Gli industriali del sud della regione: "Serve un'unica Toscana"

Oggi presso il Centro Fiere e Congressi di Arezzo l’Assemblea Annuale di Confindustria Toscana Sud. Il presidente Campinoti: "Lo sviluppo non è la via ma la cura d’urto per la nostra economia"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 ottobre 2020 14:54
Gli industriali del sud della regione:

Si è tenuta oggi presso il Centro Fiere e Congressi di Arezzo l’Assemblea Annuale di Confindustria Toscana Sud. Il Presidente Paolo Campinoti ha voluto tracciare un’importante road map di valutazioni e proposte a livello nazionale e regionale.

Per fare questo prestigiosi sono stati gli ospiti che hanno risposto al suo invito di confronto a partire da Vincenzo Amendola Ministro per gli Affari Europei, Daniele Franco Direttore Generale di Banca d'Italia.

L’affresco della situazione economica a livello comunitario e poi italiano sono stati al centro dei loro interventi. E’ stata ribadita l’importanza delle istanze delle imprese che mai come in questo momento storico rischiano il tutto per tutto e con esse la tenuta economica e sociale di intere nazioni.

Il Presidente Campinoti dialogando sul palco con il neo Presidente della Regione Eugenio Giani e l’ex ministro Paolo Cirino Pomicino ha commentato gli elementi presentati, spaziando poi sulla situazione e sulle istanze della Toscana del Sud le cui imprese sono state da lui rappresentate in questi intensi anni del suo mandato.

Il Presidente ha richiamato subito il documento programmatico presentato alla vigilia delle recenti elezioni regionali dove insieme al suo staff ha fissato dieci obiettivi e trenta azioni possibili per il futuro economico della Regione.

Il Presidente Campinoti ha sottolineato alcuni punti nevralgici:

“Serve un’unica Toscana! Questa è la base su cui la nuova squadra di governo regionale deve lavorare. Lo sviluppo è non la via ma la cura d’urto per la nostra economia; tutti dalle istituzioni, ai sindacati, alle imprese devono fare la loro parte con lealtà e senso civico per il bene comune.

Sviluppo che sia calamita per attrarre capitali di finanziamento stranieri che contribuiscano a far crescere, sviluppare, modernizzare le nostre realtà economiche e renderle sempre più competitive nella sfida dei mercati internazionali.

In questi anni di mandato come presidente della Toscana del Sud ho conosciuto, apprezzato, lavorato con colleghi imprenditori di Arezzo, Siena e Grosseto che mi hanno dato testimonianza dell’eccellenza produttive dei nostri territori. Uomini e donne che come me ogni giorno hanno al centro del loro impegno, sforzo, dedizione il fare bene impresa e difesa delle radici territoriali con la capacità simultanea di guardare al mondo in grande perché solo così si può crescere e rimanere competitivi.

Confindustria toscana Sud ha dato e sta dando un vigoroso esempio di coesione, solo uniti infatti si vince, vale nello sport, vale nella vita, vale nelle imprese!

Mi auguro che altre realtà toscane nel futuro a breve termine andranno a seguirci e costruire insieme una voce sempre più forte e rappresentativa per le imprese.

Oggi abbiamo ricordato a livello regionale e nazionale quali sono le istanze degli imprenditori della Toscana del Sud, ma molte di queste si inseriscono in richieste e necessità globali del paese.

L’Italia, tutta, le imprese, tutte, sono in un momento di fragilità, da un impego serio e strutturato dei fondi del recovery found, dalle riforme in tema di politica industriale, giuslavoristica, dal credere e concretizzare sviluppo legato alla tecnologia, dal dare impulso concreto alle infrastrutture, passa la vita della nostra economia, passano le nostre vite di imprenditori, poiché gli imprenditori italiani sono persone che sanno stare dritte contro il vento, anche forte, non hanno paura di curve insidiose, cercano sempre di migliorare con passione, sacrifici, rischio ma sempre decisi”. Ha concluso i lavori dell’Assemblea l’intervento del neo Presidente nazionale Carlo Bonomi.

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