ELIO NERUCCI: PINOCCHIO IN TRINCEA
DIARIO DI UN SOLDATO TOSCANO NELLA GRANDE GUERRA

 
PREFAZIONE
 
Mio padre, Elio Nerucci, nacque il 14 ottobre 1889, a Montale, in provincia di Pistoia. Era il terzo figlio di una famiglia del popolo. Suo padre faceva il postino. Elio, come si usava allora, frequentò solo le scuole elementari.
Quando partì per il fronte, nel 1916 aveva ventisette anni. E' con gli occhi di un ragazzo che forse non era mai uscito dal proprio paese sino ad allora che mio padre racconta tre anni di sofferenze nelle trincee del Carso e del Trentino: una sequenza disordinata di peripezie per la sopravvivenza, ridotto spesso ad una condizione di vita quasi animale.
A quindici anni dalla sua morte mi sono decisa a riprendere in mano il diario. Si tratta di un quadernino vecchio ottanta anni che mio padre compilò, a matita (e perciò ormai quasi illeggibile), mentre trascorreva quindici giorni in punizione, al termine della ritirata di Caporetto.
Ad esso si aggiungono dei frammenti di lettere a casa e alla fidanzata e alcuni foglietti di appunti precedenti, dai quali attinse probabilmente durante la stesura.
Ci sono poi un sintetico promemoria cronologico, che scrisse presumibilmente al termine della guerra, e altri due quaderni ove, negli anni settanta, già vecchio, trascrisse e ampliò le sue memorie. Ma, a distanza di cinquanta anni, non sempre la riscrittura senile risulta più valida delle prime stesure. Nel lavoro di riordino mi hanno aiutata mia sorella.
Abbiamo scelto le parti migliori di ciascun frammento, cercando di ricomporre un tutto unitario. La prosa resta comunque quella originale, ricca di vocaboli dimenticati e talvolta di qualche errore.
 
Ilva Nerucci

 
 

 

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