lungo la costa livornese e in città, escluso l’ipermercato di Porta a Terra, - spiega Conficconi - la cooperativa ha completamente abbandonato la tanto sbandierata coerenza politica”. Ecco che arriva una “nuova imposizione” da parte di Unicoop Tirreno; azienda che, secondo quanto riportato dalla testata “Senza Soste”, si legge in un articolo, avrebbe ignorato “i termini di assunzione obbligatoria facendo arrivare alcuni precari a rinnovi anche per 10 anni contro i 36 mesi al massimo previsti per la legge”. La Uiltucs è nettamente contraria a un’apertura durante la Festa della Liberazione del 25 Aprile.

Per la Uiltucs Toscana è “un’assurdità, perché i valori del 25 Aprile, che dovrebbero essere molto cari anche a tutto il movimento cooperativo che proprio da lì nasce e a cui, ancora oggi, spesso si richiama, vanno molto oltre qualsiasi valutazione commerciale. Nascondersi dietro la crisi economica dimostra lo spessore di un gruppo dirigente. Non è stato contrattato un bel niente”.

La Filcams Cgil Toscana “è contraria alle aperture dei negozi e dei centri commerciali nelle festività del 25 aprile e del Primo Maggio, come già per Pasqua e Pasquetta o Natale, Santo Stefano e Capodanno, e non a caso ha sempre proclamato uno sciopero in queste date. E' semplicemente fantasioso e strumentale sostenere il contrario, visto anche come la Filcams sia stata in prima linea fin dall'inizio in questa battaglia, nei fatti e nelle azioni. Se Unicoop Tirreno decide di tenere aperto il 25 aprile sbaglia, così come sbagliano gli altri centri che lo faranno, trovando la nostra opposizione. Il 25 aprile è una data importante per i valori della Resistenza, ed è una festività in cui i lavoratori hanno diritto di stare in famiglia o dove più aggrada loro, non in servizio”.

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