Gonfalone d’argento al Vernacoliere

Il presidente Giani ha conferito la massima onorificenza del Consiglio al direttore Mario Cardinali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 luglio 2016 19:01
Gonfalone d’argento al Vernacoliere

Firenze – “Nella Toscana dei cento campanili, delle insanabili rivalità secolari, delle disfide tra contrade e rioni, c’è una persona che sembra essere riuscito a mettere un po’ tutti d’accordo. È Mario Cardinali, che con il suo Vernacoliere da 55 anni fa ridere, sorridere e riflettere le toscane e i toscani”. È stato Francesco Gazzetti, consigliere regionale livornese, ad aver scritto, e letto al momento della consegna, le motivazioni che hanno portato l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, ed in particolare del presidente Eugenio Giani, che ha manifestato da subito una “volontà decisa e determinata” a conferire il Gonfalone d’argento al direttore del foglio satirico conosciuto in tutto il mondo.

“Mario – ha continuato Gazzetti nel corso della cerimonia svoltasi oggi, lunedì 18 luglio, in palazzo Panciatichi – è uno dei simboli della satira e della libertà di espressione. Il Vernacoliere è strumento di espressione di un pensiero libero che a Livorno è da sempre di casa. Premiare Mario, e il suo giornale, è un modo per sottolineare la vicinanza e la solidarietà al mondo della satira e più in generale all’intangibile diritto della libertà di espressione”. “Non è un caso – ha ricordato il consigliere – che subito dopo l’attentato a Charlie Hebdo in tanti telefonarono, da molte parti del mondo, alla redazione livornese per manifestare solidarietà a chi lotta e parla per la libertà di parola e di satira”.

“Il Consiglio regionale si propone di valorizzare l’identità della Toscana e identità significa espressione di quello che è un nostro valore peculiare: la satira”, ha dichiarato il presidente Giani. “La nostra voglia di sorridere e scherzare ha radici profonde. Basti pensare a figure come il Pievano Arlotto nel Rinascimento o allo stesso Cosimo I de’ Medici che non sarebbe stato tale senza il grande consigliere che gli forniva ogni battuta, il Nano Morgante”. “Pensate – ha continuato il presidente nel corso della cerimonia nella sala del Gonfalone – a ciò che rappresenta in Toscana la realtà del carnevale o il significato di grandi scrittori come Renato Fucini”.

“Nel XX secolo la realtà forse più rappresentativa della satira è proprio il Vernacoliere. Il riconoscimento che diamo a Mario, espressione ormai di qualcosa che dalla cronaca è diventato storia, è per la componente peculiare di quella parte fondamentale della nostra identità che ci rende riconoscibili nel mondo. Il Vernacoliere è tra le espressioni culturalmente più autentiche, felici e feconde di cosa significa la caricatura, la battuta, la voglia di quella goccia di umorismo che è poi fiducia nella vita”, ha concluso il presidente.

Da parte di Cardinali, che ha spiegato brillantemente lo spirito e la cultura livornesi, dai quali sgorga la satira del Vernacoliere, sono arrivati ringraziamenti per un “piacere personale” e “soprattutto per la sensazione che anche facendo qualcosa che ha attinenza con la cultura popolare, si può ricevere una certa attenzione da parte della gente”.

Alla cerimonia ha partecipato anche il consigliere Enrico Cantone

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