I Centri Dentix non riaprono

400 lavoratori rischiano il posto. Abbandonati migliaia di pazienti in cura negli oltre 60 laboratori dentistici in Italia. I sindacati: “Fortissima preoccupazione, il 21 scade la Cassa in deroga. Intervenire subito”. La clinica resta chiusa e i clienti continuano a pagare. Come farsi rimborsare? E se fallisce tutto?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 giugno 2020 14:05
I Centri Dentix non riaprono

Non ha ancora avuto luogo la riapertura dei centri dentistici Dentix, catena da tempo messa in vendita dalla casa-madre spagnola che è socio unico della S.r.l. italiana. Il sito internet di Dentix Italia riferisce dell'imminente apertura ed invita gli interessati a telefonare per fissare gli appuntamenti. Analoga situazione si sta verificando in Spagna, dove una parte dei centri ha effettivamente ripreso l'attività.

A lanciare l’allarme, sulla mancata ripartenza dell’azienda, che conta oltre 60 studi dentistici in Italia e che, da marzo, ha chiuso i battenti, sono i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. I numeri parlano chiaro, e raccontano di una crisi davvero imponente: migliaia di pazienti abbandonati, curati a metà per lo stop dell’attività aziendale, e 400 posti di lavoro a rischio.

“I lavoratori, preoccupati sia per il loro impiego che per la salute dei clienti - fanno sapere i sindacati – sono stati lasciati da settimane senza notizie certe su una possibile riapertura, nonostante la ripartenza di alcune aziende concorrenti. Anche dalla sede amministrativa di Milano tutto tace, ed è certo che non aiutano a rasserenare gli animi le voci delle difficoltà economiche e di un problema di liquidità che metterebbe a rischio la sopravvivenza stessa di Dentix Italia”. “I dentisti – continuano Filcams, Fisascat e Uiltucs - estranei alla gestione organizzativa, si sono trovati, in questi mesi a dover sopperire alla mancanza di comunicazione da parte della società nei confronti della clientela, che in alcuni casi ha scelto in alcuni casi di rivolgersi alle associazioni di difesa dei consumatori per essere tutelata”. Ma c’è di più.

A preoccupare lavoratori e sindacati è la data del 21 giugno, “quando - spiegano le tre Sigle - scadranno le ulteriori 5 settimane di cassa integrazione in deroga, terminate le quali si dovranno verificare le possibilità per poter accedere ad ulteriori ammortizzatori sociali. Questo, fermo restando la volontà di riaprire quanto prima, anche per dare risposte ai pazienti che necessitano di interventi in alcuni casi di natura sanitaria; interventi, che in molti casi sono già stati pagati in anticipo”.

Anche per questo, le organizzazioni sindacali “chiedono certezze sulla continuità aziendale – concludono – oltre a garanzie sui pagamenti delle retribuzioni, e in particolare sugli accantonamenti dei trattamenti di fine rapporto dei dipendenti”.

Solo alcuni clienti sono riusciti a chiamare un numero verde, che dà notizie vaghe, mentre le mail inviate ai vari riferimenti sono tornate indietro. C'è chi ha in corso il pagamento di rate mensili (con addebito bancario o con bollettini postali) dei finanziamenti fatti sottoscrivere direttamente nella sede della clinica dentistica con la Deutsche Banks Easy, Fiditalia e altre società finanziarie, e che ora sono costretti a continuare a pagare le rate – anche da oltre 300 euro al mese – a fronte dell'assoluta incertezza sulla possibilità di poter continuare le cure preventivate. Non solo: alcuni anziani hanno riferito di aver versato la somma richiesta con bonifico, in quanto era stato loro riferito che la finanziaria non avrebbe concesso il finanziamento data l'età.

"Dentix, da come si evince dal sito internet, ha stipulato la polizza assicurativa nº ES00011301LI19A con la XL Insurance Company SE, sucursal en España Plaza de la Lealtad, 4, 2°, 28014 Madrid. Al momento non abbiamo a disposizione i dettagli contrattuali, ma è logico ipotizzare si tratti di una copertura della sola responsabilità professionale per lavori non ben compiuti, e non di altre casistiche come il fallimento" spiega Anna D’Antuono, legale, consulente dell'Associazione per i diritti degli utenti e consumatori.

Anche alla Confconsumatori di Prato si sono presentati in molti per il problema della Dentix, che da qualche tempo aveva aperto una propria sede in Via Mazzoni a Prato. “Purtroppo con l’emergenza Coronavirus la clinica è stata costretta, come tutte le altre attività analoghe, alla chiusura ma ad oggi, non ha ancora riaperto la propria sede né ripreso la sua attività. Situazione che sta generando molti problemi a tanti pazienti che hanno visto le loro cure cessare, mentre le rate del finanziamento stanno ancora correndo. A chi ha già anticipato il costo delle cure mediante prestito con banche e finanziarie proposte dalla stessa Dentix - afferma il presidente di Confconsumatori Marco Migliorati - i nostri legali, Alessandro Fagni e Stefano Bonacchi, hanno già trovato una efficace risposta. Come in altri casi risolti positivamente dalla nostra associazione che riguardavano palestre chiuse o fallite, stiamo proponendo alle decine di persone che a noi si rivolgono, di mettere subito in mora la Dentix con una missiva via pec, intimando di adempiere al contratto entro 15 giorni e mettendo per conoscenza la finanziaria”. “Con la risoluzione - continua Migliorati - si può fin da subito far sospendere il pagamento delle rate e addirittura ottenere il rimborso di quanto pagato per cure mai prestate. La Confconsumatori ha già pronto un modello di lettera da inviare per iniziare la procedura, ma bisogna fare in fretta”. 

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