Guida sicura? Mettiamoci alla prova!

Presentato il progetto nato dalla collaborazione di UIEPE FI, Polizia Municipale FI e Associazione Gabriele Borgogni onlus per stimolare una riflessione sulla guida sicura e sulla normativa vigente. Incontro di formazione e promozione martedì 26 novembre alle 17 in Auditorium di palazzo del Pegaso

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 novembre 2019 23:50
Guida sicura? Mettiamoci alla prova!

Firenze, 25 novembre 2019 - Un'iniziativa organizzata e promossa dall’Associazione Gabriele Borgogni onlus, con il patrocinio del Consiglio Regionale della Toscana, per confrontarsi sul tema della sicurezza stradale: si è svolto questa mattina, all’Auditorium Spadolini, il convegno “Guida sicura? Mettiamoci alla prova”. Tavole rotonde e dibattiti, con figure provenienti dal mondo delle istituzioni e giuridico, sono state l’occasione per presentare il progetto “Mettiamoci alla prova”, nato dalla collaborazione tra UIEPE FI, Polizia Municipale FI e Associazione Gabriele Borgogni onlus, nell’obiettivo di stimolare una riflessione sulla normativa vigente.

Sono intervenuti, tra gli altri, Eugenio Giani, Presidente del Consiglio regionale della Toscana, Stefano Giorgetti, Assessore Grandi infrastrutture, mobilità e trasporto pubblico locale, Polizia Municipale, Laura Lega, Prefetto di Firenze, Valentina Borgogni, Presidente Associazione Gabriele Borgogni onlus, Salvatore Nasca, Direttore UIEPE Toscana e Umbria, Antonella Di Spena, Direttrice Ufficio III DGEPE. Ha moderato Susanna Rollino, Responsabile Area Coordinamento interdistrettuale UIEPE Toscana e Umbria.

Messa alla prova: la Legge 67/2014 consente, su richiesta dell’imputato, la sospensione del procedimento penale con Messa alla Prova per i reati di minore allarme sociale. E il progetto Mettiamoci alla prova, creato nel 2018, si rivolge a soggetti sottoposti alla messa alla prova: imputati per violazione del Codice della Strada (art.186 e 187 cioè per guida sotto influenza dell’alcol e/o in stato di alterazione psicofisica). Il progetto intende attivare nei partecipanti, attraverso incontri di gruppo, un processo di revisione critica delle condotte a rischio connesse al consumo di sostanze alcoliche e/o stupefacenti. Ad oggi ha visto la partecipazione di 135 persone.

“Il nostro obiettivo - afferma Valentina Borgogni, presidente dell’Associazione Gabriele Borgogni onlus - è quello di sollecitare le persone ad una maggiore consapevolezza sui rischi connessi a specifici comportamenti incauti e non adeguati alle leggi e ad un maggior senso di responsabilità nella guida. Dalla tragedia che ha sconvolto la mia famiglia è nata la mia volontà di realizzare, attraverso l’Associazione intitolata a mio fratello, iniziative in grado di evitare ad altri di provare le stesse sofferenze, spesso causate da alterazioni psicofisiche per abuso di alcol o di sostanze stupefacenti”.

“La prevenzione resta il filo conduttore delle iniziative promosse attraverso programmi educativi destinati alle scuole e ad una intensa opera di prevenzione illustrativa delle necessità coerenti con una guida sicura - continua Valentina Borgogni -. Troppo spesso si sottovaluta la pericolosità di comportamenti ispirati dalla falsa tranquillità indotta da alcol o sostanze che inducono alterazioni dello stato di coscienza. Il progetto “Mettiamoci alla prova” è stato avviato per favorire una presa di consapevolezza ed una sicura assunzione di responsabilità da parte di chi è stato ammesso alla sospensione del procedimento penale e permette un percorso individuale di revisione critica dei propri comportamenti di guida, attraverso incontri di gruppo.

Piccoli numeri, per ora, ma il nostro esempio è contagioso e già da altre regioni ci viene richiesto d’importare il nostro modello d’intervento valutato come efficace. Voglio ricordare anche il contributo che la nostra Associazione ha dato nel redigere la prima bozza della legge sull'omicidio stradale. Il nostro lavoro prosegue con tenacia ogni giorno, per evitare incidenti mortali che derivano dalla incapacità di un guidatore di osservare le leggi che governano la normale condotta di una guida attenta, volta alla sicurezza di tutti sulle strade”.

“Collaboro con l’associazione creata da Valentina fin dalla sua fondazione, è stata un po’ la prima tra quelle che sono nate in Toscana e come queste ha avuto una funzione fondamentale in una fase in cui si sono animate revisioni legislative importanti e progetti sulla sicurezza stradale”, commenta il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani. Ma una cosa sono gli interventi di prevenzione attraverso una manutenzione diversa e un “diverso uso delle strade”; un’altra “le revisioni normative, come quella della legge che ha introdotto l’omicidio stradale nel codice della strada”; e un’altra ancora “è entrare nella dimensione, così delicata, che questo progetto mette in primo piano, e cioè la rieducazione a un atteggiamento positivo di guida, dimostrando di avere pienamente acquisito conoscenza e consapevolezza e con la possibilità di essere sicuri per sé e per gli altri”, aggiunge il presidente.

Il progetto, che ha coinvolto più di 150 persone, “sta dimostrando la sua efficacia e sta completando il cerchio – continua Giani -: si passa dalla ‘sicurezza’ all’impegno sociale per consentire, a chi sta scontando le relative responsabilità, di poter essere di nuovo abile per una funzione ordinaria nella vita di tutti noi”.

Una conferma che arriva anche dal prefetto di Firenze, Laura Lega che, premessa la competenza come autorità provinciale di pubblica sicurezza in termini di prevenzione dei reati e complessivamente in materia di sicurezza, parla di “Un tema estremamente delicato, che va affrontato dal basso. Non è solo un fatto di leggi e di controlli, che ci sono e comunque vanno intensificati – spiega infatti Lega -; ma di far crescere una sensibilità e una modalità di vivere la strada anche come semplici pedoni, per un’attenzione particolare per la sicurezza propria e degli altri”.

Salvatore Nasca, direttore Uiepe di Toscana e Umbria, precisa il “Grande risultato di questo progetto, che vede in piccolo realizzare quello che da anni si dice, e cioè ‘la riparazione’, l’incontro indiretto tra chi ha commesso reato o si ipotizza l’abbia commesso e la vittima”. Azzeccata la formula di “lavori di gruppo”, in cui tanti si rendono conto ‘dei danni’ e “avviano un percorso di riflessione critica sulle proprie scelte e spesso anche sui motivi che stanno ‘dietro’ a quelle scelte – continua Nasca -; di qui l’importanza degli psicologi e degli operatori dei comuni assieme all’associazione vittime della strada”.

A confermare l’attenzione massima per la sicurezza su strada anche l’assessore alla mobilità del Comune di Firenze, Stefano Giorgetti, che accanto “alle opere infrastrutturali” conferma l’importanza di progetti come ‘Mettiamoci alla prova’, in attesa di annunciare i dati sugli incidenti stradali a Firenze per la fine dell’anno.

Sicurezza stradale: comportamenti da evitare e precauzioni

‘Sulla strada come sul lavoro. Il valore sociale e aziendale della sicurezza stradale’. È questo il titolo dell’incontro di formazione e promozione della sicurezza stradale organizzato dall’Associazione nazionale lavoratori anziani onlus e dalla Fondazione Matteo Ciappi onlus con il contributo del compartimento Polizia stradale Toscana e Polizia municipale di Firenze che si terrà domani, martedì 26 novembre, alle 17 nell’Auditorium di palazzo del Pegaso. Nel corso dell’incontro saranno mostrati immagini e video di eventi reali, comportamenti errati da evitare alla guida e le precauzioni da tenere.

Tra gli argomenti oggetto di discussione, le distrazioni alla guida; lo spostamento casa-lavoro-casa: condotte a rischio determinate dalla fretta; le utenze deboli quali pedoni, anziani, ciclisti e loro problematiche. Modera e conduce l’incontro il presidente della Fondazione Ciappi, Andrea Ciappi. Interviene il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani.

L’associazione Anla è costituita dai lavoratori anziani delle aziende italiane. Nata nel 1949, vi aderiscono gruppi aziendali a dimensione nazionale e locale. L'Associazione è impegnata in ricerche, studi, convegni, proposte di legge, petizioni popolari, convenzioni di carattere sanitario, assicurativo, finanziario, commerciale e turistico a favore dei tesserati. La Fondazione Matteo Ciappi Onlus è un ente senza fine di lucro costituito dai genitori per onorare la memoria di Matteo, ucciso a soli 27 anni in un omicidio stradale nel settembre 2015. Matteo era un dottore Forestale che all’attività di lavoro univa l’impegno come volontario della Protezione civile. L’azione della Fondazione è focalizzata a promuovere e sostenere le iniziative di volontariato, sulla sicurezza stradale e la prevenzione degli incidenti.

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