Governo: il ritorno del Conte al colle?

La proposta di una lista "repubblicana" del ministro Calenda fa discutere la sinistra toscana. Il sindaco di Firenze Dario Nardella: "I leader Lega e M5s si prendono gioco degli italiani, che sono sempre piu' preoccupati di questa situazione"

Redazione Nove da Firenze
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30 maggio 2018 22:08
Governo: il ritorno del Conte al colle?

(DIRE) Firenze, 30 mag. - L'ipotesi del suo governo resta in piedi? "Io posso dire se e' in piedi il corso di diritto privato, ed e' in piedi, lo stiamo terminando; siamo agli sgoccioli". Alla domanda che sta inchiodando parte della giornata politica, Giuseppe Conte la butta in corner di mestiere. Poco dopo le 16, quello che per Luigi Di Maio resta l'uomo giusto per guidare il governo si presenta all'Universita', al polo di scienze sociali di Novoli, per la consueta lezione del mercoledi'.

Con i giornalisti che l'aspettano schierati, con le domande sulla giornata politica, il contratto, l'asse tra Lega e 5 stelle. E con le risposte evasive del prof tutte concentrate sul suo impegno per a didattica. Ma se diventasse ministro, avrebbe meno tempo per l'attivita' didattica? "Vedremo". Cosi' alla domanda se l'esperienza lo ha emozionato, Conte sottolinea sorridendo: "Dal punto di vista emotivo l'esperienza didattica mi coinvolge sempre tanto". Dopo la lezione ripartira' per Roma? "Vediamo.

Se vado a Roma non vado a incontrare nessuno, c'e' la mia residenza". Lo spiega Giuseppe Conte, il giurista che ha provato a dar vita al governo sostenuto dal M5s e dalla Lega, poco prima di salire in cattedra e fare lezione al polo di Scienze sociali dell'Universita' di Firenze. Di cosa parlera' ai ragazzi a lezione? "Siamo nella parte finale del programma- risponde ai giornalisti-, quindi ci occupiamo di tutela dei consumatori". Ora, pero', tutti vorranno fare la tesi con lei? "Grazie a Dio di tesisti ne ho sempre avuti..

Non so se aumenteranno, ma sono stati sempre numerosi".

"Mi chiedete di commentare? Ma e' diventato praticamente impossibile commentare Di Maio e Salvini, perche' dicono tutto e il contrario di tutto". Lo afferma il sindaco di Firenze Dario Nardella a margine della seduta del Consiglio della Citta' metropolitana. I leader Lega e M5s, aggiunge, "si prendono gioco degli italiani, che sono sempre piu' preoccupati di questa situazione".

"L'onorevole Claudio Borghi, responsabile economico della Lega, cosi' come appare su un documento del consiglio regionale della Toscana, ha investito somme di denaro all'estero. Ecco, adesso e' tutto piu' chiaro, vogliono uscire dall'euro dopo aver messo al sicuro i propri soldi all'estero. È l'ennesima vergogna targata Lega ai danni dei cittadini". Lo scrive su Facebook il senatore del Pd Stefano Collina, tesoriere del Gruppo, pubblicando il documento in questione.

"L'Italia e il suo futuro sono piu' importanti dei calcoli interessati della Lega e del Movimento Cinque Stelle, incapaci dopo quasi tre mesi di dare un governo al paese. Anziche' assumersi una responsabilita' per le sorti del paese, Lega e Cinque Stelle danno prova di avventurismo, improvvisazione, dilettantismo allo sbaraglio. La misura e' colma: a rischiare sono i risparmi delle famiglie italiane, il rischio e' di vanificare i passi avanti compiuti in questi anni per superare la crisi economica".

Lo ha detto l'esponente del Partito Democratico Vannino Chiti nel corso di un dibattito politico in Toscana. "Ribadiamo- continua- sostegno e fiducia al Presidente della Repubblica, Mattarella. Se un governo puo' nascere e avere il sostegno pieno in Parlamento, bene. In caso contrario si voti a luglio, il prima possibile, per evitare che continui una situazione di incertezza e possa addirittura essere messo a rischio l'iter della legge di bilancio, il prossimo autunno.

L'Italia non puo' permettersi di stare ai margini di decisioni che riguarderanno il rilancio dell'Unione Europea, le scelte per lo sviluppo". "Noi vogliamo per l'Europa una sola politica estera, di sicurezza, di difesa, un'azione efficace per contribuire all'occupazione e al benessere dei suoi cittadini", conclude Chiti.

"Caro Calenda, la tua proposta di uno schieramento repubblicano per salvare il Paese va bene, cosi' come l'idea di un nuovo simbolo, ma senza una forza socialista e del lavoro e un programma radicale per i ceti popolari il rischio e' che la destra populista vinca ancora. È giunto anche il momento di schierare uomini nuovi". Lo scrive, su Facebook, Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana.

"La confusione e' gia' tanta e bisogna fare chiarezza: Pier Luigi Bersani e il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, esprimono un'opinione personale sull'eventuale partecipazione al fronte repubblicano invocato dal ministro Calenda e benedetto anche da Renzi e Martina. Insomma, non e' la posizione di Liberi e Uguali. Possibile non condivide questa impostazione e la discussione non e' mai partita". Lo dichiara la segretaria di Possibile, Beatrice Brignone. "L'assemblea di Leu svoltasi sabato - aggiunge Brignone - aveva invocato uno slancio unitario, che pero' alla prima curva sembra sbandare con dichiarazioni personali. Sarebbe il caso di non esporsi: il rischio e' quello di alimentare ulteriore confusione nell'elettorato". (Rai/ Dire)

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